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Rinnovabili record in Germania: volano al 61,5% della produzione elettrica

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Rinnovabili, la Germania continua a correre: nel primo semestre del 2024 la quota di energia verde ha coperto il 61,5% della produzione elettrica, il livello più alto di sempre: un anno fa nello stesso periodo era al 53%.

Anche le suo momento più difficile degli ultimi 20 anni, la Germania può contare su record che gli altri paesi europei non possono vantare. Dimostrando, comunque, di saper guardare lontano.

La produzione industriale segna il passo,  zavorrando i dati della crescita economica. I grandi gruppi automobilistici hanno sbagliato a puntare sui modelli di grande dimensioni e ora rischiano di essere messi nell’angolo dalle vetture cinesi più economiche. Ma in un campo i tedeschi in questo momento non hanno rivali.

La politica favorevole alle rinnovabili degli ultimi anni ha consentito nel primo semestre di raggiungere una quota di produzione che è la più alta di sempre secondo l’Ufficio federale di statistica (Destatis).

In Germania, la produzione da fonti rinnovabili è cresciuta in un anno del 9%

Il dato avrebbe potuto anche essere migliore se non ci fosse stata la frenata delle nuove installazioni, con una minore quota di nuove energia messa in rete (-5,3%) rispetto a un anno fa. Nonostante ciò la produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili è aumentata del 9,1% a 135,2 miliardi di kwh.

Al contrario, la produzione di elettricità da fonti convenzionali è diminuita del 21,8% rispetto al primo semestre 2023. E ora copre una quota del 38,5% della produzione nazionale di elettricità (nel primo semestre del 2023 era 46,7%).

Questo significa che la Germania si sta dotando di energia pulita e a basso costo per gli anni a venire. Quando avrà sviluppato un sistema di accumuli per evitare gli sbalzi di prezzo delle ultime settimane e quando avrà potenziato la rete elettrica potrà fare a meno del gas e del carbone, prima di altri paesi.

L’eolico è la prima fonte con il 33,3%

Ma a cosa è dovuto il risultato ottenuto dalle rinnovabili tedesche? L’energia eolica è aumentata dell’11,9% nella prima metà del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, passando da 65,5 a 73,4 miliardi di kilowattora.

Risultato dovuto a una prima metà del 2024 molto ventosa. L’energia eolica è la prima fonte nella produzione nazionale di elettricità nella prima metà del 2024, pari al 33,3% del totale.

In aumento anche la produzione da fotovoltaico: il solare è cresciuto dell’8,3% rispetto al primo semestre 2023. Complessivamente copre il 13,9%. L’aumento della produzione elettrica da fotovoltaico può essere spiegato con la realizzazione di nuovi impianti.

Invece, nel semestre, la quantità di elettricità generata nelle centrali a carbone è diminuita del 26,4% sul 2023. Stabile il gas (-1,8%). Il resto è stato garantito dalle importazioni, in crescita sul primo semestre dell’anno scorso.

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29 COMMENTI

  1. Germania
    – 2023 hanno connesso in rete circa +18 GW di potenza installata energia rinnovabile (potenza nominale, potenza media tra eolico e solare sono circa 4 GW )
    – 2024 il dato di tendenza per fine anno è circa + 25 GW

    +25 GW all’anno di rinnovabili è il loro programma
    https://energy-charts.info/charts/remod_installed_power/chart.htm?l=it&c=DE

    con obiettivo 700 GW (potenza nominale) di rinnovabili nel 2045

    sono partiti da livelli di emissione di Co2 alti a oltre 500 gr/kwh (avendo quote di carbone), ma ora installando rinnovabili possono correre ad una velocità di decarbonizzazione molto elevata

    intensità carbonica del loro kwh scende quasi a vista d’occhio:
    – 400 gr/kwh anno 2023
    – 345 gr/kwh 1°semestre 2024

    • aggiornamento valori finali medi anno 2024

      – Germania scesa a circa 320 gr Co2 /kwh
      – Italia scesa a circa 270 gr Co2 /kwh

