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Ribassi Tesla anche nella ricarica

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Ribassi Tesla anche nella ricarica: dopo il deciso taglio dei listini delle auto, anche i Supercharger diventano ancora più competitivi, con nuovi prezzi.
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La rete dei Tesla Supercharger (fonte: Tesla.com).

Ribassi Tesla anche nella ricarica: ora si va da 0,46 a 0,51 euro/kWh a seconda…

Il costo delle ricariche nei Supercharger Tesla è cambiato dal 10 maggio. Scendendo a 0,46 euro al kWh fuori dagli orai di punta (off peak) e a 0,51 euro nelle fasce di maggiore congestione. La definizione di queste ultime varia da zona a zona. Solitamente il prezzo maggiorato viene applicato dalle 16 alle 20, ma il prezzo esatto di ogni stazione è comunque indicato sulla app Tesla. O sul PAD del Supercharger verso il quale ci si sta recando. Ricordiamo che da alcuni mesi alcune ricariche Tesla sono state aperte anche ad automobilisti che guidano modelli di altre marche, comunque dotati di una APP Tesla. E che la ricarica nei Supercharger, oltre ad avere prezzi competitivi, consente anche di rifornirsi senza app né tessera, grazie alla tecnologia plug&play. È il connettore della colonnina a “riconoscere” l’auto e ad autorizzare il rifornimento e il successivo addebito sul conto del cliente.

Ribassi Tesla anche nella ricaricaNel “pay per use” non c’è gara con la concorrenza: solo con gli abbonamenti…

Come giudicare questi prezzi rispetto alla concorrenza? Teniamo conto che i Supercharger ricaricano a potenze piuttosto elevate, arrivando fino a 250 kW.  Il leader di mercato in Italia è Enel X Way che, come tariffa Pay per use, ha fissato un prezzo di 0,99 euro/kWh per le colonnine da oltre 150 kW. E i competitor sono su livelli solo leggermente inferiori: Plenitude Be Charge (gruppo ENI) è a 0,90, mentre A2A, leader in Lombardia, è a 0,95. E ACEA, che invece è molto presente nella capitale, è a 0,89. Meno costosa è la rete Ionity, che nelle sue colonnine HPC pratica un prezzo di 0,79/kWh. Insomma, nelle Pay per use Tesla è decisamente la meno costosa. Con gli altri gestori, ci si può però difendere con gli abbonamenti. Ovvero pacchetti con un certo numero di kWh pre-pagati con i quali il prezzo al kWh è più che dimezzato.

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8 COMMENTI

  1. Complimenti a Tesla che con la sua politica dei prezzi sia sulle auto che sulla ricarica ostacola i cartelli dei fornitori più diffusi. Dalla app per la ricarica dei non tesla il prezzo va dai 0.62 ai 0.69, non male comunque. Una considerazione sull’aumento spropositato di enelx, da quando è scattato l’aumento non ho più comprato l’abbonamento mensile da 145 KW perché in giro c’è di meglio con Eni o a2a, e come me credo abbiano fatto molti altri, spero che si rendano conto di essere fuori mercato e tornino a più miti consigli..

  2. Scrivete “fonte: Tesla.com” nella figura con la mappa dei Supercharger, ma ne mancano parecchi. Ho l’impressione che sia un’immagine statica che risale a chissà quando. Di sicuro non corrisponde a quanto si può vedere qui: https://www.tesla.com/findus

  3. Visto che la corrente arriva tutta da Terna ci vuole poco a capire che gli altri ci fanno una cresta pazzesca sui prezzi. Brava Tesla

    • ???? Terna trasporta l’elettricità , ma non la produce.

      E’ vero che la rete è condivisa, e che quindi – a meno di non avere linee dedicate – la distribuzione dell’elettricità prevede che quella che arriva a casa mia non sia esattamente quella prodotta dal mio fornitore (con dei limiti zonali comunque, a casa mia non arriva quella prodotta da una centrale dall’altra parte d’Italia) ma comunque ogni produttore immette la propria produzione con un determinato prezzo, e il consumatore (il mio contatore casalingo o la cabina di distribuzione di un supercharger) la preleva e la usa, pagando poi il suo fornitore conseguentemente. Il fatto di avere una rete condivisa comporta poi dei costi di trasporto, che infatti sono presenti nelle bollette.
      Ma non è che Terna compra l’elettricità da tutti i produttori e la redistribuisce poi allo stesso prezzo ai rivenditori…

      Ipotizzo che Tesla ha contratti di fornitura agevolati (ma come altri), e in più ha ottimizzato i costi sia dei supercharger che di altre tecnologie, mi viene in mente il megapack col quale potrebbe stoccare elettricità in eccesso in periodi del giorno in cui costa poco, per poi usarla quando costa molto. Anche se non so se i Supercharger in Italia usano i megapack…

      PS: specificatelo nell’articolo, il prezzo 0.46/0.51 è per i proprietari di Tesla. Per i “non Tesla” il prezzo è più alto, come indicato da Ivano F. nel suo commento. Altrimenti da come l’avete scritto pare che il prezzo sia per tutti.

      • Mai letto tante scorrettezze tutte insieme. Innanzitutto non ho scritto che Terna produce nulla, ho scritto che arriva tutta da Terna. Che è cosa diversa.
        Il dispacciamento della rete nazionale è effettuato da Terna la cui rete è in parallelo con tutto il resto d’Europa.A titolo di curiosità se a qualcuno interessa le centrali sono tutte sincronizzate a livello di tensione, frequenza e fase da un complesso sistema che trasporta i dati attraverso fibra ottica e per la rete italiana in caso di parametri scorretti che causerebbero il distacco delle centrali della rete, per il sincronismo viene utilizzata come campione la corrente prodotta dalla turbina del gruppo Rovina della centrale idroelettrica di Entracque ( ci sono stato per lavoro circa 2 mesi fa). La corrente elettrica non è un pacchetto dati con un indirizzo il quale può viaggiare su internet ed essere instradato come si vuole. Quando la corrente elettrica viene immessa in rete finisce tutta in unico calderone, quindi l’energia prodotta dal mio fotovoltaico può essere consumata ovunque nella rete. Poi ovviamente Terna ai produttori fa il conteggio di quanto immesso in rete e lo stesso per i consumatori per quanto riguarda i prelievi ma la corrente è tutta uguale, che arrivi dall’impianto green o dalla schifosa centrale a carbone o nucleare.
        Visto che Tesla non mi risulta abbia centrali di produzione proprie, ovviamente compra l’energia da chi la produce, magari proprio da Enel che però per scelte sue commerciali preferisce farla pagare il doppio.
        O c’è qualche altro motivo per cui la corrente di Tesla costa la metà? È di scarsa qualità? Produzione cinese?

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