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Italia e Norvegia, gli opposti estremismi

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Due auto in ricarica nelle strade di Oslo: le colonnine sono ovunque.
Italia e Norvegia, gli opposti estremismi: Silvia ci segnala un articolo che descrive la diffusione dell’elettrico nel Paese scandinavo. Da noi invece…
italia e Norvegia
La Volkswagen ID.3

“Vi ringrazio per l’informazione che fate, di qualità. Mi sono sentita con voi supportata nell’acquisto della mia Volkswagen ID.3, quando ho dovuto rottamare la mia vecchia Golf l’anno scorso. E supportata anche nella modalità di utilizzo dell’auto elettrica (app, ricariche, etc…). Grazie! Vi segnalo questo articolo del Post sull’esperienza della Norvegia, positiva, riguardo l’auto elettrica, che è estremamente diffusaSilvia Montibeller

italia e NorvegiaItalia e Norvegia, uno dei due sbaglia strada

Risposta. Anzitutto grazie per i complimenti, fanno sempre piacere in un mondo popolato da gente capace solo di offendere. Il caso della Norvegia, in Europa, fa da contraltare a quello italiano: là si è fatto di tutto per diffondere le auto elettriche, qui ci si ingegna per difendere le macchine tradizionali. E questo nonostante che il Paese scandinavo sia un grande produttore di idrocarburi, che preferisce esportare piuttosto che bruciare in patria. L’articolo del Post riprende a sua volta un reportage del New York Times, uno dei più importanti giornali al mondo, a lungo scettico sull’elettrico. Ma questo servizio è pieno di elogi per la svolta norvegese verso le emissioni zero, prendendo atto del grande giovamento che la qualità dell’aria in città come Oslo ne hanno tratto.  Le emissioni di gas serra nell’area della capitale si sono ridotte di circa un terzo rispetto al 2009. E sono diminuiti i livelli di ossidi di azoto, xausa tra l’altro di smog e asma. Ed è praticamente sparito il rumore del traffico.
La premier Giorgia Meloni, scettica sulla svolta elettrica nell’auto.

Là si scommette sul futuro, qui ci si arrocca sui motori termici…

C’è anche un rovescio della medaglia, correttamente riportato nell’articolo. Sono aumentati i livelli di microparticelle, generate in parte dall’abrasione dei pneumatici sull’asfalto. Questo a causa del maggior peso dei veicoli elettrici, per l’incidenza delle batterie. Ma il dado, in Norvegia, ormai è tratto: è elettrico l’80% delle nuove auto vendute e circa il 20% del totale in circolazione. In Italia siamo al 3,1% di EV vendute sul totale e all’1% circa di incidenza sul parco circolante. Là il governo spinge in tutti i modi per il passaggio alle emissioni zero, qui fa di tutto per restare ancorati a benzina e gasolio. Con la premier Giorgia Meloni che un giorno sì e l’altro pure dice che dobbiamo difendere le aziende delle produzioni tradizionali. Noi pensiamo che è giusto tutelare chi lavora nelle fabbriche legate ai motori termici, ma che è ancora più urgente investire sul futuro e creare posti di lavoro nell’elettrico. Si sta facendo in tutta Europa tranne che qui.
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51 COMMENTI

  1. Finché per un’elettrica decente per una famiglia di 4 persone con una RAL totale inferiore ai 50k annui ci vorranno 40/50 Mila euro, ma di che cosa vogliano parlare? Del sesso degli angeli? Come la compro un’auto nuova se ho mutuo/affitto scuola figli ecc. L’articolo è interessante ma da noi è filosofia se a Roma si lamentano perché non vogliono togliersi il gasolio euro4 per entrare in fascia verde che non hanno i soldi per un mezzo nuovo… Quanto è lo stipendio medio in Norvegia a parità di mansione? Questo deve risolvere il governo non mettere incentivi sulle BEV e colonnine ovunque