  2. Dipingete il massiccio uso di rinnovabili come un traguardo da elogiare .
    L’elogio si fa se vengono usate bene .
    I problemi la Germania li ha su tutta l’industria, acciaierie , automotive, ferrovie e compagnia bella non stanno pagando le loro scelte sbagliate , ma le scelte sbagliate del governo .
    500 miliardi di investimenti sulle rinnovabili per ritrovarsi a pagare i produttori , i bilanciatori , emissioni di CO2 pessime e prezzi in bolletta esorbitanti .
    Il discorso “hanno preparato le fonti per quando un domani avranno gli accumuli e la rete” è a dir poco ridicolo .
    Come dire “non mangeremo per 30 mesi però poi sai che abbuffata” in linea teorica funziona … Se non muori di fame prima .
    Per il volume di accumuli grid scale di cui necessita la Germania ammettendo un calo dei prezzi a 100€/kWh servirebbe trovare più di 3000 mld , cosa impossibile da fare soprattutto se nel frattempo la tua industria è in ginocchio .
    Anche ammettendo che i soldi piovessero dal nulla si parla di dover reperire decine di volte la quantità di materie prime estratte in tutta la storia umana , rame e alluminio nell’ordine di 50 volte .
    E voi continuate a dipingere il tutto come un successo

    • dover reperire decine di volte la quantità di materie prime estratte in tutta la storia umana , rame e alluminio nell’ordine di 50 volte.
      Dove ha letto una panzana del genere?

      • >> gli argomenti “distorti” su Co2 e costi sono stati già sbufalati nei commenti più sotto, per chi fosse curioso

        PS: 500 miliardi di investimenti sono pochi o tanti?

        dipende, se sono il totale distibuito su 20 anni, per una nazione grande come la Germania, e fanno risparmiare rispetto alla spesa che si avrebbe in combustibili fossili su un perido di 20-30 anni, convengono

        e il calcolo sui costi dei sistemi di storage viene circa 80 miliardi (ad esempio una quota di quei 500), non i numeri a mentula canis “” 3000 miliardi “”

  3. Molto bene!
    è ridicolo che una nazione tanto ricca abbia emissioni di CO2/kWhe tra le più alte dell’Unione.
    Se continuano così magari un giorno otterranno risultati persino migliori di quelli italiani!

    • già lo sono , mediamente l’Italia ha una quota di rinnovabili
      inferiore del 50% se gli invasi non soffrono di siccità
      siamo fermi da molti anni
      gli impianti privati coprono l’autoconsumo dei privati non dell’intera comunità

      i consumi elettrici aumenteranno a scapito degli idrocarburi
      gas,benzina

      riscaldamento a pompa di calore ,cucina a induzione
      auto elettriche
      ma senza rinnovabili ..
      o peggio continuando a “investire” in gas come fa questo paese anche negli utimi anni ..
      questo paese farà un bel botto
      che la crisi finaziaria del 2008 sarà acqua fresca

      è l’elettrificazione bellezza

      • “già lo sono” da quale punto di vista?
        Perché emettono più CO2 sia in termini assoluti, che per kWh prodotto, che procapite.

        L’elettrificazione è meno efficace se un quarto della tua elettricità proviene dalla combustione del carbone!

        • 61 % diverso da 41%

          senza contare che i Tedeschi sono fissati con l’isolamento termico
          da molti decenni ..
          la rivoluzione Green in germania l’ha la Merkel (governo di centro destra) più di 20 anni fa

          il carbone l’hanno usato solo per tamponare momentaneamente il disastro ucraino ..
          e la contemporanea dismissione del nucleare

          pronto a scommettere 2025 Germania 70% di elettricità da rinnovabili (magari con pale eoliche fatte a Taranto)

          Italia 45% da rinnovabili ..
          fanalino di coda d’Europa

          https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share_map/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year

          e la bolletta s’impenna
          firmato Car Carlo Pravettoni

          • Non esageri, non siamo ultimi in Europa grazie alla lungimiranza dei governi del secolo scorso con l’idroelettrico e del fotovoltaico con il primo conto energia dal 2010 al 2013.

          • hai ragione Massimo ;
            secondo per grafico che ho postato non siamo gli ultimi in Europa

            siamo diciottesimi 18

            solo “un pelo sottomedia “, con un governo a dir poco “ostile” alle rinnovabili , nonostante i costi attuali delle rinnovabili che riducono il costo dell’energia in confronto a qualsiasi fossile compreso il mitologico nucleare —

