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Terremoto Volkswagen: per la prima volta chiude una fabbrica in Germania

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Problemi di software
La catena di montaggio della Volkswagen ID.3 a Zwickau, in Germania.
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Per la prima volta in 87 anni, Volkswagen chiude fabbriche in Germania. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di un impianto per la fabbricazione di auto e una di componentistica. “La situazione economica è diventata più dura e nuovi attori stanno investendo in Europa”, ha spiegato l’ad, Oliver Blume. Se avete pensato alla Cina avete fatto bene.

Volkswagen chiude una fabbrica in Germania. Non è la prima volta in assoluto per il marchio di Wolfsburg, perché era già successo nel 1988 con un impianto negli Stati Uniti a Westmoreland, Illinois. Ma questo è tutt’altro caso e arriva mentre la locomotiva d’Europa sta vistosamente rallentando ed è tornata ad essere la grande malata d’Europa.

L’annuncio , per la mentalità tedesca, è il segno di una resa senza precedenti. Ed è destinato a provocare ricadute in tutto il mercato auto in Europa. Sicuramente è un terremoto per la Germania, all’indomani del voto nei land ex Ddr finiti in mano all’estrema destra.

In discussione il patto sui posti di lavoro al 2029

Perché quando l’annuncio sarà ufficializzato, in contemporanea sarà messo in discussione il patto di salvaguardia dei posti di lavoro fino al 2029 siglato con i sindacati, che da parte loro si opporranno con forza al progetto.

“L’ambiente economico è diventato ancora più duro e nuovi attori stanno investendo in Europa”, ha spiegato l’amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, citato da Bloomberg. “La Germania come sede aziendale sta restando ulteriormente indietro in termini di competitività”, aggiunge Blume.

Problemi di software

Volkswagen si giustifica per la chiusura della prima fabbrica tedesca “Germania meno competitiva”

In sostanza, una notizia ne contiene altre tre. La prima riguarda gli attori che investono: sono le fabbriche cinesi di auto elettriche, che lo fanno anche con jv con marchi europei. E hanno altri costi.

La seconda è finanziaria. Chiusura vuol dire ridimensionamento: i dirigenti Volkswagen ritengono che la ristrutturazione debba essere profonda, oltre i tentativi di ridurre la forza lavoro con i pensionamenti anticipati e gli incentivi alle uscite volontari.

Il marchio WV meno competitivo di Skoda

La casa della Golf e della Passat non incide più come prima e la sua redditività è minore rispetto ad altri brand del gruppo come Audi, Skoda e Seat. Secondo il quotidiano Handelsblatt, i risparmi dovranno essere superiori di 4 miliardi rispetto a quanto previsto inizialmente.

La terza notizia è politica. La mossa di VW non fa certo un favore al già traballante governo Scholz. E porta il sindacato sulle barricate. Daniela Cavallo, leder del Consiglio di fabbrica della Volkswagen, ha definito il nuovo piano “un attacco all’occupazione, ai posti di lavoro e ai contratti collettivi: tutto questo mette in discussione la stessa Volkswagen e quindi il cuore del gruppo”.

Da vedere come la ristrutturazione impatterà sui piani per l’auto elettrica. Che non potranno certo fermarsi. Ma i tagli forse serviranno anche a questo, non perdere ulteriore terreno.

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70 COMMENTI

  1. vedo in vari commenti il tentativo, anche articolato e costruito con impegno,
    di tirare la giacchetta a una notizia “negativa” e complessa, per non lasciarsi sfuggire un’occasione di associargli spiegazioni fantasiose che danno una “colpa” alle auto EV, che evidentemente per questi commetatori sono un nemico da combattere come si fa in politica e in pubblicità, sommando più propaganda negativa possibile

    si vede che in molti siamo diventati come pubblicitari hobbisty o politici di paese che in queste occasioni cercano di arringare con metodo retorico a favore di battaglie indicate da altrui, in questo caso tipicamente Partiti sovranisti (ideologia a fini elettorale), Raffinerie petrolio (interese più diretto), etc

    cioè tv e social ci hanno polarizzato e ideologizzato; tra i “disquisitori” mi ci metto tranqullamente anche io 🙂 però sono pro-transizione energetica, non contro

