Può aver senso un mercato di sostituzione per le batterie? Possiamo immaginare che si svilupperà a breve? Domanda interessante. Inviate i vostri questiti a info@vaielettrico.it.
Un cambio con batterie migliori dopo 7-8 anni
Immagino un automobilista che magari dopo 7/8 anni decide di sostituire il pacco, non più feschissimo, con uno che gli consente maggiore autonomia, o meno peso. Che ne pensa?„ L’Astuto
Solo se arriveranno innovazioni radicali
Oggi nessuno ha elementi in mano per dire con ragionevole certezza che si creerà anche nelle batterie una filiera di produttori after market. O addirittura un mercato di sostituzione delle batterie in capo direttamente al carmaker. Immaginiamo però che ciò possa avere un senso se sulla chimica o sul design della batteria saranno introdotte innovazioni tali da cambiare radicalmente le regole del gioco. Per esempio densità energetiche doppie, tempi di ricarica di pochi minuti, livelli di sicurezza assoluta, resistenza a diverse migliaia di cicli quindi durata garantita per la vita intera della vettura.
Innovazioni di questa portata, al momento, non si sono ancora viste. Abbiamo assistito a continui affinamenti della tecnologia che hanno portato miglioramenti incrementali. Nulla però che giustifichi la sostituzione di un pacco batterie ancora relativamente efficiente, come in genere lo sono gli attuali anche dopo 7-8 anni. Almeno ai costi attuali.
E se le batterie usate avranno un valore di sostituzione
Un primo turn around potrebbe verificarsi con la nascita di un vero mercato delle batterie in secondo vita, che darebbe un valore residuo a quelle usate in sostituzione. Già questo abbatterebbe i costi dell’operazione, come avviene con la sostituzione usato per nuovo dell’auto. Si stima che questo mercato si svilupperà nell’arco dei prossimi due o tre anni, quando arriveranno a fine vita batterie in numero sufficiente da giustificare la nascita di una vera e propria industria del riciclo.