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Per gli accumuli di energia un 2023 a due facce.

accumuli energia
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Gli accumuli di energia in Italia sono cresciuti a velocità variabile nel 2023: più rapidamente nella prima metà dell’anno, a rilento nella seconda. Sono queste le risultanze dell’aggiornamento al report “OSSERVATORIO SISTEMI DI ACCUMULO” di ANIE Federazione aderente a Confindustria sulla base dei dati registrati dal sistema Gaudì di Terna.

Al 31 dicembre 2023 risultano installati 518.950 sistemi di accumulo (SdA), per una potenza complessiva di 3.367 MW e una capacità massima di 6.645 MWh.

Siamo ancora lontani dagli obiettivi per il 2030

Siamo dunque ancora molto lontani dagli obiettivi 2030, quando lo stoccaggio di energia dovrebbe supportare una quota di produzione da fonti rinnovabili intermittenti del 65%, contro l’attuale 36%. Serviranno a quel punto sistemi di accumulo aggiuntivi per oltre 10.000 MW.

La quasi totalità (92%) dei SdA è di taglia inferiore ai 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 10 e 15 kWh (38%) e di quelli con capacità compresa tra 5 kWh e 10 kWh (35%).

Il 99,9% dei SdA risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,3% di taglia residenziale.

Tornando all’Osservatorio ANIE, si è registrato nel 2023 un picco del +301% nei primi tre mesi su base tendenziale. Poi le nuove installazioni hanno subito un rallentamento nel secondo semestre, con un modesto +2% nell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2022.

Gli accumuli residenziali frenano per le incertezze sul superbonus

Quello residenziale è il comparto che ha maggiormente contribuito al rallentamento, a causa delle vicissitudini patite dal superbonus. Le nuove installazioni nel 2023 si attestano a 287.707 unità per una potenza di 2.022 MW e una capacità di 3.836 MWh.

Si segnala l’incremento degli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 1 MW che si stanno dotando di sistemi di accumulo: nel 2023 si registrano 17 installazioni (750% rispetto al 2022).

In aumento rispetto al 2022 anche le installazioni di SdA di capacità superiore a 1 MWh (+75%). Si tratta di 11 installazioni, di cui 2 unità hanno ciascuna una capacità di 67 MWh con una durata di 2,5 ore.

 Se da un lato nel 2024 dovrebbe chiudersi la coda del superbonus, dall’altro si auspica di vedere i primi risultati tangibili dalle comunità energetiche smart, che per garantirsi un elevato coefficiente di condivisione e massimizzare i benefici, si doteranno di accumuli di energia, oltre che di tecnologie per la lettura istantanea dei dati di misura e delle piattaforme che gestiscono in tempo reale tali dati.

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