In Valle D’Aosta sono finiti gli incentivi alle auto elettriche, ma si rifinanziano. Subito. Senza se e senza ma. Tutto il contrario di quello che succede a livello nazionale (ecobonus evaporato in circa 9 ore e mai rifinanziato), ma n linea con le scelte politiche di Spagna e Germania. Intanto sui bus il Comune di Aosta è passato dalla scelta dell’ idrogeno a quella dell’elettrico
Assalto al contributo per l’auto elettrica
Premessa: La Valle D’Aosta è piccola, poco più di 120mila abitanti, quanto un quartiere di una grande città italiana. Per questo le centinaia di richieste per i sostanziosi incentivi alla mobilità elettrica che nella Regione esistono dal 2019, soprattutto per gli under 35 (leggi qui), assumono rilevanza politica e sociale.
Basta ascoltare le parole di Antonio Pollano, coordinatore Dipartimento trasporti e mobilità sostenibile, in un’intervista alla sede regionale della Rai. «C’è stato un netto aumento delle domande e quindi delle erogazioni – informa il dirigente regionale – a tal punto che quest’estate, ben prima del previsto sono stati esauriti i fondi».
Approvato un disegno di legge
Sensibile al tema la giunta regionale a settembre ha approvato un disegno di legge per rifinanziare la misura che ora andrà al vaglio del consiglio.
«In modo da poter finanziare anche le domande dell’ultima parte dell’anno» sottolinea il dirigente che non vuole esaltare l’auto elettrica infatti invita a spostarsi e «usare con più frequenza i mezzi pubblici» oppure «se i tragitti sono brevi a piedi o con le bici elettriche che permettono di fare diversi chilometri con un sforzo misurato».
Nella pagina web regionale dedicata si legge: «Si informano gli interessati che al momento attuale le risorse per i contributi
sono esaurite; non sarà quindi possibile procedere ad ulteriori liquidazioni».
Ma ci sono anche risorse destinate «alle amministrazioni locali per l’acquisto di veicoli a bassa emissione» o per il leasing e il noleggio a lungo termine di auto green riservati a famiglie e imprese.
Ad Aosta fallito il bando per l’acquisto di bus a idrogeno, si passa all’elettrico
Grazie alle risorse europee del Pnrr il Comune di Aosta l’anno scorso ha deciso l’acquisto due autobus a idrogeno. La gara è andata deserta due volte. Come ammette l’assessore comunale di alla Mobilità , Loris Sartore, «c’è difficoltà ad acquistare autobus a idrogeno».
E per fortuna. aggiungiamo noi, la gara è andata deserta visto che poi si rischia di buttare via i soldi come è successo a Sanremo (leggi qui).
Ora la gara è riservata ai veicoli elettrici che in ambito urbano sono decisamente superiori, sicuri ed efficienti. Lo confermano tante città europee, ma anche Milano e Genova, dove i bus a batteria sono la maggioranza.
una domanda che pongo a chi è a conoscenza (un insider del progetto ? ) ed alla Redazione di Vaielettrico:
a che punto sono con la sperimentazione sulla BreBeMi per l’alimentazione “ad induzione” con piastre sotto il manto stradale?
Gli autobus ed i tram elettrici son sempre esistiti pure 150 anni fa… erano “filobus”… ma adesso è possibile mettere batterie adeguate al compimento di tratte senza possibilità di alimentazione alternativa (non il percorso completo) e prevedere magari tratte con pantografo (vecchia maniera, ove non creano problemi di estetica e funzionali) oppure appunto con le nuove tecnologie di alimentazione wireless.
Costerebbero mooolto meno di pesanti batterie ad altissima capacità per lunghe percorrenze e si smetterebbe di parlare di idrogeno (verde, giallo, blu… “a pois” ) quiin Italia visto che non abbiamo risorse da sprecare: lasciamo le sperimentazioni alle altre nazioni più ricche di noi !
Grazie Damiano, ti rispondo su Autobus. A livello urbano non ci sono particolari problemi e la gran parte delle città sta andando verso la decarbonizzazione. Ci sono anche sistemi “misti” come con Zeus a Cagliari dove si è collegati come filobus poi i veicoli si possono sganciare e proseguire con le batterie, nella stessa città ci sono i pantografi per la ricarica al capolinea. https://www.vaielettrico.it/a-cagliari-disposti-a-pagare-un-sovraprezzo-pur-di-viaggiare-sui-mezzi-elettrici/
Per l’extra urbano si stanno facendo diverse sperimentazioni e attendiamo anche gli sviluppi della tecnologia delle batterie.
Grazie Gian Basilio
quindi dei sistemi veloci da realizzare (rispetto a pesanti e costose linee metro stile Firenze o MIlano) sarebbero a portata di bilancio comunale in molte altre città ….
E non dovrebbero avventurarsi in sperimentazioni alternative come l’idrogeno (almeno finché non saremo in grado di produrlo industrialmente e convenientemente).
Vediamo se qualche fondo PNRR resta disponibile per il TPL …
https://www.vaielettrico.it/arena-del-futuro-lautostrada-che-ricarica-le-auto-elettriche-piace-al-governoallasfalto/ ma mi sa che da allora, nulla di nuovo.
Quante colonnine metteranno a Pila?
https://www.piattaformaunicanazionale.it/idr
Farei la domanda al ministero…. visto che poi controllano pure ENI BeCharge ed ENEL X …
Vivo in Valée ed ho potuto comprare un’elettrica grazie alla Regione, dopo aver tentato invano la lotteria italica degli incentivi. Qui non è usauale vedere scelte lungimiranti come questa, dunque un plauso a chi ha promosso i nuovi incentivi.
Girare in elettico in Vallée è effettivamente facile-
Viverci, visti i costi, lo è un poì meno.
Il sindaco di Aosta ha imboccato una strada green: bravo! ….ma è anche molto osteggiato dai soliti ciechi.
Serve ottimismo.
Grazie per il tuo contributo Olmo
Andiamo tutti a vivere nella Vallée.
utilizzare una BEV in montagna è una vera libidine…. per la comodità e brillantezza di guida, la sicurezza di mantener sempre in freni meccanici disponibili ed efficienti (visto che si frena prevalentemente con il motore)
Se poi si dispone di posto auto (attrezzabile con WB) la partenza quotidiana con batteria carica ed abitacolo già climatizzato…
Però in Val d’Aosta non ci andiamo a vivere tutti… magari in tanti a far turismo …
anche per piacevoli weekend per i più vicini… (altrimenti sai che traffico.. anche se di pulitissime e silenziosissime BEV ! )