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Anche l’Indonesia rinnega i fossili: in 15 anni dirà addio alle centrali a carbone

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L’Indonesia chiuderà tutte le centrali elettriche a carbone del Paese entro 15 anni, per contribuire a contenere il riscaldamento globale. Nello stesso periodo di tempo verranno chiusi anche tutti gli altri impianti a combustibili fossili. Sostituiti da 75 gigawatt di capacità di energia rinnovabile

L’Indonesia va veloce. Più di quanto aveva promesso. Solo due anni fa aveva garantito che avrebbe raggiunto l’obiettivo “net zero” delle emissioni entro il 2060. Pochi giorni fa, il presidente Prabowo Subianto ha dichiarato al vertice sul clima di Rio de Janeiro che il traguardo sarà raggiunto al 2050.  

Gli Usa hanno garantito 20 miliardi di finanziamenti

Una corsa ad abbracciare la transizione energetica e le green economy che deve il suo successo proprio a quanto accaduto negli ultimi due anni. Grazie all’appoggio dei Paesi occidentali. Risale a fine novembre 2022, l’accordo con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In quella data, gli Stati Uniti hanno concesso un finanziamento da 20 miliardi di dollari per aiutare l’Indonesia ad abbandonare l’energia a carbone.

L’Indonesia, al momento, produce l’80% della sua energia elettrica grazie al carbone e al gas naturale

Difficilmente l’Indonesia sarebbe arrivata da sola a simili risultati. Ancora oggi l’80 per cento della domanda di energia del Paese è soddisfatta da carbone e gas naturale. E l’anno scorso ha installato solo 1 gigawatt di potenza tra eolico e fotovoltaico. Ma entro il 2030, le rinnovabili copriranno il 34% della domanda.

L’Indonesia – così come raccontato da Bloomberg – aveva precedentemente pianificato di chiudere tutti i suoi impianti a carbone entro il 2055. In base all’accordo, le emissioni del paese raggiungeranno il picco nel 2030, sette anni prima e in una quantità inferiore di circa il 25% rispetto a quanto previsto in precedenza, secondo l’alto funzionario del Tesoro”. Complessivamente il piano per la decarbonizzazione del settore energetico peserà per 600 miliardi complessivi. Altri prestiti saranno garantiti da un blocco di paesi europei, tra cui anche l’Italia, oltre a Canada e Giappone. 

Tutto questo a dimostrazione di come i “giganti” asiatici (e non solo la Cina) stiano diventando – molto più velocemente di quanto pronosticato – protagonisti della nuova rivoluzione elettrica.

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1 COMMENTO

  1. L’ Indonesia ha una forte motivazione a procedere velocemente sulla decarbonizzazione della produzione energetica..e di riflesso anche sulle altre cause di emissione come il trasporto: hanno da decenni danni gravissimi da tifoni sempre più violenti e letali.

    Per premio per l’ impegno sulla rapida adozione delle F.E.R. sono convinto che rapidamente beneficeranno di numerosi insediamenti industriali visto che si abbatterà la dipendenza da idrocarburi d’importazione (azzerando il rischio di inflazione importata…come da noi in Europa) e raggiungendo invidiabili costi energetici…
    Speriamo che a breve anche in Italia ci si renda conto dell’ urgenza di avere maggior produzione rinnovabile … almeno per salvare il lavoro..se dell’ ambiente non importa a nessuno..

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