AGGIORNAMENTO alle 12 del 9/1/2020 – La meta sembra più vicina: a 11 giorni dalla scadenza del crowdfunding si è ormai a 45 milioni, per la precisione 44.874.953
AGGIORNAMENTO alle 16 del 2/2/2020 / Sono Motors ha comunicato che su 7.509 sottoscrittori che avevano diritto a votare, 7.029 si sono espressi a favore di un’estensione di altri 20 giorni per il crowdfunding. A oggi raccolti 33,208 milioni dei 50 fissati come obiettivo.
20 giorni ancora per salvare la Sion, l’auto elettrica tutta ricoperta di pannelli solari. Una dilazione chiesta dai fondatori, i ragazzi tedeschi di Sono Motors, per arrivare ai 50 milioni prefissi. Alla scadenza del crowdfunding, lanciato con un appello disperato, sono stati raccolti oltre 32 milioni.
20 giorni ancora? “Decida la community”
La chiusura di quella che potrebbe essere solo la prima fase della sottoscrizione è stata annunciata su Twitter (qui) : “Il tempo è scaduto. Non siamo riusciti a raggiungere il target di 50 milioni. Ma siano andati comunque lontano: con oltre 32 milioni, questa è stata la più importante campagna di community funding in Europa. È incredibile quello che abbiamo realizzato insieme. Thank you!“.
Insomma, una bocciatura a metà. Perché a Sono Motors servono 50 milioni per sopravvivere, ma 32 sarebbero comunque una bella base da cui partire. Che fare dunque? Ecco la proposta: “Estendere la campagna di 20 giorni ancora? Possiamo deciderlo solo con la nostra community. Oggi siete anche più importanti di prima, una parte del Team Sono Motors Team. È per questo che abbiamo deciso di far votare la community vote. Sarà chi ha prenotato l’auto a decidere!”. In effetti c’è un problema anche di correttezza: lanciando il crowdfunding, la start-up di Monaco di Baviera aveva promesso che, in caso di insuccesso, i soldi versati sarebbero stati restituiti.
Un sogno un po’ ingenuo, ma bellissimo
L’appello con cui era partito il crowdfunding era stato esplicito e drammatico allo stesso tempo: “Non siamo ancora pronti a gettare la spugna“. E quindi ci si era rivolti alla “Community“ per non far morire nella culla un grande sogno, un po’ ingenuo ma meraviglioso allo stesso tempo. Perché ognuno fornisse qualcosa dei 50 milioni di euro che servono per uscire dalla fase progettuale ed entrare in quella produttiva. Senza abdicare al sogno iniziale: un modello che usi solo energia da rinnovabili, per essere costruita e poi rifornita.