  2. Mah … E’ come dire che gli italiani sono dei gran trogloditi perché si oppongono alle leggi europee per l’efficientamento energetico delle case … A questo punto, già che ci siamo, ecco una serie di leggi che potremmo varare:
    – divieto di vendere alimenti che non siano biologici
    – obbligo di installazione riscaldamento a pavimento in tutte le abitazioni
    – obbligo di rottamazione di tutti gli elettrodomestici che non siano classe A++++++++

    E’ palese che i norvegesi, avendo un potere d’acquisto almeno triplo rispetto al nostro, possono permettersi elettriche costosissime (ribadisco che nei mesi scorsi l’elettrica più venduta in Norvegia è stata la ID.Buzz da 66000) mentre noi acquistiamo Panda e Sandero GPL. Ed è anche logico che chi ci governa lo faccia notare.

    Sono convinto che una polemica simile si scatenerà quando scatterà l’obbligo dell’efficientamento energetico: chi ha i soldi li spenderà volentieri, chi non ce li ha inizierà a smoccolare a destra e a manca. Tutto normale, ciò che è deprecabile è vedere i primi insultare i secondi accusandoli di fregarsene dell’ambiente, della salute dei loro figli e altre amenità del genere.

    • Senza contare che stiamo prendendo ad esempio una nazione che ha complessivamente un impatto ambientale enorme con tutte le attività di estrazione di gas e petrolio, anche e soprattutto off-shore, che ha consentito la creazione del più ricco fondo sovrano al mondo e ha permesso ai cittadini di godere di un tenore di vita imparagonabile, con il quale possono permettersi di cambiare auto come fossero cellulari. Per carità

    • E pensa che il reddito altissimo ce l’hanno perchè estraggono e vendono in tutto il mondo petrolio inquinante, pensa che coerenti che sono.

    • Ok, tutto giusto, non siamo ricchi come i Norvegesi, ma da qui a sparare costantemente a zero sull’elettrico senza tregua sia a livello politico che a livello mediatico, ne passa.

      • Enzo il motivo per cui L’ID Buzz sta vendebdo tanto è perché lo stanno acquistando tantissime aziende come mezzo da lavoro (e qui in quel l’allestimento parte da 40k circa) perché è forse l’unico he ha una batteria da 77 kWh. La maggior parte della concorrenza arriva forse a 50. Giusto per precisare eh…
        Sul discorso del potere di acquisto, non findings proprio così. Il livello salariale è circa il doppio di quello italiano, ma anche il costo della vita lo è. Quindi il “potere di acquisto” non è poi così distante.

  3. Vedo sotto diversi commenti qua sotto sul fatto che il 20% di BEV sul parco veicoli circolanti siano poche e che l’impressione è che siano molto di più. La mia valutazione da matematico impiegato nel campo dei trasporti è questa. Tendenzialmente chi fa tanti km cambia più spesso l’auto di chi ne fa un uso saltuario. Inoltre la percezione per strada rispecchia di più i vkm (i veicoli-chilometro) percorsi di BEV rispetto alle ICE. Un auto che circola di più ha più probabilità di esser vista per strada. E comunque queste statistiche a sensazione lasciano il tempo che trovano.
    Ma la cosa veramente importante per per le emissioni non è la proporzione di Auto BEV sul totale, ma la somma dei km percorsi dalle BEV sul totale (vkm di auto BEV sul totale). Bisogna quindi capire: la statistica che dice che 80% di auto circolanti sono ancora ICE è attuale o magari di mjolti mesi fa? e soprattutto: queste auto ICE probabilmente molte sono auto usate poco.

    • Sono d’accordo con il tuo punto di vista. La realtà è che circolare con una termica costa parecchio, specialmente in città, per cui chi ce l’ha la usa magari nel weekend per raggiunere la casa in montagna o al mare. Per questo nonostante la percentuale di BEV sul parco circolante sia del 22% (il 20% è stato raggiunto prima di fine anno) quelle realmente circolanti in città sono decisamente di più.