            # Nome Valore
            1 Norvegia 110,1 %
            2 Austria 99,3 %
            3 Svizzera 86,4 %
            4 Georgia 81,4 %
            5 Danimarca 79,0 %
            6 Svezia 79,0 %
            7 Lettonia 75,9 %
            8 Portogallo 70,4 %
            9 Spagna 64,3 %
            10 Germania 59,5 %
            11 Montenegro 57,6 %
            12 Croazia 50,0 %
            13 Grecia 49,6 %
            14 Slovenia 49,4 %
            15 Lituania 47,2 %
            16 Finlandia 45,9 %
            17 Romania 45,9 %
            18 Italia 40,5 %
            19 Bosnia ed Erzegovina 39,6 %
            20 Serbia 36,3 %
            21 Francia 33,0 %
            22 Estonia 32,0 %
            23 Belgio 30,0 %
            24 Bulgaria 28,9 %
            25 Slovacchia 28,7 %
            26 Polonia 28,6 %
            27 Lussemburgo 24,1 %
            28 Macedonia del Nord 22,6 %
            29 Repubblica Ceca 20,4 %
            30 Ungheria 19,7 %
            31 Moldavia 6,3 %

            quello che abbiamo fatto 20 anni fa è stato lodevole , ma costoso ,oggi quegli impianti producono praticamente gratis
            comunque ..
            imho bisognava puntare di più sul solare termico che aveva, il miglior rapporto costo efficacia all’epoca .
            Oggi è un’altra storia , con gli attuali costi del fotovoltaico
            , dell’eolico e degli accumuli chimici in caduta libera
            è folle non investire da parte di aziende come Enel e Eni in questo paese ..
            e continuare a insistere con il metano e gli idrocarburi

            capisco la politica è lenta , ma ci sono stati ben 14 governi dal 2000 a oggi
            e imho , l’energia è la cartina tornasole della perdita di competitività del paese

            basta vedere il prezzo al MWh in Italia qui siamo veramente ultimi

            # Nome Valore
            1 Zona d’offerta Norvegia 4 29,55 EUR/MWh
            2 Zona d’offerta Svezia 1 30,41 EUR/MWh
            3 Zona d’offerta Svezia 2 30,43 EUR/MWh
            4 Zona d’offerta Norvegia 3 34,23 EUR/MWh
            5 Zona d’offerta Svezia 3 35,30 EUR/MWh
            6 Zona d’offerta Norvegia 1 43,22 EUR/MWh
            7 Zona d’offerta Norvegia 5 44,09 EUR/MWh
            8 Finlandia 45,75 EUR/MWh
            9 Francia 48,99 EUR/MWh
            10 Zona d’offerta Norvegia 2 50,11 EUR/MWh
            11 Spagna 51,30 EUR/MWh
            12 Zona d’offerta del North Sea Link (Norvegia) 51,60 EUR/MWh
            13 Portogallo 51,65 EUR/MWh
            14 Zona d’offerta Svezia 4 51,67 EUR/MWh
            15 Belgio 61,47 EUR/MWh
            16 Svizzera 62,98 EUR/MWh
            17 Zona d’offerta Danimarca 1 64,53 EUR/MWh
            18 Zona d’offerta Danimarca 2 65,01 EUR/MWh
            19 Paesi Bassi 68,28 EUR/MWh
            20 Austria 69,94 EUR/MWh
            21 Germania 70,21 EUR/MWh
            22 Lussemburgo 70,21 EUR/MWh
            23 Repubblica Ceca 73,92 EUR/MWh
            24 Slovacchia 81,80 EUR/MWh
            25 Slovenia 81,83 EUR/MWh
            26 Croazia 85,34 EUR/MWh
            27 Lettonia 87,19 EUR/MWh
            28 Lituania 87,22 EUR/MWh
            29 Estonia 88,43 EUR/MWh
            30 Ungheria 90,03 EUR/MWh
            31 Montenegro 91,03 EUR/MWh
            32 Macedonia del Nord 91,34 EUR/MWh
            33 Polonia 91,44 EUR/MWh
            34 Serbia 92,49 EUR/MWh
            35 Bulgaria 92,64 EUR/MWh
            36 Romania 93,81 EUR/MWh
            37 Grecia 94,37 EUR/MWh
            38 Irlanda 98,78 EUR/MWh
            39 Zona d’asta SACOAC (Corsica, Francia) 99,08 EUR/MWh
            40 Area offerte Sardegna (Italia) 99,08 EUR/MWh
            41 Zona di offerta Nord-Italiano 100,12 EUR/MWh
            42 Area Bid Calabria (Italia) 102,27 EUR/MWh
            43 Zona d’offerta Sud Italia 102,36 EUR/MWh
            44 Zona d’offerta Centro Nord Italia 102,68 EUR/MWh
            45 Zona d’offerta Centro-Sud Italia 103,04 EUR/MWh
            46 Zona di offerta Sicilia (Italia) 104,44 EUR/MWh

            se poi i dati riportati in quei chart sono falsi fatecelo sapere

    • a me interessa il dato di tendenza anno su anno,
      quanto si può ridurre le emissioni partendo oggi, non 40 anni fa

