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Materie prime “non responsabili”? Le precauzioni VW

La catena di montaggio della ID.3: report sulla provenienza delle materie prime utlizzate.

Materie prime “non responsabili”? A rischio sfruttamento dei lavoratori o di una catena produttiva non sostenibile? Volkswagen Group fa il punto in casa propria.

Il report pubblicato da Volkswagen.

Materie prime a rischio: litio, cobalto e altre 14 nella lista

Lo scorso anno il Gruppo tedesco aveva pubblicato il primo Responsible Raw Materials Report (Rapporto sulle materie prime responsabili). Descrivendo nel dettaglio le proprie metodologie e attività all’interno di un nuovo quadro di “due diligence”. Il Rapporto di quest’anno, con i dati riferiti al 2021, rivendica importanti progressi  ed esplora le sfide future. La relazione si concentra su 16 materie prime ad alto rischio, tra cui materiali per le batterie dei veicoli elettrici come litio e cobalto. Nella maggior parte dei casi i rischi più elevati per i diritti umani e l’ambiente riguardano le fasi iniziali della catena di fornitura. A un livello in cui la stessa Casa automobilistica non ha rapporti contrattuali diretti, rendendo complicato garantire trasparenza e applicazione degli standard.

Stop alle attività minerarie in acque profonde

La catena di controlli dall’estrazione fino alla produzione (fonte: Responsible Raw Materials Report  Volkswagen)

Nel report, il Gruppo Volkswagen rende noto per la prima volta l’elenco delle fonderie incluse nella catena di approvvigionamento per stagno, tantalio, tungsteno e oro. Con i rispettivi paesi di origine. Nel 2021 il Gruppo precisa di avere definito requisiti di sostenibilità ancora più vincolanti per i fornitori, comprendendo tra l’altro, materiali come la pelle e la gomma naturale. Inoltre ha aderito all’impegno per definire una moratoria sulle attività minerarie in acque profonde, che presentano rischi ambientali potenzialmente gravi. Oltre che alla “Piattaforma globale per la gestione sostenibile della gomma naturale” (Global Platform for Susteinable Natural Rubber – GPSNR). Supportando parallelamente lo sviluppo dei requisiti di rendicontazione per le aziende della filiera della gomma.

Per il litio progetti “responsabili” in Cile e Australia

All’inizio del 2021 il Gruppo Volkswagen e altri partner hanno attivato la Responsible Lithium Partnership. Avviando un progetto nel Salar de Atacama, in Cile, che insieme all’Australia è una delle due regioni in cui il Gruppo acquista il litio. La partnership coinvolge diversi settori e ne fanno parte anche BASF, Daimler e Fairphone. L’obiettivo è  “facilitare la comprensione comune dello status quo e definire una visione condivisa per le saline di quest’area. Sviluppando un piano d’azione congiunto per migliorare la gestione delle risorse naturali a lungo termine e favorendo il dialogo tra gli stakeholder locali”. Grazie a questo progetto, secondo VW, nel 2021 due miniere locali si sono impegnate per ottenere la certificazione secondo lo standard IRMA. L’obiettivo ora è coinvolgere un maggiore numero di stakeholder lungo tutta la catena del valore della batteria. Promuovendo l’ottenimento di certificazioni “sulla base di standard industriali attendibili”.

Materie prime: per il cobalto “fornitura controllata”

Il Gruppo Volkswagen acquista il cobalto in Australia, Cina, Repubblica Democratica del Congo, Russia e Turchia. Nel 2019 ha attivato un programma di mappatura e audit per l’approvvigionamento responsabile del cobalto, in stretta collaborazione con due fornitori principali. Attraverso questo programma sono stati identificati oltre 200 fornitori e successivamente, con un approccio basato sulla valutazione dei rischi, è stata assegnata priorità a 25 di questi con lo scopo di sottoporli ad audit di approvvigionamento responsabile allineati agli standard dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Gli esiti non hanno evidenziato violazioni critiche dei diritti umani e la maggior parte dei fornitori ha ottenuto buoni risultati. In generale, il Gruppo Volkswagen richiede costantemente ai propri partner di migliorare le rispettive politiche, e i relativi sistemi, di prevenzione e gestione dei rischi.

Murat Aksel, n.1 degli acquisti Volkswagen.

Dalla miniera alla cella: Codice di condotta e racing

Un’altra priorità chiave nel 2022 è intensificare la collaborazione con le aziende della catena di fornitura delle batterie, dall’estrazione in miniera alla produzione della cella. Viene considerata importante l’adesione delGruppo all’Iniziativa per l’assicurazione dell’estrazione responsabile (Initiative for Responsible Mining Assurance, IRMA). Con l’impegno all’implementazione graduale degli standard IRMA nelle proprie catene di fornitura delle batterie. Nel complesso Murat Aksel, responsabile Acquisti VW, è fiducioso sui progressi compiuti: “Stiamo dando il buon esempio per identificare, valutare e mitigare i rischi legati ai diritti umani e garantire approvvigionamenti responsabili delle materie prime. Dall’altro lato, abbiamo grandi aspettative nei confronti dei nostri partner commerciali e fornitori in termini di sostenibilità. Le nostre relazioni commerciali hanno fondamenti non negoziabili. Come il nostro Codice di Condotta per i partner commerciali, il Rating di sostenibilità e il meccanismo di reclamo“.

SECONDO NOI. Dopo il Dieselgate, la Volkswagen non può permettersi di sbagliare e si affida alla trasparenza per evitare altri inciampi. Sa che il tema delle materie prime è scivoloso e che le Associazioni ambientaliste e per la tutela dei diritti umani hanno il fucile puntato. Com’è giusto che sia.

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