  4. Ad aprile ero a Oslo. Confermo che con mio figlio giocavamo a contare elettrica o termica fermi in strada e mi sembra impossibile che le termiche siano ancora 80 per cento. As Oslo avevo l’impressione del 60-70 per cento elettriche…a Bergen poi forse anche di più. Non voglio accendere polemiche poi dicendo che le Tesla erano due terzi delle elettriche. La sensazione di calma e silenzio in strada è pazzesca. A parte che confermo che prevalentemente la gente gira a piedi in bicicletta e con i mezzi pubblici. Colonnine integrate e piccole nelle strade cittadine. Inimmaginabile fuori il numero di stalli ad alta potenza. Ho noleggiato auto e anche nelle piccole stazioni di servizio trovavi da 4 a 8 stalli. Magari stazioni che avevano 2 pompe x fossili…in treno ho ascoltato con attenzione la conversazione tra un ragazzo cittadino di Oslo e un turista e il norvegese parlava del fatto che con limiti e tasse di circolazione proibitive la mobilità termica viene disincentivata. Lo diceva con naturalezza come a dire perché da voi non funziona così ? Certo che noi non siamo la Norvegia ma non vedo perché non applaudire quanto stanno facendo. PS circa il silenzio e la calma di Oslo è difficile descriverla. È anche merito del loro stile di vita oltre che delle auto elettriche. La sera sul porto ci sono delle piccole saune a pagamento dove ti tuffi nel fiordo anziché fare la doccia fredda. Spettacolare !

    • In realtà la tua sensazione è stata un po’ amplificata dall’entusiasmo. È vero che in città (io abito a Bergen, che ha una percentuale di BEV sul totale maggiore anche di Oslo, ma conosco abbastanza bene anche Oslo) la percentuale di BEV circolanti è ben superiore al 20% di queste ultime sul totale circolante, ma arrivare al 70% anche no. Diciamo che arriviamo al 40/45% al massimo.

  5. Tedeschini, perdoni la franchezza, ma dietro l’ovvia constatazione che le auto elettriche “penetrano” (per stare al suo linguaggio) più in Norvegia che in Italia, io alla fine ci leggo che la Meloni è una troglodita incapace!
    Non ci vuole molto a capirlo, leggendo tra le righe, sa?
    O crede che io, pur non avendo un’auto elettrica, abbia l’anello al naso?!
    Se poi il CANDIDO scopo del vostro articolo era solo quello di dire – unicamente ed oggettivamente – che in Norvegia si vendono più BEV che in Italia….bè, io allora in verità le dico che in Ecuador si producono più banane che in Olanda e che a Teheran i sigari cubani non si vendono!
    Senza offesa per nessuno, OVVIAMENTE……

    • Che non usano i freni! Ma recuperano energia con il motore frenando quindi non consumano pastiglie con relativo inquinamento non da poco

  6. Caro Alessandro Sassi,
    non è il caso di meravigliarsi.
    In questo sito ogni occasione è buona per gettare letame sul popolo ignorante e, soprattutto, chi lo governa.
    Non ci si vergogna neanche di fare paragoni tra un Paese di 60 milioni di abitanti e un altro che ne ha sì e no un ventesimo.
    Ovviamente, poi, gli “habitué” del forum seguono a ruota gli editorialisti….vero, Eugenio Davolio?
    Sarà la decima volta almeno che continui a “menarcela” con la citazione di De Maistre… non sarà il caso di cambiare disco?
    O almeno, di grazie, vorresti per favore dire a noi cavernicoli quali sarebbero i governanti meritevoli del nostro voto?
    Elly Schlein, per caso?

    • C’è da rimanere basiti nel leggere commenti come questi: noi non gettiamo letame su nessuno e abbiamo rispetto di tutti. E non abbiamo fatto alcun paragone tra la Norvegia e l’Italia. Abbiamo solo registrato un dato oggettivo: questi due Paesi sono gli estremi opposti in Europa per penetrazione delle auto elettriche. Stop, tutto il resto, comprese le divagazioni sulla Schlein (mai citata su questo sito) non ci interessano.