      Germania — partiva da valori di emissione nel settore energia molto alte, circa 500 gr/kwh, avendo quote di carbone; dal 2018-2019 le rinnovabili sono scese di prezzo, installabili in quantità, così ora sta facendo uno SPRINT impressionante:

      – 400 gr/kwh anno 2023
      – 345 gr/kwh 1°semestre 2024

      Italia — nel 1°semestre 2024 è scesa a circa 270 gr/kwh,
      ma se non ci muoviamo tra 1-2 anni Germania ci supera

      stanno correndo anche nel ridurre le emissioni del settore edilizio, con le pompe di calore, l’efficentamento e gli impianti domestici di autoproduzione;
      e sono lanciati con l’accumulo a batterie (questo anche in Italia), e le prime aste per i progetti pilota con elettrolizzatori per fare idrogeno verde e derivati

      dal buono all’utile, ne fanno anche una loro catena industriale e occupazionale, Germania (e Italia) sono i primi esportatori europei di componenti per reti elettriche ed energie rinnovabili

      poi anche da loro la pandemia e i venti di guerra hanno portato più partiti estremisti-sovranisti in aree federali dell’Est, che si sono scelti le pompe di calore e simili come loro prossimo nemico politico (v. puntata di Presa-Diretta 1-9-2024)

  4. Eh, be’, facile in Germania, con tutto quel sole e quel vento che hanno!

    Mica come in Italia dove viviamo perennemente al buio e quasi soffochiamo per mancanza di ossigeno.

  5. La crisi è dovuta ai prezzi esagerati delle auto,elettriche e non,e dalla incertezza delle normative,in pratica qualsiasi motorizzazione si sceglie è un errore,la motorizzazione più richiesta in italia è il diesel che sta scomparendo,quelle poche rimaste chi ha coraggio di comprarle e poi rischiare di fermarle?

    • Ma se il diesel NON arriva al 15% ed in crollo verticale? Hanno messo la Tipo 1.6 a 18000€ ad Agosto 288 meno della Mdoel Y… la devono regalare? Ha pure gli incentivi e la Model Y NO?
      Che devono fare ancora? Pagarvela e portarvela a casa col pieno?

    • “…qualsiasi motorizzazione si sceglie è un errore…”
      se allarghi un po’ gli orizzonti del pensiero,
      in senso spaziale (guarda cosa accade nel mondo=
      e in senso temporale (cambiamento climatico)
      io non penso che qualsiasi motorizzazione sia sbagliata, anzi.

      per certo alcune motorizzazioni sono un suicidio.

  6. Nel frattempo, quelli che credono di essere i più furbi del mondo, cioé gli italiani, investono per diventare l’hub europeo del metano e tentano di abbattere i piloni delle pale eoliche…

    • Giusto.

      Gli italiani sono quelli che “credono” cose che non esistono. Sono animisti moderni. Credono di essere ricchi e hanno 50mila euro di debito a testa appena nascono. Credono di essere brillanti e uno su due è un analfabeta funzionale. Credono alle invasioni di Salvini. Credono alle accise di Meloni. Credono alle lacrime di Sangiuliano.

      Credendo a tutto, gli italiani sono facile preda di chi li prende per il naso.

      • l’Italia ha tanti difetti, però il 43% della sua produzione elettrica viene comunque da fonti rinnovabili e le emissioni di CO2 per kWh prodotto sono molto inferiori a quelle tedesche (perché il metano è molto meglio del carbone da quel punto di vista).

        Ogni democrazia ha i suoi “Salvini&Meloni”

        Comunque capisco il tuo commento, è frutto di un meccanismo psicologico estremamente diffuso

  7. Con emissioni di CO2 quasi 10 volte la Francia, grande successo queste rinnovabili usate in questo modo, 400g di CO2 medi nell’anno contro i 50 francesi. Un successone, considerando anche la spesa fatta e i costi dell’energia.

