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Superbonus 110%: i costi veri per l’allaccio del fotovoltaico

scambio sul posto

Guido ci scrive chiedendo lumi sui costi di allaccio per un impianto fotovoltaico domestico, anche in relazione alle agevolazioni del Superbonus 110%. E si scusa per il quesito “fuori tema”. A nostro giudizio, però, l’argomento è più che coerente con gli interessi di Vaielettrico e dei suoi lettori.  

Da sempre, infatti, sosteniamo che la transizione alla mobilità elettrica non si esaurisce con il cambio di tecnologia del veicolo, ma sarà compiuta solo quando la transizione green interesserà l’intero ecosistema elettrico. E che il modo migliore per sfruttare a pieno i vantaggi di un veicolo elettrico sia abbinarlo all’autoproduzione di elettricità.

Tant’è vero che abbiamo avviato una collaborazione con  Otovo, un operatore norvegese specializzato nell’installazione di pannelli fotovoltaici arrivato quest’anno in Italia con un modello di business innovativo tutto digitale.

Fabio Stefanini è il giovane general manager di Otovo per l’Italia. Sarà lui ad informarci periodicamente sugli sviluppi di questa tecnologia e sulle potenzialità di accoppiarla all’adozione dei veicoli elettrici.

La sua collaborazione inizia oggi fornendo a Guido le delucidazioni che ci chiede. Questa la sua domanda

Un conto salato, è giusto?

 

Abbiamo usufruito del Superbonus 110%, quindi extra felici di aver reso come nuovo il nostro villino, con un impianto fv da 12kw con accumulo. Il quesito che vorrei rivolgervi riguarda i costi dell’allaccio dell’impianto fotovoltaico.

Nella nostra inesperienza ci siamo lasciati trasportare in questa cosa dalla ditta. Sapevamo di dover pagare soltanto i costi di adeguamento impianto, in bolletta ad Enel, circa 75€ per ogni kW da 3 kW (la nostra fornitura di partenza) a 12 kW (la potenza che potenzialmente deve poter uscire da casa mia verso la rete) totale circa 700€.

Adesso il tecnico mi ha chiesto un versamento di 100€ +iva a Terna (per impianti tra 10 e 50 kW) e poi mi ha annunciato una fattura di 1000€ +iva per gestire la pratica di allaccio.

A me sembra una follia, visto che il Superbonus 110% dovrebbe coprire oneri, tecnici, certificazioni ecc… Voi avete notizie in merito?”

Vaielettrico risponde: i conti li fa Otovo

di Fabio Stefanini∗

Per l’allaccio di un impianto fotovoltaico alla rete elettrica nazionale, bisogna fare una richiesta al gestore di rete competente nella zona. In caso di lavori effettuati nell’ambito del bonus 110%, tale domanda va fatta seguendo l’iter ordinario di connessione alla rete che prevede una richiesta al gestore il quale, come prima cosa, provvederà ad inviare un preventivo comprensivo dei costi necessari per la realizzazione dei lavori di connessione dell’impianto alla rete. La richiesta di preventivo è onerosa, ed il costo dipende dalla potenza in immissione dell’impianto fotovoltaico.

Come detto dal suo tecnico, per un impianto tra i 10 ed i 50 kW, il versamento corrisponde a 100 € + IVA (Articolo 5, “Corrispettivo per l’ottenimento del preventivo”,  del “TESTO INTEGRATO DELLE CONDIZIONI TECNICHE ED ECONOMICHE PER LA CONNESSIONE ALLE RETI CON OBBLIGO DI CONNESSIONE DI TERZI DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE – TICA”) non da versare a Terna ma al gestore locale di rete. Una volta inviata la richiesta, il tempo di messa a disposizione del preventivo per la connessione è pari al massimo a 20 giorni lavorativi per impianti inferiori a 100 kW (Articolo 6, “Preventivo e procedure per la connessione” del TICA).

Ottenuto il preventivo, lo stesso deve essere accettato pagando quanto dovuto entro 45 giorni dalla ricezione. Lo riceve il suo tecnico e lei può richiederne visione prima di procedere al pagamento. Il corrispettivo per la connessione (Articolo 10, “Corrispettivo per la connessione di impianti alimentati da fonti rinnovabili ovvero cogenerativi ad alto rendimento” del TICA), espresso in euro, è il minor valore tra:

Spese agevolate, ma solo a lei

Per quanto riguarda la domanda sul chi debba pagare questi importi, l’agenzia delle entrate, come da estratto riportato qui sotto, stabilisce che:

  1. Spese per prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento
  2. Eventuali altri costi strettamente connessi alla realizzazione dei lavori e degli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione

Sono spese ammesse all’agevolazione del Superbonus e, in quanto tali, possono essere portate in detrazione.

Il disguido con il suo tecnico può derivare dal fatto che queste pratiche di connessione sono intestate a lei. Per tale ragione, non sono da lui detraibili con la cessione del credito. Resta il fatto che lei ha la possibilità di detrarre queste spese dalla propria dichiarazione, in quanto direttamente connesse all’allaccio del suo impianto che beneficia del 110%.

general manager di Otovo per l’Italia

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