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La fattura “pazza” di Be Charge: 452 euro!!!

fattura pazza

Un lettore si vede recapitare da Be Charge una fattura “pazza” di 452 euro per la ricarica di una Twingo Electric. Come mai? Avrebbe occupato lo stallo a ricarica ultimata dal 26 al 28 dicembre, per 48 ore. Si tratta certamente di un errore. Inviate quesiti e osservazioni a info@vaielettrico.it

Due giorni di sosta, vi par possibile?

Seguo assiduamente il vostro canale YouTube e mi piace molto soprattutto come Paolo Mariano affronta l’argomento mobilità elettrica con imparzialità, cosa non facile ai giorni d’oggi.

Premetto che sono un felice possessore di una Twingo Electric.
Mi dispiace in questa occasione però segnalare questo spiacevole evento inerente una ricarica eseguita su uno stallo Enel X con Be Charge.

Vi scrivo nella speranza di dare visibilità all’accaduto o quindi di incentivare il velocizzarsi della risoluzione del mio problema e a questo punto forse anche di altre situazioni.

Io abito in provincia di Trento, specificatamente in un paesino sopra il comune di Ala.
Il 26 dicembre con la mia ragazza decidiamo di farci un giro a Brescia. Finito il giro si torna a casa e chiaramente devo ricaricare nel percorso di ritorno. Decido di fermarmi a una colonnina installata nel parcheggio di un supermercato, così si faceva anche un po ‘ di spesa. Finita la ricarica stacco e torno a casa. Beh fino a qua tutto normale.

Mi accorgo invece che mi sono stati addebitati da BeCharge, il 3 gennaio, 450 euro e rotti sul conto. Vado a vedere la fattura specifica e chiaro come il sole vedo ben 452 euro dovuti a BeCharge per l’occupazione dello stallo di ricarica.

Secondo la descrizione della voce fattura io mi sarei fermato a ricaricare dal pomeriggio del 26 dicembre fino al pomeriggio del 28 dicembre. Oltretutto, inspiegabilmente, i minuti conteggiati in fattura risultano essere 24 ore, e non 48 come dalla descrizione voce (quindi non so proprio cosa pensare).

Da considerare poi il fatto che non ho nemmeno completato la ricarica al 100% in quell’occasione e poi sono tornato a casa, sicuramente non a piedi.

Non mi dicono a chi chiedere il rimborso

Quindi adesso mi ritrovo derubato di 452 euro, una segnalazione fatta della quale non c’è nessuna traccia, l’operatore al centralino non mi ha dato nessun riferimento del ticket o mandato una mail di riferimento per la segnalazione inoltre si sono anche rifiutati di darmi la PEC.

Mi piace molto la tecnologia elettrica sui mezzi di trasporto e non sono sicuramente queste cose che mi faranno cambiare idea, ma capisco la paura delle persone al cambiamento.
Mettiamo fossi stato fresco al mondo dell’elettrico, come avrei metabolizzato questo problema?

Speranzoso di riavere i miei soldi, e sicuro di non ricevere nessun tipo di risarcimento per l’inconveniente, spero che possiate portare alla luce sui vostri canali social l’accaduto, e che questo possa servire da “errore da non ripetere” a Be Charge e compagnia. Jetmir Iseini

Un brutto errore, signori di Be Charge rimediate in fretta

Risposta-Caro Jetmir è evidente che si è trattato di un errore o del malfunzionamento della colonnina. Vaielettrico non può fare altro che sollecitare il gestore perché risolva in fretta questa paradossale vicenda della sua fattura “pazza”.

Rammento un caso personale. Anni, fa per un malfunzionamento del transponder Telepass, mi furono fatturati due mesi di sosta nel parcheggio dell’aeroporto. Vale a dire l’intero periodo intercorso fra due diversi ingressi, con relativa permanenza di 15 minuti ognuno, per accompagnare un parente in partenza. Per fortuna, faccia a faccia con l’operatore del parcheggio, la vicenda fu risolta in mezz’ora. Con call center e mezzi telematici, purtroppo, è molto più complicato.

Una ricevuta, a scanso d’equivoci?

Perciò sarebbe opportuno, a scanso di equivoci, ottenere immediatamente un ricevuta scritta con kWh ricaricati, importo, data e ora di inizio e fine carica. In molte colonnine, invece, non c’è nemmeno un display che ti dia queste banali informazioni, rassicurandoti del positivo esito della procedura.

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