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Traghetti elettrici in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia. E in Italia?

traghetti elettrici

L’ondata dei traghetti elettrici, iniziata nel nord Europa, sta arrivando in tutto il mondo. Non solo prototipi e singoli traghetti ma vere e proprie flotte. Già ordinate e con tempi prefissati di inizio servizio. Solo l’Italia li ignora.

In primi traghetti elettrici in nord Europa

I primi esperimenti hanno interessato i paesi scandinavi: Norvegia (leggi) e Finlandia (leggi) poi l’Islanda (leggi) e a Stoccolma, in Svezia, puntano a un servizio ultraveloce per gli spostamenti quotidiani dei pendolari (leggi). E alla domanda pubblica segue un importante sviluppo della cantieristica elettrica. In questi Paesi si costruiscono barche – già progettate per essere barche a batteria – che poi si trovano in commercio. Sono diversi i nomi: X-Shore, Q-Yachts, Candela.

In Thailandia e in India flotte e metropolitane sull’acqua

Il rendering dei traghetti che compongono il metrò in India

Nei fiordi norvegesi dal 2026 si navigherà solo in elettrico. Ma l’ondata colpisce anche l’oriente. A Bangkok sono 27 i catamarani elettrici, lunghi 24 metri per 200 passeggeri, ordinati per entrare in servizio sul fiume Chao Phraya. Più ambiziosi in India dove nella città portuale di Kochi, capitale del Kerala, vogliono fare una metropolitana sull’acqua per unire le tante isole vicine alla città. Per ora hanno ordinato i primi 23 traghetti, ma ne sono previsti 78 e tutti elettrici. La “più grande democrazia del mondo” punta sulle emissioni zero e oltre il servizio pubblico ci sono aziende che elettrificano le barche della tradizione usate per matrimoni e cerimonie.

Da Plitvice a Niagara Falls, il turismo va a batteria

Zhongtiandianyun 001 la nave elettrica cinese durante il collaudo

Girando il mappamondo, si scopre la forte attenzione per la mobilità elettrica su acqua anche nei siti turistici come le cascate del Niagara, il Parco Naturale dei Laghi di Plitvice in Croazia e c’è un progetto per far alimentare con l’energia solare i pescherecci del Lago Vittoria in Africa. In Cina scopriamo  Zhongtiandianyun 001 la nave da carico elettrica da 1000 tonnellate. E c’è il  programma di infrastrutturazione con migliaia di colonnine elettriche lungo il fiume Yangtze

A Lisbona lungo il Tago con 10 traghetti elettrici

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La conversione elettrica tocca anche le maggiori capitali europee. Ricordiamo il gran lavoro del sindaco Anne Hidalgo che vuole trasformare in pochi anni tutta la flotta sulla Senna e quest’anno con il programma Flagships è previsto il varo della prima nave mercantile a idrogeno, gran lavoro anche in Svizzera e naturalmente Amsterdam dove la propulsione elettrica è firmata per la gran totalità da un’azienda di proprietà di una società italiana. L’ultima notizia riguarda Lisbona dove ABB si è aggiudicata un ordine dal costruttore navale spagnolo Astilleros Gondán. La commessa è per soluzioni di alimentazione per 10 traghetti elettrici. Entreranno in servizio sul fiume Tago tra il 2022 e il 2024.

I 10 traghetti elettrici saranno gestiti dalla compagnia di trasporti Transtejo e sostituiranno quelli diesel. Le imbarcazioni lunghe 40 metri saranno impiegate su tre rotte principali tra Lisbona e Cacilhas, Seixal e Montijo, dove trasporteranno fino a 540 passeggeri. Si può parlare di un vero e proprio servizio di trasporto pubblico nell’area urbana della capitale portoghese.

Batteria da 1.860 kWh, la scommessa di ABB

L’ABB osa: “I traghetti sono il cuore del sistema di trasporto pubblico di Lisbona“. La fornitura include la soluzione di alimentazione, automazione e propulsione per i 10 traghetti, più il pacco batterie per la prima imbarcazione della serie.
Per la capacità la stima è di 1.860 kWh mentre la velocità richiesta è di 16 nodi. Interessante la motivazione della compagnia di navigazione con le parole del manager Antonio Pacheco: “La riduzione delle emissioni è una priorità assoluta nella pianificazione urbana“. Ma non basta l’ecologia come sottolinea Juha Koskela, capo della divisione Marine & Ports di ABB: “Oggi è disponibile una tecnologia collaudata per soddisfare le esigenze di velocità e sostenibilità“.

