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Teslaleaks: 23 mila file coi presunti malfunzionamenti

Teslaleaks: fuga di notizie con 23 mila file interni ottenuti dalla testata tedesca Handesblatt. Al centro i reclami che sarebbero stati insabbiati per evitare grane legali. Sotto accusa i presunti malfunzionamenti della guida autonoma.

teslaleaks
Il titolo dell’articolo pubblicato dall’Handesblatt.

Teslaleaks, da una fonte anonima a un quotidiano tedesco

Il giornale tedesco sostiene di avere avuto i file da una fonte anonima. E di averli poi verificati con un istituto di ricerca molto conosciuto, il Fraunhofer Institute for Information Protection. Il dossier riguarda in genere reclami e lamentele sui guasti del sistema di pilota automatico, l’Autopilot, che ha già portato in passato a diverse cause nei confronti del costruttore americano. Cause dalle quali, per la verità, al momento Tesla sempre essere uscita sempre indenne. Ma, al di là degli episodi finiti in tribunale, all’azienda di Elon Musk sarebbero arrivate migliaia di segnalazioni dai clienti. Tutto archiviato nei file scovati dall’Handesblatt, senza risposta. Risposta che è stata data invece alla testata tedesca, con minaccia di cause in caso di pubblicazione. I file coprono un periodo molto ampio, con reclami che vanno dal 2015 al marzo 2022, gli anni della crescita esponenziale di Tesla.

Un’altra immagine dell’incidente accaduto vicino a Shanghai.

L’accusa legata soprattutto a frenate e accelerazioni non volute

Dei guasti lamentati più di frequente ci siamo ripetutamente occupati. Si tratta in primis delle sudden unintended acceleration (2.400 casi), accelerazioni improvvise non volute. Per questo guasto, segnalato da diversi automobilisti negli Stati Uniti e in Cina, Tesla è stata scagionata nel gennaio 2021 fa dall’autorità americana che vigila sulla sicurezza stradale, la NHTSA. I reclami erano stati ben 246, ma l’indagine aveva stabilito era che l’errore umano fosse la causa più verosimile degli incidenti. Oltre 1.500 reclami si riferiscono invece a problemi nella frenata e altri 139 all’attivazione involontaria della frenata di emergenza involontaria. Altre 383 segnalazioni sono legate ad avvisi di collisione errati. Nel complesso il dossier contiene il resoconto di un migliaio di incidenti. E circa 3 mila sono i clienti che hanno espresso preoccupazione per la sicurezza in caso di attivazione dei sistemi di assistenza alla guida.

Elon Musk ha sempre rigettato le accuse.

I media tedeschi alzano il tiro su Elon Musk

Il documento pubblicato da Tesla nel 2020 per smentire le accuse.

Teslaleaks: come replicò l’azienda due anni fa

Oltre a difendersi in tribunale nelle varie cause, Tesla ha preso posizione sul tema delle sudden unintended acceleration inuna nota ufficiale del 20 gennaio 2020. Titolo: “Non c’è alcuna accelerazione non voluta nei veicoli Tesla“. E già nel primo capoverso si sosteneva che “questa petizione è completamente falsa ed è stata presentata da un venditore allo scoperto di Tesla“. In pratica da uno speculatore di Borsa che stava puntando sui ribassi del titolo. “Indaghiamo su ogni singolo incidente in cui il conducente ci afferma che il suo veicolo ha accelerato contrariamente al suo input“, proseguiva la nota. “E in ogni caso in cui disponevamo dei dati del veicolo, abbiamo confermato che l’auto ha funzionato come previsto. In altre parole, l’auto accelera se, e solo se, il guidatore le ha detto di farlo, e rallenta o si ferma quando il guidatore applica il freno“. Tra i documenti trapelati c’è anche un prontuario Tesla per i dipendenti sul comportamenti in caso di reclami. Con le mosse appropriate per non dare appigli legali alla controparte.
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