Le tre scelte di Starace per battere la crisi energetica. E far sì che l’Italia e l’Europa diventino meno fragile (e ricattabile) sul fronte approvvigionamenti.
Le tre scelte di Starace per ridurre la nostra dipendenza dal gas
Il n.1 di Enel Group in un intervento sul Corriere della Sera spiega che il paese deve:
- ridurre la dipendenza dal gas (diminuendo quello che si brucia per generare energia elettrica)
- ridurre il quantitativo di gas per usi civili con tecnologie oggi disponibili che rendano più efficiente e sicuro l’utilizzo dell’energia
- diversificare l’approvvigionamento del gas per usi industriali e civili residui. Realizzando almeno altri due terminali di rigassificazione di GNL che permettano di gestire in maniera più efficace e preventiva le eventuali crisi. Crisi che potrebbero originarsi nei Paesi dai quali giunge il gas via tubo.
Le tre scelte di Starace: sbloccare le autorizzazioni per le rinnovabili
Per ridurre la dipendenza da gas per produrre elettricità, Starace ritiene fondamentale accelerare la conversione del parco di generazione verso le energie rinnovabili. “La proposta avanzata dall’Associazione confindustriale Elettricità Futura mostra come realizzare circa 60 GW di capacità rinnovabile nei prossimi tre anni sia una possibilità alla portata del Paese, che ha in questo settore una leadership mondiale e un’imprenditorialità diffusa che già in passato ha dimostrato di poter realizzare balzi simili proprio in questo campo“, ha spiegato. Lo sblocco delle autorizzazioni in tempi rapidi potrebbe far partire un ciclo di investimenti di circa 80 miliardi, non legati al PNRR, ma in aggiunta, nel pieno rispetto della Tassonomia europea e quindi con diritto di accedere a tassi agevolati. Il consumo di gas nazionale si ridurrebbe così in tre anni di circa 18 BCM (Billion cubic meters) e di ulteriori 5 BCM nei due anni seguenti. Di fatto quasi azzerando la necessità di gas a fini di generazione di energia entro il 2030.
Sostituire le caldaie a gas con sistemi a pompe di calore. E i rigassififcatori…
Per ridurre il consumo di gas per usi civili una soluzione esistente è la sostituzione graduale delle caldaie a gas per riscaldamento con sistemi a pompe di calore. “Qui i tempi di implementazione sarebbero più graduali, ma in un periodo di circa dieci anni si andrebbe a ridurre il consumo di gas per usi civili di circa 10 BCM – ha affermato il numero uno di Enel – Questa misura rafforzerebbe la presenza industriale italiana nel mercato delle pompe di calore, tecnologia che in Europa sta già trovando spazi di crescita importanti“. Infine, la realizzazione di due terminali di rigassificazione richiederebbe tre anni per il primo, che ha già tutti i permessi, e probabilmente cinque per il secondo, che dovrebbe avere una procedura autorizzativa semplificata. “Questo potrebbe svincolare dalle forniture via tubo circa 16 BCM , dando grande flessibilità di approvvigionamento di GNL da Paesi diversi (USA, Qatar Australia, Canada) – ha detto Starace – Un investimento di circa 1,5 miliardi a fronte di questa libertà di approvvigionamento“.