Gli e-fuel sono solo un miraggio, mentre i bio carburanti sponsorizzati dal Governo italiano non potranno mai coprire il fabbisogno energetico del settore trasporti. Su questo concordano Davide Tabarelli e Nicola Armaroli, protagonisti del “duello” andato in scena domenica mattina a Medicina (BO), nell’ambito dell’E-Day 2023 dedicato alla mobilità elettrica e alla transizione energetica.
All’indomani dell’accordo fra Commissione europea e Germania che ha dato via libera al bando dal 2035 di tutti i veicoli alimentati da carburanti fossili, non poteva che essere questo l’incipit del confronto. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia e uno dei più accreditati esperti italiani di fonti energetiche di origine fossile e Nicola Armaroli, direttore di ricerca del CNR, membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze e direttore della rivista Sapere sono d’accordo nel giudicare un “pateracchio” l’intesa raggiunta sabato che sdogana gli e-fuel.
Gli e-fuel? Vecchi, costosi, problematici
Gli e-fuel o carburanti sintetici di fatto non esistono, spiega Armaroli; sono basati sul metodo metodo Fischer-Tropsch, una soluzione che risale all’anteguerra, estremamente costosa, complessa ed energivora. Implica l’estrazione dell’idrogeno dall’acqua con enorme dispendio di energia elettrica verde, l’estrazione di ossido di carbonio dall’atmosfera, altrettanto complessa, e infine la ricombinazione dei due elementi. Il costo degli e-fuel supera oggi i 10 euro al litro e non esiste al momento una tecnologia che consenta di abbassarlo.
E i bio carburanti non sono a emissioni zero
Tabarelli sottoscrive e aggiunge che anche i bio carburanti sono un miraggio: i soli scarti vegetali non sono sufficienti a coprire il fabbisogno globale e impiantare colture dedicate sottrarrebbe terreni indispensabili alle produzioni alimentari. Nel conto delle emissioni, sottolinea poi Armaroli, bisogna calcolare i fertilizzanti, l’irrigazione, l’energia necessaria alla lavorazione dei terreni, alla raccolta, al trattamento chimico della biomassa, ai trasporti. Insomma, non potranno mai essere ad emissioni zero.
La versione di Tabarelli: fonti fossili insostituibuli
Le valutazioni di Tabarelli e Armaroli, invece, divergono radicalmente quando si entra nel merito della transizione energetica. Il primo è convinto che l’Umanità non potrà fare a meno delle fonti fossili per molti decenni ancora. Almeno fino a quando non potrà disporre di tecnologie innovative, oggi non all’orizzonte. Gli idrocarburi, dice, non sono una risorse infinita, ma non scarseggeranno a breve; la loro combustione può essere una delle cause dei cambiamenti climatici, ma mancano le prove definitive; la loro sostituzione oggi è ipotizzabile solo con il nucleare.
La versione di Armaroli: rinnovabili o catastrofe
Armaroli pensa invece che eolico, idroelettrico e solare siano tecnologie già sufficientemente mature per soddisfare l’intero fabbisogno energetico dell’umanità. Il nucleare non è economicmente sostenibile, come dimostra la crisi energetica francese. Negare l’origine antropica dei cambiamenti climatici equivale a contestare la legge di gravità o la forma sferica della Terra. La transizione energetica comporta sfide economiche e politiche per tutti i Paesi, ma l’urgenza climatica non ci consente ulteriori ritardi.
Il confronto è stato promosso dal Centro per le Comunità Solari Locali fondato a Medicina dal professor Leonardo Setti, Pro Loco di Medicina e Viaggiare in Elettrico di Christian Loria, organizzatori dell’E-Day 2023. Il dibattito è stato moderato da Massimo Degli Esposti co fondatore e direttore di Vaielettrico.
L’evento E-Day 2023 è stata l’occasione per presentare il “Manifesto di Medicina”, un decalogo sulla transizione energetica messo a punto dagli esperti coinvolti nei dibattiti della giornata. Sottoposto a tutti i partecipanti e a chi vorrà sottoscriverlo on-line, sarà poi trasmesso ai decisori politici.
Ecco Egera, la moto elettrica 100% italiana
L’E-Day 2023 ha tenuto a battesimo Egera, una moto elettrica completamente made in Italy. L’ha progettata e realizzata l’ingegnere comasco Timoteo Maffei con la sua start up Positive Motorcycles.