    === tornando OT == VW e i cambiamenti

    quando la vw faceva i maggiolini con motore longitudinale posteriore raffreddato ad aria, si sforzarono per decenni di fare aggiornamenti anche raffinati e complicati pur di non cambiare schema, alla fine diventando obsoleti

    per non fallire a un certo pundo dovettero copiare gli altri e fare la Golf, motore trasversale anteriore raffreddato ad acqua, più efficente, pratico, e persino facile da produrre

    all’epoca non credo ci fossero i movimenti “no raffreddamento a liquido”, e che se chiudeva un afabbrica gl davanola cola (invece che al tipo di gestione del prodotto e alla concorrenza); ok.. a parte qualche maniaco con le Porsche che diceva che il raffreddamento a liquido era il diavolo

    forse non furono organizzati movimenti ideologici contrari perché come novità non rompeva le scatole ai fatturati delle industrie petrolifere, mentre l’elettrificazione farà tagliare i consumi di carburanti?

  2. Il titolo, così come è formulato, non è esatto: semplicemente (da il sito del Sole24 Ore di oggi) “Volkswagen valuta la chiusura di uno stabilimento in Germania per ridurre i costi”. Sarebbe auspicabile una maggiore precisione, evitando titoli sensazionalistici, se si vuole fare informazione corretta. Preciso che non ho nessun rapporto di affari o altro con WV

    • Veramente le fabbriche che rischiano la chiusura sono almeno due, pare tra Dresda, Osnabrück ed Emden, come riporta anche Quattroruote.
      Siccome è una cosa non solo mai successa, ma nemmeno pensata prima, la sensazione ci sta tutta.

      • sicuramente il calo del potere d’acquisto in Europa e le possibilità di vendita fortemente diminuite in tutti i mercati globali (aumentando la concorrenza… succede .. ) porteranno ad una forte contrazione della scala produttiva… di qualunque veicolo; dovranno (tutti) concentrarsi su ciò che riescono a vendere profittevolmente.. ma stavolta senza rialzare i prezzi (anzi !).
        Tanti anni fa si diceva che al mondo c’è spazio per 6/8 produttori globali di automobili… quel momento si sta rapidamente avvicinando.

      • Criticavo semplicemente il sensazionalismo del titolo “Terremoto Volkswagen: per la prima volta chiude una fabbrica in Germania”. Il verbo “chiude” usato quindi all’indicativo presente corrisponde ad uno stato o azione che si verifica contemporaneamente all’atto stesso dell’enunciazione. Ora WV non sta chiudendo ora uno stabilimento, ma semplicemente sta valutando se e quando farlo. Quindi il titolo è sbagliato

  3. Mi pare corretto,un fatto preannunciato da anni,le politiche green europee si fanno sentire,ed anche molto bene. Avanti così, verso il baratro 👍👍👍

    • “Avanti così, verso il baratro” …
      anche i cambiamenti climatici e conseguenti disastri diffusi, le malattie, le migrazioni di massa da zone non più ospitali, le possibili carestie /cambiamenti in agricoltura etc etc … tutte cose che sono “un fatto preannunciato da anni” (che studiavo 40 anni fa….scritto nei libri..).

      Avanti così, verso il baratro 👍👍👍😥

    • Blinda la supercazzola del carburante a termine, come dicessi “ispettore tombale” ma con fuochi fatui.
      Lo scappellamento sarà entro pochi anni, ma lo sbidiguri sarà improvviso perchè l’antani stuzzica ancora un po’ le pecore da tosare e agli italiani piace il recinto. Ma il tarapia tapioco di big oil sarà divertente da vedere perchè la rana bollita un po’ alla volta non coglie il significato anafestico se non quando è troppo tardi.
      Giusto?

  4. La storia insegna che queste “situazioni” economico industriali, e aggiungerei climatiche , portano a guerre mondiali.. e comunque se la Germania motore europeo va male.. andrà male tutta l’Europa a breve. La verità che le vendite di tutto il comparto auto vanno male e non solamente i veicoli elettrici.

