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Quando il business dell’elettrico cozza con l’ambiente

Gli alberi che sorgono nella zona dove sta nascendo la fabbrica Tesla vicino a Berlino.

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Quando il business dell’elettrico cozza con l’ambiente. Dobbiamo essere realisti: l’impatto zero non esiste, la produzione è in mano a grandi industrie che a volte si scontrano con esigenze di tutela. Ecco gli ultimi due casi di cui si parla.

Quando il business del litio incontra una pianta rara

L’azienda mineraria australiana Ioneer vuole trasformare una valle del Nevada, Rhyolite Ridge, in una cava di litio – elemento chiave per le batterie delle auto elettriche. Ma una pianta rara potrebbe ostacolarla. E i ricercatori locali ricordano che la biodiversità e la mobilità sostenibile non dovrebbero essere in contrasto. Lo scrive la rivista New Scientist (qui il link per approfondire). Sarebbe la prima cava nel suo genere negli Usa, in grado di fornire non solo il litio per 400 mila batterie all’anno, ma anche il boro utilizzato nelle  turbine eoliche.

L’Eriogonum tiehmii. Una varietà di pianta piuttosto rara che sarebbe minacciata dalla cava di litio.

Ma il terreno che contiene questi elementi, scrive il New Scientist, è anche l’ambiente perfetto per l’Eriogonum tiehmii. Una varietà di pianta piuttosto rara, che esperti come il professor Arnold Tiehm, docente presso l’Università del Nevada a Reno, considera meritevole di tutela. Si riuscirà a conciliare i progetti della Ioneer con le preoccupazioni degli ambientalisti? Per ora le autorità del Nevada si sono prese un anno di tempo per approfondire e decidere.

E Tesla nel Brandeburgo vuole tagliare altri alberi…

La domanda di cui sopra si ripropone anche in Germania, dove va in scena la telenovela della nuova fabbrica Tesla, la Giga Berlin. Siamo a Grünheide, nel Brandeburgo. Già a febbraio i lavori erano stati interrotti dopo un ricorso degli ambientalisti contro il taglio degli alberi di una porzione di foresta. Poi il Tribunale aveva sbloccato il cantiere (e il taglio di 90 ettari), a fronte di una serie di permessi provvisori. Ora l’azienda californiana ha presentato domanda allo Stato del Brandeburgo per lo sgombero di altri 100 ettari di foresta.

Questo rendering mostra come la Tesla immagina la sua fabbrica tedesca, in costruzione tra mille ricorsi.

Si tratta di una richiesta più alta dei piani iniziali, dato che Tesla aveva comunicato di voler eliminare alberi per una superficie pari alla metà della su proprietà (300 h.). Così arriveremmo invece a 190. Secondo il ministro dell’Economia del Brandeburgo, Jörg Steinbach, l’autorizzazione ambientale finale dovrebbe essere disponibile entro metà dicembre. Prima, a partire da mercoledì 23 settembre, le autorità locali dovranno esaminare una ad una le 406 obiezioni depositate contro il processo di Tesla. Ma non c’è dubbio che l’ok finale arriverà: in ballo ci sono 12 mila posti di lavoro: quando il business…. E il patron Elon Musk promette di piantare alberi per una superficie tre volte più grande di quella eliminata.

 

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