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Tesla taglia del 10% la forza-lavoro

(foto dal sito Tesla.com).

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Tesla taglia del 10% la forza-lavoro: dopo il calo delle vendite del primo trimestre (386 mila veicoli, -8%), Elon Musk lavora a un ridimensionamento.

(foto dal sito Tesla).

Tesla taglia del 10%, dopo un inizio 2024 negativo

La notizia è stata anticipata dal sito americano Electrek, che ha potuto consultare un documento interno riservato. Nel dossier vengono citate queste parole di Musk: “Mentre prepariamo la società per la prossima fase di crescita, è estremamente importante esaminare ogni aspetto dell’azienda per ridurre i costi e aumentare la produttività.  Come parte di questo sforzo, abbiamo fatto una revisione approfondita dell’organizzazione e abbiamo preso la difficile decisione di ridurre il nostro organico di oltre il 10% a livello globale“. Lo scossone non riguarda solo il taglio del personale, ma anche l’uscita di alcune figure di primo piano dell’azienda. Secondo la Reuters se ne vanno due vicepresident: Drew Baglino, responsabile dello sviluppo batterie, e Rohan Patel, capo delle politiche pubbliche e lo sviluppo del business.

(foto dal sito Tesla.com).

Oltre 140 mila dipendenti in tutto il mondo

Secondo gli ultimi dati, di fine 2023, Tesla conta 140.473 dipendenti a livello globale, inclusa la Gigafactory europea di Berlino, che produce solo Model Y. L’azienda deve fronteggiare l’attacco di una concorrenza sempre più aggressiva, cinesi in testa. E al momento dispone di solo due modelli venduti in grandi numeri, Model Y e Model 3. Da tempo si parla del possibile arrivo di una “piccola Tesla” da non più di 30 mila euro, la Model 2, ma al momento il progetto sembra essersi raffreddato. L’azienda continua comunque a professare ottimismo e attribuisce il calo del primo trimestre solo a fattori contingenti. Quali “la fase iniziale della rampa di produzione della Model 3 aggiornata nello stabilimento di Fremont. Le chiusure delle fabbriche a causa delle deviazioni di spedizione causate dal conflitto del Mar Rosso e un incendio doloso alla Gigafactory di Berlino“.

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