  5. Certo che se VW sta già messa così e la recessione negli stati uniti è forse appena agli inizi, non oso immaginare come sarà in caso di hard landing dell’economia cosa faranno. Aspetto di vedre i dati sulla disoccupazione in settimana. Se sono ancora in salita per me siamo già in recessione americana.

    • Le banche centrali sono già pronte a riabbassare i tassi di interesse, i dati macro in peggioramento servono soltanto a giustificare la cosa. Eh sì, purtroppo la finanza ormai considera gli esseri umani alla strega di Lemmings

      • guarda che è il contrario i tassi vengono alzati apposta per raffreddare l’economia e tenere sotto bada l’inflazione. Poi quando i dati cominciano a peggiorare inizia il ciclo di tagli.

    • L’ economia USA è “too big to fail”… può calare molto…fare milioni di disoccupati…ma il forte comparto legato alle spese militari tirerà la volata (se la situazione politica mondiale continua a peggiorare) ed aumenterà l’ attività (non a caso si parla di “economia di guerra” ).
      I forti investimenti pluriennali sull’ A.I. (che molto ha ed avrà a che fare pure con le spese militari e l’ automazione…) sarà supportato a lungo perché strategico quanto una volta lo fu l’industria nucleare (sempre legata al settore armi ..prima che all’ uso civile)
      La disoccupazione è destinata prima o poi ad aumentare; Tesla produce già con giga-cast e sempre più con Tesla-bot (in aperta sfida coi cinesi). Anche le case che producono ICE dovranno adeguarsi rapidamente o sparire…ed il maggior numero di componenti da assemblare non aiuta…

      Siamo agli inizi di una nuova era di rivoluzione tecnologica e sociale …

    • VW è messa così per colpa del DIESEL GATE ..
      un multone stratosferico di ,2,8 MILIARDI di dollari in USA..
      IMHO;
      se non ci fosse stato ..
      potevano vendere le EV a un prezzo giusto e fare concorrenza a TESLA ..

      my 2 cent di il diesel inquina pure i bilanci delle aziende

      • Nello sicuramente il dieselgate ha pesato parecchio .. ma BMW (che vende parecchio anche in EV) non è ancora a livelli stratosferici .. E’ proprio il fatto che mentre Tesla ha creato “ambiente elettrificato” (SUC, FB, Storage etc) gli “altri” grandi costruttori son stati 15 anni a guardare e ridacchiare…. per poi scoprire che “la novità” gli stava mangiando terreno sotto i piedi…
        Io (pur amante della tecnologia, tra i primissimi ad avere cellulari “tascabili”, ho riso parecchio -e per anni- vedendo arrivare fotocamere da 1Mp nei telefonini….); capita di prendere cantonate memorabili (Kodak, Motorola etc insegnano…): se vedi che la concorrenza va avanti… tu comincia ad inseguirla subito… finché sei forte e capace di investimenti… dopo sennò è tardi !

  6. Certo che l’italia è un paese fantastico. Oltre che tutti allenatori, tutti esperti di nucleare (in forme ancora non esistenti in alcuna parte del mondo), adesso anche super esperti di macroeconomia e capitani di industria….Strano che con un popolo così riusciamo a mettere al comando sempre i più caproni e a fare così male su tutti i fronti…strano….

    • Il mio capo di tanti anni fa una volta mi disse: “In fondo sappiamo benissimo che il capo non è scelto fra i più intelligenti, ma tra i più cattivi”.

    • Hai ragione, chiudiamo il blog.
      Oppure occhi ed orecchie basse perchè tutto quanto ci dicono è la pura verità.
      Poi però pensi che se fosse così tutti i veri esperti di macroeconomia e capitani d’industria ma non manderebbero a p…ale eoliche le aziende che guidano e dalle quali prendono fior fior di compensi.

  7. Il problema fondamentale per tutti questi vecchi produttori “simpatizzanti dell’elettrico” è che, ad oggi, Tesla resta l’unico marchio che vende EV con profitto su ogni singolo modello. Gli altri, chi più chi meno, sono tutti in perdita.

