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Un viaggio imprevisto di 566 km

Un viaggio imprevisto, per una necessità improvvisa. Come te la cavi con un’auto elettrica? Le ricariche l’autonomia…A Roberto è capitato e ce lo racconta qui. Chi vuole raccontare le sue esperienze in elettrico, può scrivere a info@vaieletrico.it

                                        di Roberto Grignani

“Vorrei raccontarvi la mia esperienza di viaggio imprevisto, che si è verificata sabato 16 luglio. Come spesso accade, il venerdì sera parto da Milano per Asti, la città di mia moglie, dove avrei dovuto passare il fine settimana per rientrare la domenica sera. Tuttavia, mentre sono in direzione Asti, ricevo una chiamata da mio cugino a Bologna, che ha indispensabile bisogno di me l’indomani nel primo pomeriggio.

Uno degli screen-shot delle ricariche in viaggio.

Un viaggio imprevisto: parto per Bologna col 90%

D’abitudine, quando vado ad Asti, parto con la batteria al 90%, sapendo che ciascuna tratta richiede circa il 40%. Con la consapevolezza che, in generale, non ho bisogno di fare ricariche fuori casa. Chiaramente, dopo aver riflettuto ed accettato la richiesta di mio cugino, il pensiero è andato all’organizzazione del viaggio…Che, a dirla tutta, dopo 15 mesi e poco meno di 30.000 km, è stata molto approssimativa! L’ansia da ricarica, per la verità mai avuta, adesso la vivo come una cosa divertente… perché l’hanno le persone che guidano motori termici! Una verifica dal telefono, con Google Maps, e vedo che devo fare, tra andata e ritorno, circa 570km. La media consolidata (la nostra auto percorre quasi esclusivamente autostrada) dei consumi degli ultimi circa 10.000 km parla di 16.6 kWh/100. Quindi mi servono 570/100×16.6= 95kWh (arrotondati per eccesso).

Il navigatore vuole farmi uscire per ricaricare, ma arrivo a Arda Ovest col 7%

Vado sull’app JuicePass e acquisto il pacchetto da 145kWh per 45€ (0.31€/kWh). Ossia circa il 50% in più di quello che mi costa a casa, dove ho bloccato il prezzo in un momento fortunatamente ottimale. Parto da Asti alle 11.04 (tutti i dati orari li ho ripresi dal mio account Google 😊 ) col Cruise adattivo a 110km/h, come facevo con la Skoda Rapid 1.6 TDI Euro 5. Climatizzatore impostato su 25°, fuori ce ne sono oltre 30 e in giornata arriveremo a 39.5. Alle 12.56 sono all’autogrill Arda Ovest: arrivo con il 7% di batteria dopo 153 km. Ho ignorato un paio di indicazioni del navigatore, che voleva farmi uscire dall’autostrada prima per caricare un po’, ma dall’app FreeToX sapevo che lì c’era una SuperFast. Mi fermo per pranzo e risalgo in macchina alle 13.35, con la batteria, a memoria… non ho segnato… all’83%, e riparto per la mia destinazione finale. Passando per l’area di rifornimento combustibili dell’autogrill, noto una certa coda di auto sotto il sole, in attesa del proprio turno, mentre la mia auto era già a 25°!“.

La ricarica durante la sosta a Bologna.

Il navigatore mi manda in una colonnina non attiva…

Dopo 130 km e 1 ora e 25 minuti di guida, a circa 250 metri dalla mia destinazione finale, scopro dal navigatore, c’è una colonnina. Parcheggio lì, dove rimane in carica tutto il tempo della mia attività bolognese, ossia dalle 15.03 alle 17.20, quando riparto. Non faccio caso a quanto abbia caricato, semplicemente mentre ritorno all’auto avvio il clima a 21°…Vi assicuro che Bologna, quel giorno, scottava. Il navigatore mi invita a fermarmi a Modena, area di servizio Secchia Est. Ma mi pare stupido: la batteria è molto carica, fermarmi per ricaricare in corrente continua a velocità ridotta proprio non mi va. Avevo l’idea di fermarmi nello stesso autogrill dell’andata, dove però, scoprirò che la colonnina…. non è ancora attiva. Poco male, stupido io. Proseguo, tanto l’auto mi dirà cosa fare, al solito modo conservativo. È così che mi guida a Piacenza ad una colonnina che è sì da 75, ma una ibrida plug-in che carica a 2,5 KW… mi fa andare solo a 50 kW.

Un viaggio imprevisto:  566 km in 6 ore e mezza

Fino a qui sono 158km e 1 ora e 46 minuti di guida. In effetti, qui mi sarebbe bastata una sosta di circa 15 minuti. Ma mi sono perso a passeggio in un parco lì vicino, bevendomi una coca-cola, e complessivamente sono rimasto fermo 34 minuti. 34 minuti che, me ne rendo conto, possono essere visti come una perdita di tempo, da incrementare con l’uscita dall’autostrada ed il rientro, post-ricarica. Purtroppo, da Piacenza ad Asti non ci sono colonnine in autostrada. Percorro l’ultimo tratto: 133 km, in 1h e 27 minuti. Bene, alla fine della giornata, scopro di aver percorso 566 km in 6,5 ore, avendo perso 34 minuti per ricaricare sì, la macchina… ma anche me. E con la carica extra, causa passeggio distratto, il giorno seguente ho anche coperto la tratta Asti-Milano, ricaricando complessivamente circa 104 kWh.

 

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