    • Caro Gerry, non ho particolari simpatie nè per la Meloni nè per la Schlein, ma ho una spiccata antipatia per le persone disoneste, incompetenti ed arroganti che sparano sentenze senza portare prove a supporto (anche perchè non ci sono), come fà continuamente il buon (si fa per dire) ministro salvini che rappresenta egregiamente le categorie menzionate sopra. Affermare questo non è buttare letame sulla classe politica, è esercizio del diritto di contestazione. Se non apprezza i contenuti di questo sito passi il suo tempo altrove. Se non apprezza il diritto di contestare la classe politica, si trasferisca altrove: al mondo, ahimè, non mancano paesi in cui questo è negato.

    • Moi??? Per il commento “Discorso scivoloso”, immagino bene??? Lo rilegga con più distacco e mi faccia sapere.

  7. buon giorno, premetto che sono utente elettrico dal 2012…..ma questo articolo e’ la plastica rappresentazione di quanto sia improbabile fare una transizione elettrica nel nostro paese(e non solo)in tempi rapidi.prima di tutto la Norvegia non può essere in nessun caso presa ad esempio ,vorrei ricordare a chi non lo sapesse che suddetto paese ha meno del doppio degli abitanti di Roma ,e giacqui potremmo chiudere il discorso ma poi vorrei spiegare alcune peculiarità che hanno portato al famoso 80per cento di auto NUOVE elettriche…di oggi.dal 2012 al 2020 NON si pagava l’iva su auto nuove elettriche tutta l’iva…(25%) misura che progressivamente hanno dovuto abbandonare dal 2022 si paga..in più anche il consumo (casalingo)adibito alla ricarica era detassato non bastasse questo vi sono numerosissimi punti di ricarica completamente gratuiti nelle grandi città..se grandi possiamo definirle ,solo a oslo ci sono più di 300 punti di ricarica gratuiti….e nonostante queste immense agevolazioni vorrei infine ricordare che il parco auto circolante e’ ancora 80% a combustibile fossile
    io rimarro’indubbiamente elettrico convinto ma prendere ad esempio la Norvegia proprio non mi sembra un’operazione molto sensata .sempre ricordando che negli ulti 30 anni abbiamo avuto al governo (di qualsiasi colore) dei minus habens che del nostro benessere e dell’inquinamento non si sono mai preoccupati se non per fare cassa come a milano dove sono nato e vivo

    • Al di là di prendere o no a modello un paese come la Norvegia, su una cosa siamo concordi: che negli ultimi 30 (ma anche 40) anni abbiamo avuto (e abbiamo ancora oggi) dei minus habens

      • Discorso scivoloso, ragazzi, perché, se è vero che “ogni popolo ha il governo che si merita” (J. De Maistre)… 🙄

    • Sui paragoni tra Italia e Norvegia sulla transizione elettrica ci si potrebbe scrivere un libro, ma io lascerei perdere perché è perfettamente inutile sia prendere la Norvegia come esempio, ma anche utilizzarla come un qualcosa di irraggiungibile utilizzando informazioni non veritiere.
      Abitando a Bergen ti posso dire che di punti di ricarica gratuiti ne conosco pochi, anzi a dire la verità nessuno! Sul discorso IVA è vero che è stata reintrodotta da quest’anno (insieme alla tassa sul peso) ma solo per la parte eccedente le 500.000 NOK (arrotondiamo a 50k euro per semplicità). Il discorso sul consumo casalingo detassato dove lo hai letto? Io ho sempre pagato a prezzo pieno, anche perché vorrei capire come potrebbero distinguere i kWh utilizzati per ricaricare l’auto dal resto.