  8. Mi sono avvicinato all’elettrico proprio perché incuriosito e poi attratto dal prototipo ID…fino ad allora altroconsumo evidenziava la discrepanza tra la percorrenza reale dei modelli elettrici in circolazione con quella dichiarata ( oggi anche altroconsumo approva l’ elettrico). Avvicinandosi la pensione e deciso a regalarmi una nuova auto pensavo che quella ( ID3) sarebbe stata la mia scelta ( con tante novità futuribili…avevo già avuto una golf) La realtà, poi, ha evidenziato promesse che non si sono realizzate ( e che era meglio non fare se non pronti) La scelta è andata sulla kona64 ( inizio 2020)… in quel momento Tesla costava troppo…e a questo proposito pensavo che la forbice prezzo si sarebbe ( avrebbe dovuto) assottigliarsi rapidamente e non mi sorprende affatto che oggi VW abbia problemi…come altre case automobilistiche: nom saranno i dazi a cambiare le cose…e la trasformazione/ ristrutturazione del settore auto sarà , anzi è, paragonabile al passaggio dalla trazione animale a quella a combustione…a me basta vedere la Norvegia! Poi, nel nostro paese, è assolutamente vero che ci sono stipendi da fame e molto altro: i dati mi sembra, x fare un esempio,evidenziano un calo turistico di un milione di persone e vacanze di pochi giorni…con stipendi adeguati, sono convinto, le vendite ev sarebbero nettamente migliori.

    • Purtroppo il dato degli stipendi italiani inadeguati rispetto a quelli del nord Europa costituisce, per molti utenti “stelle” di questo forum, una banale scusa per celare un animo “odiatore delle bev” ed avverso al modello green. Ah, dopo averti insultato per bene arriverà anche il momento in cui useranno la solita manfrina dell’elettrico “per molti ma non per tutti”, tanto per sembrare pure obiettivi. Qui è stato permesso di scrivere a dei sedicenti insegnanti monoredditi (1600? 1700 euro al mese?) che con il loro reddito è stato possibile, ed è possibile, installare impianto ftv con batterie di accumulo e acquistare una Tesla con piccole rate mensili… Detto tutto. Sarò strano io se con quelle cifre riesco a tirare avanti le esigenze familiari al massimo per i primi 12 – 15 giorni del mese. E nessuno è intervenuto per bloccare quelle blasfemie, anzi, vince chi la spara più grossa. Ma se avvalli proprio la scusa degli stipendi, vieni lapidato. Beata coerenza.

      • Ragioni come le persone che non accettano le critiche. Ti faccio una domanda: secondo te esistono elettori del PD che passano la vita a commentare sui forum di FDI per criticare Meloni? O è più probabile che esistano elettori del PD che passano la vita sui forum del PD a criticare, ad esempio, il jobs act e altre leggi del PD che a loro non piacciono e che vorrebbero modificare?

        I famosi odiatori dell’elettrico esistono e su questo forum magari fanno capolino ogni tanto perché per qualche motivo gli è capitato il link di un articolo sotto mano ma la maggior parte sono persone critiche che ritengono che la transizione verso l’elettrico viene condotta in maniera assolutamente maldestra e anche con le argomentazioni sbagliate, ad esempio chiudendo la porta alle plugin (cosa che la Cina non fa, anzi …), imponendo una data per la fine della vendita di auto a benzina (cosa che la Cina non fa, anzi …), sbagliando la strategia sulla infrastruttura di ricarica (babele sui costi, scarsa trasparenza, nessuna penalizzazione in caso di uptime indecorosi), applicando dazi sulle elettriche più economiche cinesi lasciando ai 3 costruttori europei la libertà di fare il bello e il cattivo tempo con i prezzi (come se non venissero da una lunga storia di cartelli e accordi ai danni dei consumatori). Guai a far notare che non ci sono elettriche nuove sotto i 20.000 euro, ad esempio, guai a far notare che secondo i dati ufficiali il 66% degli italiani non può assolutamente permettersi, anche pagando a rate, un’auto nuova che ha un prezzo di listino superiore a 20.000 euro. Blasfemia!

