La cinesina da 5 mila euro, elettrica con tetto “solare”, la Sion di Sono Motors arrivata a 13 mila prenotazione, la Tesla OTA, la torinese Juno… Settimana flash.
La cinesina con quattro posti e 120 km di autonomia
Si trova veramente di tutto su Alibaba, il grande sito di e-commerce cinese. Questa settimana era possibile acquistare una citycar elettrica con tetto ricoperto di pannelli solari all’incredibile prezzo di di 5.800 dollari, poco meno di 5 mila euro. Presentata con il nome di Mad Micah EV Road, sembra essere in realtà un quadriciclo che dichiara una velocità massima di 50 km/h, con 120 km di autonomia.
Ovviamente con la possibilità di alimentare le batterie anche con l’energia auto-prodotta con i pannelli fotovoltaici da 300 W, con tasso di conversione dichiarato del 24%. Vita del veicolo: 25 anni, secondo il costruttore. Ovviamente un acquisto di questo genere non ha un gran senso. Fare arrivare in Italia la Mad Micah, oltre alle spese di trasporto, richiederebbe un salasso per la ri-omologazione. Con la quale il costo reale salirebbe al livello di vere auto elettriche, con prestazion i e autonomie vere. Ma tenere un occhio su quel che succede nel pianeta Cina, primo mercato EV al mondo, è sempre interessante.
La Sion arriva nel 2023, ma ha già 13 mila prenotazioni
Dalla cinesina alla tedeschina. A proposito di auto ricoperte di pannelli solari: Sono Motors annuncia che sono arrivate a 13 mila le prenotazioni da privati per la sua Sion SEV (Solar Electric Vehicle). L’ acconto medio versato è di 3.000 euro. Ancor prima di iniziare la produzione, prevista dal 2023, l’azienda di Monaco ha quindi raccolto ordini per un totale di 278 milioni di euro. I clienti risiedono prevalentemente in Germania, Austria e Svizzera, ma la società parla di un crescente interesse da Italia, Spagna, Portogallo, Finlandia e… Mauritius. Una mappa interattiva mostra la distribuzione geografica delle prenotazioni effettuate.
La pianificazione di Sono Motors prevede che già nel 2023 si raggiunga la produzione di 43.000 veicoli, con un’organizzazione su due turni. Il volume totale dovrebbe essere di 257.000 auto in un periodo di sette anni. La fabbrica scelta è l’ex stabilimento SAAB di Trollhättan, in Svezia, ora di proprietà del gruppo cinese NEVS.
— Leggi anche: Sono Motors, il rimorchio fotovoltaico dopo la Sion —
C’è posta per te da Tesla sul display dell’auto
Si parla tanto di auto connesse e di “computer con le ruote”. Tesla, che è sempre un passo avanti rispetto a tutti, dà continue dimostrazioni di come semplificare la vita ai clienti. In questo caso per comunicare la necessità di un intervento per un difetto dell’auto, un normale richiamo. Invece di mandare la solita raccomandata, spesso con difficoltà di raggiungere il vero destinatario, fa comparire sul grande display dell’auto un messaggio. Messaggio che non scompare finché il guidatore non ha cliccato su “Yes” per confermare la presa visione.
Nei giorni scorsi il messaggio è comparso sul display di diversi proprietari tedeschi di Model 3. Il problema riguarda un possibile difetto nella sigillatura della carrozzeria, con infiltrazioni d’acqua nell’abitacolo. E, ovviamente, non trattandosi di software, non può essere risolto da remoto. È stato un proprietario di Tesla a dare notizia su Twitter (qui) dell’arrivo del messaggio, elogiando l’efficace modalità della comunicazione.
Eco-marathon: 2° posto al team H2polit0 di Torino
Non è un’auto elettrica, ma un elogio la merita comunque. Il Team H2politO del Politecnico di Torino si è classificato al 2° posto in Europa nella categoria “Simulate to innovate” della Shell Eco-marathon. Lo storico progetto dedicato ai temi della mobilità, della tecnologia e dell’innovazione quest’anno si è svolto in modalità digitale. L’idea ha riguardato la progettazione, dal concept alla realizzazione, dei bracci sospensivi in Additive Manufacturing dell’Urban Concept JUNO. Ovvero una monoposto costituita da una monoscocca in fibra di carbonio, con un motore a combustione interna a bioetanolo.