      • non volevo certo aprire polemica di nessun tipo ma essendo sposato da 27 anni con una donna norvegese forse qualcosa conosco….e
        1. 500.000NOK sono 40.000 euro non 50
        2 basta montare un apposito contatore (cosa che si puo’fare anche in Italia tra parentesi)e la tassazione e’ diversa per la precisione il 6%
        ho una società’ a Oslo dal 1991 per cui conosco perfettamente usi costumi e soprattutto leggi che vigono in questo splendido paese che e’ quanto di più’ lontano dalla nostra mentalità’ ci sia sul globo ed in cui non vivrei neanche sotto tortura…
        3 Monza rispetto a Bergen e’ Las Vegas per cui ritengo possibile non vi siano ricariche gratuite anche se mi sembra molto strano
        ripeto non volevo assolutamente aprire polemiche di nessun tipo tantomeno politiche ma insisto nel dire che l’articolo sulla Norvegia del nyt e’ fortemente fuorviante per gli scopi che si prefigge questo ottimo sito, dice tutto e il contrario di tutto in ultimo a Oslo le elettriche pure circolanti non superano il 30% ….a essere generosi
        noi viviamo nel paese piu bello del mondo non dimentichiamolo mai…le colonnine arriveranno ….

        ps comunque la si pensi a leggere questo articolo si evince una cosa sola :la strategia norvegese sull’elettrico ha fallito miseramente ..dopo 13 anni di agevolazioni spaventose ancora l’80% del parco circolante e’ endotermico

        • Alessandro il mio commento non aveva nessuna intenzione polemica, ma semplicemente cercavo di precisare alcuni aspetti. Soprattutto il discorso sulle “immense agevolazioni” non vale piu’ gia’ da un pezzo: bollo reintrodotto, IVA reintrodotta, tassa sul peso reintrodotta, agevolazioni sui parcheggi praticamente ormai inesistenti, colonnine gratuite rarissime e nonostante questo, la percentuale di BEV acquistate ha continuato la sua ascesa, anzi!
          Non condivido assolutamente il discorso sul presunto fallimento della strategia norvegese: al tasso di ricambio attuale per sostituire integralmente il parco circolante servono 20 anni. La Norvegia ha iniziato piu’ o meno 13 anni fa (ma nel frattempo la vendita delle termiche era aperta, ed ancora lo e’!) quando le BEV disponibili REALMENTE utilizzabili erano prossime allo zero. Si sta arrivando al 100% di BEV sul totale venduto anche prima della scadenza prevista del 2025… a me non pare per nulla un fallimento.
          Sulle tue note:
          1 500.000 NOK sono circa 43.000 € (ho arrotondato un po’ troppo liberamente)
          2 Io ci abito e non conosco nessuno che abbia un misuratore di qualche specie per una tassazione separata del consumo energetico legato alle ricariche dell’auto. Non escludo che ancora esista ma, di sicuro, come leva per agevolare il passaggio non mi risulta abbia avuto molta efficacia. Ma al di la’ di tutto: le colonnine gratuite sono un miraggio ed il costo dell’elettricita’ (perlomeno nelle regioni del sud) e’ aumentato enormemente nell’ultimo anno e mezzo (tutt’ora, nonostante sia sceso di parecchio, il costo del kWh e’ piu’ che raddoppiato).
          3 Bergen e’ almeno 3 volte Monza, non capisco il paragone con Las Vegas. Inoltre occorre tenere conto che le distanze tra le citta’ sono enormi (con il NULLA in mezzo) per cui la scarsa densita’ di popolazione e’ in realta’ uno svantaggio in relazione alla mobilita’ elettrica. Fare poi una statistica “ad occhio” sulle BEV circolanti si rischia di prendere fischi per fiaschi: io mi baso su un banale conteggio delle auto che vedo nel parcheggio della stazione centrale di Bergen dove posso vedere diverse centinaia di auto tutte in una volta e mediamente trovo il 40% di BEV. Ma ho anche detto che la percentuale ad Oslo e’ inferiore, seppur di poco.
          In definitiva, concordo con te che il paragone con la Norvegia non ha senso, ma non concordo su tutti i motivi.