Traghetti elettrici a guida autonoma in Germania

Il concept del progetto CAPTN in Germania

Nella città portuale di Busan, la seconda più popolata della Corea del Sud, sempre ABB ha vinto nei giorni scorsi una commessa dal cantiere navale sudcoreano Haemin Heavy Industries. Sarà il primo traghetto passeggeri della città. Anche la Germania pensa ai traghetti elettrici per la mobilità pubblica. Siamo ancora a livello di concept ma è interessante questa idea che prende il nome di CAPTN Vaiaro che sta per Clean Autonomous Public Transport Network. Siamo a Kiel, nel nord della Germania, in una città inserita in un fiordo lambito dal Mar Baltico. L’obiettivo è integrare la traversata in traghetto nella rete di mobilità cittadina. Si è pensato a una disponibilità 24 ore su 24 su richiesta con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per pilotare le imbarcazioni.

E in Italia? Solo buone idee a Venezia e Messina

Siamo circondati dal mare e ricchi di fiumi, ma in questa mappa mondiale del trasporto pubblico su acqua siamo assenti. Ma qualcosa però si muove. Vediamo.

L’assessore comunale all’ambiente Massimiliano De Martin

Iniziamo da Venezia, la città al mondo con il servizio di trasporto pubblico su acqua più esteso. Le sperimentazioni elettriche si perdono nel passato, ma oggi sopravvivono i vaporetti. Esistono dei progetti in corso, ma virano soprattutto sull’ibrido rispetto al full electric. Ricordiamo però che in città c’è un ricco fermento di inventori, per esempio le colonnine elettriche sull’acqua, e aziende, purtroppo di piccola taglia, che propongono soluzioni completamente elettriche. Da vedere al prossimo Salone Nautico. Il sindaco ha promesso la navigazione solo in elettrico per il centro storico entro tre anni. Sarebbe un passo avanti anche con l’ibrido, ma il resto del mondo ha scelto il full electric.

Il Cold Ironing per abbattere le emissioni in porto

Investimenti sulle banchine elettriche a Genova

La mobilità elettrica su acqua oggi è matura, lo abbiamo visto nel nostro tour in giro per il mondo, per il trasporto pubblico locale nelle rotte brevi anche se continue. I grandi traghetti pur avendo dei motori elettrici sono alimentati con i generatori in quanto non esiste ancora un sistema a batteria che garantisca l’autonomia necessaria.

il presidente di Assarmatori Stefano Messina

Si fa ricerca sull’idrogeno, ma la ricaduta concreta è ancora da valutare. E’ sicuro, invece, che  gran parte dell’inquinamento delle città portuali può essere ridotto notevolmente grazie allo strumento del Cold Ironing ovvero l’elettrificazione delle banchine. In questa direzione si sta lavorando a Genova e a Livorno dove il cantiere è chiuso ma ancora non si usa lo strumento. Lo Stato ha previsto un miliardo di euro, utilizzando le risorse europee, per realizzare le banchine elettriche negli scali italiani. Si aggiunge poi il mezzo miliardo per l’adattamento dei traghetti. L’associazione degli armatori sostiene questa azione.

Il nuovo traghetto Grimaldi con Zero Emission in Port

Una soluzione alternativa al Cold Ironing è stata quella scelta da Grimaldi che ha dotato di potenti batterie alcune delle sue navi, un processo in via di sviluppo, che già oggi in porto assicurano le zero emissioni. Si spengono i generatori e tutti i motori anche per i servizi di bordo che vengono alimentati dalle batterie.

Traghetti elettrici al posto del Ponte sullo Stretto?

Elio. la foto con i numeri del traghetto in servizio

Un’idea interessante per far decollare la nautica elettrica è quella che ha proposta Leonardo Spacone ovvero il Seaxbridge: il retrofit in elettrico dell’attuale flotta di traghetti che assicurano il collegamento con la Sicilia. Interessante anche perché il progetto del Ponte non è previsto neanche nel piano nazionale da finanziare con i fondi della Next Generation. Inoltre i collegamenti di poche miglia e entro i 30/40 minuti di navigazione in Italia interessano numerose piccole isole in Sardegna, Campania, Sicilia, Lazio, Toscana e altre regioni.

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