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Un botto con la Tesla? Può costare… un botto, dice Matteo

Quanto costa riparare una Tesla in caso di urto? Matteo Valenza ha scoperto cose molto interessanti...

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Un botto con la Tesla? Può costare un… botto. Il nostro amico Youtuber Matteo Valenza, sempre curioso, ha indagato. Chiedendo ai ragazzi della Carrozzeria Musesti, Tesla Bodyshop ufficiale di Brescia. Testo + VIDEO.

Un botto con la Tesla / Prima verifica: la batteria

Si spera sempre di non essere coinvolti in incidenti stradali. Ma può succedere, anche solo di urtare mentre si parcheggia in un garage. E che cosa bisogna fare se si è a bordo di una Tesla? Primo: schiacciare il pulsante SOS, che automaticamente invia una richiesta di soccorso alla Centrale h.24 dell’assistenza stradale. La centrale inquadra la gravità del problema ed eventualmente manda sul posto un’ambulanza, i vigili del fuoco o quel che serve. Il carro-attrezzi arriva tempestivamente sul luogo dell’incidente e, se necessario, preleva l’auto e la porta nel Tesla Bodyshop più vicino. Qui il lavoro inizia verificando che la batteria non abbia riportato danni. In caso contrario, l’auto viene messa subito in sicurezza e portata all’esterno. Nei Tesla Bodyshop c’è un’area apposita per eventuali incendi, ma è una cautela estrema: mai successo finora al Musesti Bodyshop.

Un botto con la Tesla / Airbag tutti esplosi, l’auto è integra

La prima auto che ci mostra Matteo è un Model S 100D. La vettura è caduta in un fosso e un albero si è abbattuto sul tettuccio. Gli airbag sono ovviamente esplosi. I danni alla carrozzeria sono molto evidenti. Nonostante ciò, l’auto è strutturalmente integra e non ci sono stati problemi alle persone. Caratteristica comune a tutti i telai Tesla è una struttura che somiglia  più a quella di un camioncino che a quella di un’auto. Molto robusta. Altra auto in “ricovero” al Tesla Bodyshop di Brescia è una Model X. Si tratta di una vettura molto massiccia e questo si nota soprattutto osservandola dal lato sinistro. Una struttura del genere non si trova neanche nei grandi marchi tedeschi. Anche se l’auto non ha un problema visibile al telaio, viene comunque verificato elettronicamente che non ci siano danni. Tesla ha rivoluzionato l’approccio alla telaistica. “È proprio questa la forza e la sicurezza di Tesla”, dice Matteo, a colloquio con i tecnici.

Uno dei responsabili del Tesla Bodyshop ufficiale di Brescia.

Tesla consiglia di sostituire, non riparare. E i prezzi si impennano…

Riparare danni che sembrano di piccola entità non è detto che abbia i costi contenuti che, in proporzione, ci si può aspettare. Soprattutto per Model 3 e Model Y. Tanto che Matteo consiglia caldamente di scegliere una polizza kasko, con protezione pressoché totale (lui ne ha una per il suo Model 3 e spende 1.080 euro all’anno). Banalmente, se una Tesla urta contro un paletto e riporta dei danni sul paraurti, questo dovrà essere completamente sostituito. Perché? La presenza di tantissimi sensori che rilevano informazioni ambientali rende spesso impossibile riparare danni esterni utilizzando lo stucco. Un urto sul paraurti potrebbe costare 300 euro o addirittura 700 euro in un Model Y.  Alcuni dettagli del paraurti non possono neanche essere rimossi perché potrebbero essere danneggiati. Tesla consiglia sempre di sostituire invece che riparare. E comunque è importante rivolgersi a carrozzerie ufficiali, dove il personale è formato per lavorare con componenti ad alto voltaggio.

Model 3 e Model Y più complicati da riparare

E qui scopriamo una cosa sorprendente, che parte da un dato di fatto. Model 3 e Model Y sono strutturalmente diverse da Model X e Model S. Queste ultime sono nate per la grande produzione in serie e tutto è stato razionalizzato già in fase di progettazione. Le varie componenti, dicono gli addetti ai lavori, sono sicuramente disposte meglio all’interno dell’auto. Paradossalmente, però, è più difficile lavorarci singolarmente. In un altro video, per esempio, Matteo aveva mostrato la Gigapress (prodotta a Brescia) con cui vengono costruiti i telai. Evidenziando come le stesse batterie diventino sempre più “strutturali”, parte del corpo vettura. Un grande blocco su cui diventa più difficile intervenire. Model X e Model S, invece, erano nati nella fase pionieristica di Tesla, non c’era questa standardizzazione spinta. E i pezzi erano posizionati in modo più artigianale, tale da consentire di rimuoverli  singolarmente e in breve tempo.

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