        Davanti anche a un crollo delle vendite in tutta Europa e non solo in Italia (dove c’è il governo brutto, sporco e cattivo) ancora adesso non si sente un mea culpa e un’analisi intelligente su cosa non sta funzionando, ancora adesso si vuole buttare la croce sugli odiatori dell’elettrico, gli untori che vanno in giro per la strada per diffondere il covid perché sono cattivi dentro. Auguri …

        • 66% degli italiani non può permettersi auto superiori a 20.000 euro, dove hai preso questa informazione?Mettiti in coda qui in Brianza (tanto una strada vale l’altra sempre coda fai) e fai un censimento delle auto che ti vedi attorno, altro che 20.000 euro. Idem se ti trovi in coda in autostrada in Veneto, in Emilia …..

          • Si vede che la Brianza non è Caltanissetta. Osservatorio Findomestic, studio di luglio 2024, cito: il 66% degli italiani non può spendere più di 20 mila euro per un veicolo nuovo, il 14% ne può impegnare meno di 10 mila a disposizione, il 56% è costretto a rimandare l’acquisto soprattutto per ragioni economiche e solamente il 7% pensa che sarebbe opportuno cambiare macchina entro l’anno in corso.

            Studio riportato dai principali media italiani.

          • 20000 euro in busta paga o 20000 euro dichiarati? c’è una grande differenza fra le due cose …soprattutto nella verxe brianza così ricca di imprenditori, artigiani e partite IVA in genere 🙂

        • tu degli odiatori che frequentano Vaielettrico non sai una fava. Tu vedi quelli che “fanno capolino” non quelli, e sono tanti, che finiscono nel cestino.

        • Rispondo qui a Enzo riguardo la Brianza: a caltanisetta gireranno col carretto ma ciò non toglie che qui in Brianza le gente potrebbe tranquillamente permettersi una BEV , ma anche qui ne vendono poche, quindi il solito discorso dello stipendio degli italiani non regge, classico specchietto per le allodole. Gli studi dei media italiani li lascio agli itagliani.

      • 1. l’impianto FV è utile, non necessario. l’accumulo quasi inutile con BEV
        2. in Francia e Spagna gli stipendi sono paragonabili con quelli italiani, e in quei paesi la quota BEV è sensibilmente più alta.
        3. una auto elettrica ormai costa quasi come elettrica di pari livello (una Tesla model 3 parte da 40.000 euro, meno di una Passat)
        4. ormai di usati e km0 (anche molto recenti) se ne trovano parecchi, per cui l’impegno economico per l’acquisto si abbassa alla portata di tanti
        5. il risparmio nei costi di gestione e costi chilometrici permette di rientrare della spesa molto velocemente

        • spagna si ma Francia dono più alti eda che è finito leasing sociale le vendite sono crollatea anche li.
          In Italia le endotermiche di pari costo di una tesla sono una %molto bassa il grosso delle vendite sono classi A e B.
          su autoscout vedo molte endotermiche a km 0 competitive ma di corrispettive elettriche sinceramente no
          nei costi ci rientri se carichi da casa e fai tanti km altrimenti un paragone con un auto a GPL è nettamente perdente

    • Dato di stamattina? Il forte incremento di turisti tedeschi e inglesi in Spagna (nonostante il caldo torrido già da marzo…le proteste contro l’over tourism..).
      Hanno azzeccato più politiche di sviluppo… stanno attirando nuove fabbriche di vetture (BEV) grazie anche a costi inferiori dell’ energia (contrariamente alla Germania…in cui tutti i settori ad alto consumo sono in forte calo.. non solo auto…),
      A breve sicuramente espanderanno pure la rete di ricarica pubblica (e privata..) facilitando ulteriormente l’arrivo di turisti in auto (volare sta diventando sempre più costoso e complesso…per varie ragioni..).
      Comunque Iorio…hai scelto una vettura con lunga garanzia…per molti anni potrai viaggiare Senza problemi (anzi..meno se anche da noi miglioreremo un po’ la rete) e ancora meglio se lo puoi fare a casa tua.. magari con f.v. (scusa…in questo momento non ricordo se già lo puoi fare)… scansando così i rischi legati agli idrocarburi ed alle promesse di nucleare pulito e sicuro (che di Sicuro c’è solo l’ enorme costo sul debito..).

