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I prezzi calano per sfruttare l’effetto incentivi

La Seres 3, Suv elettrico con 53 kWh di batteria: taglio di mille euro più sconto.

I prezzi calano per rientrare negli incentivi. Chi aveva modelli un po’ sopra la soglia fissata dal governo (35 mila euro+Iva), lima i listini per godere del bonus.

I prezzi calano: il caso della Kona e della Seres 3

È sicuramente un primo fatto positivo legato all’entrata in vigore dei nuovi incentivi. Il primo alert ci è arrivata da un lettore, Leonardo: “Volevo segnalare una cosa interessante. E cioè le case stanno abbassando i prezzi per rientrare negli incentivi come la Hyundai Kona 64kWh, che prima in nessuna variante poteva beneficiarne“. Sfogliando il listino della Casa coreana, in effetti, si trova una variante d’attacco, la Exclusive, a 42.550 euro chiavi in mano. Che fruisce dei 5 mila euro concessi dal Governo con rottamazione di un’auto pre-Euro 5 (o 3 mila senza), dato che il limite di prezzo (IVA compresa) è di 42.700. Limati i prezzi anche per la Seres 3, il Suv elettrico cinese con batteria da 53,6 kWh distribuito in Italia da Koelliker. La diminuzione è di 1.000 euro, da unire allo sconto concessionario di 1.440. A questo punto il listino chiavi in mano scende a 36.555 euro (peraltro con le auto disponibili in pronta consegna). Par di capire che qui si voglia cogliere l’effetto incentivi con prezzi ancor più competitivi, dato che in realtà la Seres 3 rientrava già nel prezzo massimo.

Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico.

Ma escludere dal bonus le società è un grosso limite

È chiaro che le Case hanno sempre dei margini su cui giocare. I listini sono quasi sempre strutturati in modo da lasciare ai concessionari lo spazio per una propria politica di sconti. Basta limitare questi e il gioco è fatto: non ci perde né la Casa né il rivenditore, ma il modello rientra nel bonus statale e il compratore ne fruisce. Ma resta il fatto che si tratta di incentivi partiti zoppi: escludere le auto aziendali ha tolto di mezzo una fascia fondamentale di possibili acquirenti. Motus-e, l’associazione che riunisce le aziende della filiera elettrica, parla di “un’occasione persa. Le flotte aziendali possono essere strumento di vera diffusione dei mezzi a batteria. Portando sul mercato dell’usato, nel giro di 3-4 anni, veicoli elettrici che potranno essere acquistati anche da famiglie che non possono permettersi un mezzo nuovo“. Purtroppo la “furbata” di alcuni operatori che lo scorso anno avevano fatto incetta di prenotazioni, esaurendo i fondi a disposizione, hanno indotto il governo a questa scelta. Questa è l’Italia: per colpa di qualcuno…

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