  8. l’Italia è proprio l’anti-Norvegia e si sa. Non è una novità.
    Ma poi sento commenti come….ma sono pochi in Norvegia…giusto, ma con una densità molto bassa che non favorisce l’estensione di colonnine…invece l’hanno fatto. Poi il clima, come la mettiamo visto che con il freddo l’autonomia delle BEV è più ridotto. Ma ce l’hanno fatto.
    Se la Norvegia ci riesce, anche l’Italia potrebbe farlo. Vero, l’Italia non ha soldi con un debito alle stelle grazie a tutti i governi effimeri che passano e non si preoccupano di fare politiche a lunghe termini. Basta vedere il governo attuale.
    Un altro dato che sono andato a scavare, i consumi di carburante in Norvegia è sceso del 3,1% in un anno da marzo 22 a marzo 23. E ovviamente il crollo è maggiore considerando l’effetto BEV iniziato 10 anmi fa.
    La Norvegia non vende già quasi più auto solamente a benzi o diesel.
    l’Italia continua ad essere in contratendenza anche confronto ad altri paesi.
    Molto in ritardo l’Italia, molto…. È molto frustrante….

    • L’Italia non ha soldi??? E i soldi del PNRR che non riesce a spendere dove li mettiamo? E poi 15 miliardi per il ponte sullo stretto magicamente saltano fuori? i soldi ci sono, intelligenza dei nostri politicanti scarsa, ipocrisia e ignoranza a gogò

  9. Mah l’articolo sembra più trovare un qualcosa di negativo quando non esiste. Il peso di elettriche e ice ormai è uguale ma soprattutto le elettriche non frenano! Strano che non abbiano considerato tale situazione. Oltre al fatto che non scaldano.

  10. Tutto giusto.. sono tornato dal Sud della Norvegia meno di 10giorni fa.. non solo nelle grandi città ma anche nei paesini di 150 abitanti sono più diffuse le auto elettriche che le auto termiche. L’unica cosa che é da considerare non é la diversità dei salari, o il costo di accesso all’elettrico.. ma la capillare diffusione di colonnine a velocità impressionanti, pressoché ovunque (un supermarket a 1000mt di altezza (in Norvegia 1000mt data la latitudine offrono un clima paragonabile al nostro Trentino Alto Adige a 2500mt..) aveva 8 colonnine sia AC che DC. (16 SLOT di ricarica disponibili con 9 occupati.) Non credo che vedremo a breve qualcosa del genere nei nostri paesini di montagna.

  11. Ma sembra più trovare un qualcosa di negativo quando non esiste. Il peso di elettriche e ice ormai è uguale ma soprattutto le elettriche non frenano! Strano che non abbiano considerato tale situazione. Oltre al fatto che non scaldano.

  12. Ricordo un altro articolo che tempo fa spiegava come il tutto sia finanziato dal Fondo Sovrano Norvegese vendendo gas e petrolio agli altri paesi, cosa citata nella risposta. Fondo che ha smesso di investire nel petrolio ma che continua ad estrarre e vendere.

    Dal punto di vista ambientale, avere un parco circolante tutto elettrico grazie a pensati incentivi e probabilmente costo dell’energia basso mentre si vendono combustibili fossili ai paesi vicini ha molto senso? E’ questo il modello a cui ispirarsi?

      • Massimo guarda che la Norvegia non è l’Arabia Saudita! Dall’ultimo rapporto che ho visto il petrolio rappresenta si e no il 25% del PIL (e quasi interamente investito nel fondo sovrano, piuttosto che nell’economia reale). L’agricoltura c’è, anche se non paragonabile ad altri paesi soprattutto a causa della “complessità” del territorio, ma l’allevamento del salmone pesa sul PIL ben più di petrolio e gas.

        • Fesseria colossale
          La Norvegia esporta soprattutto GAS non petrolio ed e il primo esportatore per quantità verso L Europa

          • Fesseria colossale cosa? Il fatto che sia il più grosso esportatore di gas verso l’Europa non vuol dire che tale esportazione valga il 100% del PIL.