    • Le regalo qualche dato più affidabile dei suoi (e certificato dalla fonte Eurostat). Emissioni di CO2 pro capite medie europee nel primo quadrimestre 2024 1,979 tonnellate/anno (-4,3% rispetto al primo trimestre 2023). Emissioni pro capite in Francia 1,652 tonnellate; in Germania 2,310; in Spagna 1,511; in Portogallo 1,398; in Svezia 1.125; in Italia 1,856. Come vede ha preso un grosso abbaglio.

      • Quindi siamo lì Massimo, i virtuosi del gas non sono molto meglio dei cattivoni del carbone tedesco.

        A questo ritmo nel 2025 rischiamo di arrivare lì lì.

          • Quindi hai decontestualizzato le parole di Matteo mostrando dei dati diversi da quelli dell’argomento di discussione ed hai lasciato intendere che smentissero quello che ha detto lui

          • Quello che conta sono le emissioni globali pro capite. E quelle tedesche non sono “dieci volte quelle francesi”.

    • a) Rinnovabili:
      (Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Danimarca, Inghilterra, paesi nordici, etc)

      – tempi rapidi 2-10 anni per abbassare costo energie ed emissioni di Co2
      – abbassano il costo energia senza aumentare il debito pubblico
      – non lasciano problematici “decommissioning” ai nipoti

      b) Centrali nucl come Francia:

      – Francia ha abbassato emissioni settore energia ma ci ha messo 30-40 anni
      – ha speso tanto per sussidiare il settore energia, e oggi ha un enorme debito pubblico, con dato tendenziale in forte crescita anche oggi
      – oggi poi le centrali costano più che in passato, più del metano, in Europa ed USA sono andate fuori mercato, il conto peggiorerebbe ulteriormente

      non ha senso proporre OGGI lo schema b) non ci sono ne soldi da sprecare per centrali che sono andate cosi fuori mercato, ne abbiamo decenni da perdere,

      e abbiamo le rinnovabili, che dal 2019 hanno anche bassi costi di installazione e gestione, persino meno delle fonti fossili, e tempi di messa in funzione rapidissimi

      == qualche dato

      >> Francia nel 2024 tiene basso il suo costo grezzo del MWh (ma non più il costo finale in bolletta, da febbraio è abbastanza tassato e arriva ai livelli italiani) sussidiando la filiera energetica delle centrali con soldi pubblici, cioè altre tasse e debito pubblico; ma non potrà farlo per sempre; infatti sta aumentando molto le installazioni di rinnovabili, in vista di diminuire il parco centrali

      dal 1978 al 2023 ha visto salire il suo debito pubblico dal 28% del Pil ad un odierno 110% del PIL, hanno circa 3000 miliardi di debito pubblico,

      a cui va aggiunto un ulteriore debito implicito per i costi di smantellamento futuri del parco centrali (fatto notare da Tremonti, che normalmente non apprezzo)

      se guardiamo alla tendenza attuale, Francia al momento sta ancora facendo molto debito ed ha deficit annuo in aumento a +5,5%,
      su cui pesano i sussidi pubblici al settore energia (90 miliardi solo per abbassare il prezzo apparente in bolletta nel 2022, più altri per gestire al filiera energetica)

      >> Germania ha un debito molto basso, 64% del PIL; e in pochi anni di massiccia installazione di rinnovabili ha fatto calare il costo grezzo energia elettrica a circa 67 euro al MWh e sta decarbonizzano in tempi record (come buona parte d’europa)

      >> Spagna ha debito alto pregresso a 108% PIL; se guardiamo alla tendenza attuale, è in calo del -3% all’anno (previsioni 2024 e 2025),
      cioè in questi anni stanno risparmiando, e sappiamo delle massicce installazioni di rinnovabili a ottimi prezzi, fatte con capitali privati, senza sussidi statali;
      intanto il costo grezzo del MWh è sceso a circa 50 euro al MWh,

      mentre sino al 2018 compreso, il costo grezzo MWh in Spagna era allineato al costo Italiano, nonostante avessero in Spagna quel 20% di nucleare, che ora invece hanno deliberato di mandare in dismissione lenta;

      le rinnovabili hanno fatto “il miracolo”, e con l’appoggio del loro governo sono state dannatamente veloci

  8. Idoli assoluti. Una strategia di lungo corso non si mette in discussione per un intoppo temporaneo.
    Bravi, il tempo è galantuomo.

  9. La Germania ha imparato la lezione; un paese con una grande produzione industriale e grandi consumi energetici non deve dipendere da forniture estere .. specialmente se da paesi con cui possono esserci contrasti politici e/o militari . .

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