Site icon Vaielettrico

Oltre quota 50.000 i punti di ricarica pubblici in Italia

50.000 punti i ricarica

(foto dal profilo LinkedIn di Free to X).

Sono saliti oltre quota 50.000 i punti di ricarica a uso pubblico in Italia, con una crescita superiore a quella di Francia, Germania e Regno Unito. Sono i dati dell’Osservatorio Motus-E che periodicamente monitora la rete di ricarica italiana.

In un solo anno la capillarità delle rete è aumentata di quasi un terzo, superando a fine 2023 quota 50.000  punti di ricarica pubblici. Per la precisione sono oggi  50.678, cioè 13.906 in più del 2022.

Raddoppiate nel 2023 le colonnine in autostrada

Quasi raddoppiata la dotazione di ricariche in autostrada, passate da 496 a 932 colonnine. Ora almeno un’area di servizio autostradale ogni 3 è dotata di infrastrutture per la ricarica. E sulla rete ASPI è garantita la presenza di una stazione di ricarica ogni 100 km. Ma la mancata pubblicazione da parte di quasi tutti i concessionari autostradali  dei bandi previsti per legge per l’installazione delle colonnine ha lasciato scoperti molti tratti autostradali.

Raddoppiate nel 2023 le colonnine in autostrada

Quasi raddoppiata la dotazione di ricariche in autostrada, passate da 496 a 932 colonnine. Ora almeno un’area di servizio autostradale ogni 3 è dotata di infrastrutture per la ricarica. E sulla rete ASPI è garantita la presenza di una stazione di ricarica ogni 100 km. Ma la mancata pubblicazione da parte di quasi tutti i concessionari autostradali  dei bandi previsti per legge per l’installazione delle colonnine ha lasciato scoperti molti tratti autostradali.

La Lombardia è la prima regione per punti di ricarica, la Campania quella che registra il maggiore incremento. Napoli è diventata la città con più punti di ricarica in rapporto alla superficie, davanti a Milano e Roma.

L’Italia supera Francia, Germania e Regno Unito nel rapporto tra punti di ricarica e veicoli elettrici circolanti, e nel rapporto tra punti di ricarica e lunghezza complessiva della rete stradale. La quinta edizione dello studio “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia”, presentato dall’associazione Motus-E rileva anche l’accelerazione nell’ultimo trimestre dello scorso anno con ben 3.450 installazioni.
Le ricariche in alta potenza sono il 22% delle nuove installazioni

Insieme al numero delle colonnine aumenta anche l’incidenza delle infrastrutture a più alta potenza: il 22% dei punti di ricarica installati nel 2023 è di tipo veloce e ultraveloce in corrente continua.

Ancora in recupero Sud e nelle Isole, dove si concentra ora il 23% del totale dei punti di ricarica presenti della Penisola, a fronte del 19% del Centro e del 58% del Nord Italia.
Infine, nota il report, considerando anche le aree più remote e isolate del Paese, nell’86% del territorio nazionale è presente almeno un punto di ricarica in un raggio di 10 km. Nelle  città metropolitane si sale fino a oltre 2.000 punti di ricarica nello stesso raggio.

Naso (Motus E): semplificare la burocrazia, spendere i fondi del Pnrr

Sottolineando i progressi compiuti, il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, rinnova la richiesta di semplificazione e omogenizzazione degli iter autorizzativi. Oggi infatti circa il 18% delle infrastrutture già installate risulta inutilizzabile o perché non è stato finora possibile collegarli alla rete o per altre complessità burocratiche.
«I numeri ci parlano di un’Italia che sa essere al passo coi tempi – commenta Naso – e che con il pieno utilizzo delle risorse dedicate del PNRR – su cui si attendono aggiornamenti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – potrà avvalersi di una rete di ricarica tra le più avanzate d’Europa»

– Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico-

Exit mobile version