    • Sarà pure poco etico, ma fino a quando hai vicini di casa fessi che vanno solo a petrolio… Bisognerebbe evitare di essere fessi…

      • Io la metto così: è come il tabacchaio che vende sigarette ma non fuma. Loro sono responsabili delle loro azioni, ma se altri paesi vogliono comprare petrolio, perché impedirlo? Che poi lo comprerebbero da altri paesi… Quindi sì, sembra un comportamento contradditorio ma non direi poco etico. Anzi, direi lungimirante!

    • Perché è etico il nostro modello di agricoltura drogato da finanziamenti pubblici fino al livello comunitario e in cui si implora di far entrare extracomunitari per poter avere manodopera schiavizzata a 2 euro all’ora?

    • C’è uno studio dell’ ADAC molto interessante al riguardo (si trova facilmente cercando “adac tire abrasion test”), in cui si legge:
      “The particles from tyre abrasion, most of which are over 50 µm in size, are very coarse and even if in the form of airborne particles, they do not penetrate deeply into the human respira­tory tract”.
      I pm10 o peggio pm 2.5 non dipendono dell’usura delle gomme. Quanto al peso, una bmw 320xd pesa 1660kg, che diventano 1700 con il gasolio; una model 3 long range ne pesa 1769… non vedo tutta questa differenza. Piuttosto sono le auto moderne ad essere diventate pesanti (per non parlare dei suv)

  13. I politici norvegesi sono famosi per la loro lungimiranza, rispetto per l’ambiente, la qualità della vita nel loro paese ecc.

    I politici italiani sono famosi per mani pulite, per la collusione con la mafia, per l’amicizia con le lobby, per la corruzione ecc.

    Ricordo El Pays che titolò ai tempi di mani pulite: “porca italia” e noi ci indignammo!?!?! Ma più che indignarci dovevamo voltare pagina con il passato, ma invece…………..

    Poi sicuramente i redditi degli italiani sono inferiori, ma lo è anche il costo del lavoro (meno di Germania, Austria, Gran Bretagna ecc), quindi dovremmo essere il territorio preferito dagli imprenditori…………che però preferiscono andare in Germania, Spagna ecc.

  14. “Sono aumentati i livelli di microparticelle, generate in parte dall’abrasione dei pneumatici sull’asfalto”

    Questa è un’informazione onesta che ci devo ricordare che limitare l’uso dell’auto a poco più del necessario è comunque utile al ns benessere.

    E’ altresì onesto ricordare il delta di reddito pro-capite fra le due nazioni perché i sondaggi italiani rivelano una buona propensione all’acquisto di una bev, ma la situazione politica ed economica non aiutano ad accelerare i tempi

    • /// sono aumentati i livelli di microparticelle, generate in parte dall’abrasione dei pneumatici sull’asfalto \\\

      Completiamo pure la citazione con la frase “contigua”

      /// questo a causa del maggior peso dei veicoli elettrici, per l’incidenza delle batterie \\\

      che secondo me potrá ridimensionare la gravitá del fenomeno a patto di prevedere veicoli con batterie piú leggere, sia per i progressi della tecnica che per l’accettazione di autonomie inferiori (quando la diffusione delle colonnine sará tale da eliminare preoccupazioni in tal senso ai non pochi guidatori che percorrono distanze “ragionevoli”..)

      • Ma è un’affermazione dell’articolista del NYT che la causa dell’aumento del livello di microparticelle sia il maggior peso delle BEV, oppure il dato proviene da uno studio serio?
        Perché, nonostante tutto questo sfavillio di BEV, il parco circolante norvegese è ancora all’80% termico, e inoltre, essendo un paese più ricco del nostro, immagino che la quota di SUV, fuoristrada e crossover termici da 2 tonnellate e oltre che fanno attrito sull’asfalto sia ancora più elevata che da noi…

      • Posso non crederci a quanto affermato dall’articolista del NYT circa la microparticelle?
        Le termiche in norvegia sono tutte ibride? Se non sbaglio anche l’uso dei freni convenzionali genera microparticelle e le termiche ne fanno un uso ben superiore alle BEV visto che il motore termico non si usa per rigenerare benzina/diesel/gas.
        O che ai guidatori norvegesi non importa molto rigenerare energia in frenata…

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