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Scooter elettrici: quanto si risparmia?

Manutenzione irrisoria, esenzione dal bollo, assicurazioni scontate. I vantaggi economici di muoversi a zero emissioni vanno oltre i consumi e l’aspetto green. Specie quando si tratta di scooter elettrici.

Protagonisti di un settore in continua evoluzione, gli scooter elettrici (consulta qui il nostro listino) si stanno diffondendo abbastanza rapidamente nelle nostre città. Certo, non siamo di fronte ancora a numeri da capogiro (il mercato è relativamente giovane) ma è indubbio che specie in ambito urbano le due ruote a zero emissioni iniziano ad avere un certo appeal in chi cerca mezzi di trasporto alternativi ai tradizionali scooter termici.

Questo perché, al di là della nobile scelta ecologista, il passaggio alle due ruote elettriche comporta vantaggi economici non di poco conto. Non parliamo tanto di risparmio nei consumi (che merita un capitolo a sé) ma soprattutto di quello relativo ai costi di gestione e manutenzione, decisamente più contenuti.
Risparmi concreti che si aggiungono alla possibilità di accesso ad agevolazioni come l’Ecobonus statale, che aiuta ad ammortizzare prezzi di listino in media più alti rispetto ai veicoli tradizionali (uno scooter elettrico L3e di media fascia costa tra i 1500 e i 2000 euro in più).

Cinque anni senza bollo

Uno degli aspetti più “invitanti” del passaggio all’elettrico riguarda senza dubbio il risparmio sui costi fissi di gestione, in cui rientrano il bollo e l’assicurazione.

Per quanto riguarda il bollo, tassa annuale obbligatoria, da tempo in tutte le Regioni italiane è prevista l’esenzione per i primi cinque anni a decorrere dalla data di immatricolazione del veicolo elettrico.

Al termine del lustro, nella grande maggioranza dei casi, si torna a pagare la tassa nella sua interezza. Ma non è così ovunque. Sta alle Regioni, infatti, valutare eventuali proroghe dell’esenzione. Ad esempio, in Piemonte e Lombardia è previsto che un mezzo elettrico a due ruote non paghi mai il bollo. In Valle d’Aosta, invece, l’esenzione è valida per i primi otto anni.

Assicurazioni meno care? Ni…

Un po’ diverso il discorso legato ai risparmi sulle assicurazioni, su cui le compagnie hanno ovviamente totale libertà di manovra.

Con il progredire del settore a zero emissioni è cambiato l’approccio agevolativo delle polizze. Agli esordi della produzione di scooter e moto elettriche le compagnie assicurative avevano la tendenza comune ad offrire ampi sconti e agevolazioni, come propria opportunità commerciale ma anche come incentivo all’acquisto e all’utilizzo dei nuovi mezzi green.

Queste formule promozionali si sono per così dire “normalizzate” una volta che il mercato delle due ruote elettriche ha preso definitivamente il via. Oggi il costo dell’assicurazione è diventato pressoché uguale a quello degli scooter tradizionali, anche se alcune compagnie offrono ancora sconti sulle polizze moto stipulate.
Le riduzioni tariffarie rispetto ai veicoli endotermici possono andare dal 20% al 50% a seconda della tipologia di due ruote elettrica in possesso.

La prassi non è assolutamente obbligatoria. Sta all’acquirente informarsi su quali compagnie assicurative prevedono ancora formule agevolative. Che possono cambiare nel tempo.

L’Ecobonus “spinge” il mercato degli scooter elettrici

A proposito di agevolazioni, un elemento che si sta rivelando centrale per la promozione della mobilità elettrica, specie su due ruote, è l’Ecobonus.

Per chi ancora non lo sapesse, l’Ecobonus prevede uno sconto del 30% (fino ad un massimo di 3.000 euro) sul prezzo di acquisto di un ciclomotore/motociclo elettrico nuovo. L’incentivo sale al 40% (fino ad un massimo di 4.000 euro) se l’acquisto è associato ad una rottamazione di un veicolo termico con omologazione compresa fra Euro 0 e Euro 3.

Trattandosi di fondi ad esaurimento, è sempre importante controllare sul sito governativo del MISE (https://ecobonus.mise.gov.it/) la disponibilità residua per ciascuna categoria di riferimento.

I risparmi sulla manutenzione

Tra i vantaggi di possedere uno scooter elettrico rientra anche il costo decisamente ridotto della manutenzione. Costo non quantificabile a livello assoluto, ma certamente inferiore a quello previsto per i veicoli termici. Si stima un risparmio sostanziale, tra interventi ordinari e straordinari, che oscilla tra il 40% e il 70%.

Questo perché, banalmente, la componentistica degli e-scooter soggetta ad usura è molto inferiore rispetto a quella che si trova sulle due ruote tradizionali. Essendo ridotto e meno complesso l’apparato meccanico, solitamente la manutenzione è quindi meno “invasiva”.
Di fatto, a necessitare di attenzione periodica è soltanto il buon funzionamento dei freni (olio e pastiglie) e quello degli pneumatici.
Da ciò ne consegue che si va incontro ad una riduzione drastica dei tagliandi di controllo obbligatori e, quindi, dei costi.

Rientra nei check up obbligatori, invece, la revisione. Da qui non si scappa: vale per tutti i veicoli omologati alla circolazione su strade pubbliche, quindi anche per gli scooter elettrici.
La prima revisione è da fare dopo 4 anni dall’immatricolazione e successivamente a intervalli di 2 anni.

In generale, va da sé che il modo in cui si “preserva” il proprio mezzo elettrico e anche lo stile di guida influiscono in maniera importante sulle quantità di visite dal meccanico. Una regola che vale sempre.
Discorso che riguarda molto da vicino le batterie, elemento cruciale del veicolo elettrico, la cui efficienza e resistenza all’invecchiamento (oggi le batterie agli ioni di litio sopportano molti cicli di vita) dipendono in larga parte proprio dal loro corretto mantenimento.
Saperle gestire nel quotidiano, gli allunga la vita.

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