Share Now, pioniere nel car sharing elettrico a flusso libero, segna nuovi record di percorrenza in Europa. Ma l’Italia non sta al passo: troppo poche le colonnine.
Share Now: impietoso il paragone Amsterdam-Milano
Da quando sono stati introdotti i primi veicoli a zero emissioni, nel 2011, i clienti in tutta Europa hanno percorso 200 milioni di km completamente elettrici. Ciò equivale a circa 5.000 giri intorno alla Terra. Ma l’Italia ha dato un apporto marginale a questo risultato: non vi sono ancora le condizioni che permettano di operare un servizio di successo con flotte elettriche.
“Senza colonnine, anche veloci, il business non si regge”
Che cosa manca, dunque, in Italia? Manca il “potersi appoggiare ad un network pubblico adeguato”, spiega ancora Licchelli: “Per noi è un prerequisito fondamentale per fornire un servizio di car sharing elettrico di successo ed economicamente sostenibile. Per questo Share Now ritiene sia necessario un intervento pubblico su più fronti. Dall’aumento dell’infrastruttura di ricarica ed in particolare di colonnine veloci, all’estensione degli incentivi per l’acquisto. O il noleggio a lungo termine di auto elettriche anche alle società di car sharing e non solo ai privati. Fino ad un piano di incentivi sul prezzo di acquisto dell’energia per la ricarica dei mezzi condivisi.” A livello continentale Share Now oggi gestisce 2.900 veicoli elettrici, circa un quarto della flotta totale. Con quattro location puramente elettriche (Stoccarda, Amsterdam, Madrid, Parigi) e quattro parzialmente elettriche (Amburgo, Monaco, Copenaghen, Budapest).
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