    • Ho scritto “ nettamente migliori “ ( mica una rivoluzione!) partendo dai dati italiani significa… facciamo un 7-10. % ? Nel nostro paese , temo, ci vuole ben altro x superare un eventuale 10% stabile di vendite ev…

  9. E pensare che tutti i riflettori sono sempre stati puntati su Tesla: ogni singolo incendio, ogni incidente, ogni parcheggio o prato con troppe auto parcheggiate, mentre la lunga coda del dieselgate continua a mangiare da dentro i protagonisti anche se ormai fuori dalle luci della ribalta.

  10. In Germania non sono mentalmente predisposti a far “vivacchiare” aziende in perdita con generosi contributi statali come facciamo da molti decenni in Italia.
    Svegliarsi dopo 15 anni che è partito in nuovo prodotto, con tecnologie molto sofisticate e catene di fornitura complesse…avrebbe dovuto far capire subito che non sarebbe stato possibile recuperare Senza enormi sacrifici…a maggior ragione se, come già sottolineato da @Enzo, atteggiamenti schizofrenici in direzioni contrarie hanno finito per confondere i cittadini/clienti ed esacerbare le posizioni di politici che si contendono il potere.
    Volkswagen=Kodak…gli altri seguiranno.. è questione di tempo.
    Non dico che nel mondo prevarrà l’ auto elettrica… anzi…
    Quello che si sta sovvertendo è il modo di produrre (ed il Dove farlo); per me nulla di strano…lo leggevo in tanti (profetici?) testi di libri di economia e matematica attuariale oltre 40 anni fa…
    Purtroppo le politiche non vengono mai programmate con la pre-visione del futuro (e valutate razionalmente da elettori che hanno studiato…), ma vengono improvvisate in base agli umori delle folle plaudenti..
    Tornando O.T. ancora non abbiamo visto nulla…. Le fabbriche del presente prossimo sono Super automatizzate, con robot controllati da I.A. e pochissimi lavoratori (è in corso una gigantesca sfida tra Tesla e cinesi… Xiaomi vuole produrre auto così come assembla smartphone ..senza umani – v. articoli su Reuters)
    Una delle persone meno ascoltate di questi tempi è Bill Gates , che vari anni fa aveva “appoggiato ” l’ idea (comunista !!!) di fare pagare alle aziende contributi sui robot impiegati in produzione…per sostenere milioni di disoccupati (ricorda qualcosa? ) che se lasciati Senza reddito Non possono sostenere il P.I.L. e portano comunque ad un declino sociale : il mondo si sta estremizzando sempre più…ed anche le discussioni qui sui blog spesso lo dimostrano…

    • Vi dimenticate spesso di una cosa: che creare fabbriche moderne ha bisogno di manodopera umana. Ok le auto le costruiscono i robot, ma chi progetta, costruisce, assembla e fa manutenzione a questi robot? Persone. Ormai chi non serve più è il lavoratore generico, colui che non ha istruzione né specializzazione. Per gli altri il lavoro si trova sempre

      • Ilario…le fabbriche le progettano poche persone (con CAD) e realizzano poche persone in due-tre anni (molti poi manovalanza bassi stipendiata). Dopo di che…se invece che 70000 operai in Italia Stellantis necessita di “soltanto” 15000 i conti si fanno alla svelta.
        Il futuro riserva tanta, tanta automazione…in tutti i settori… Una volta gli operai erano “braccia rubate all’ agricoltura”… adesso pure nelle aziende agricole vi saranno tanti dispositivi automatici, trattori ed altri macchinari a fare il lavoro che prima necessitava di tanti lavoratori stagionali ed a chiamata.
        Un esempio per tutti… in Maremma toscana stanno sperimando olivicoltura da olio con tecniche “spagnole”: piccoli olivi in linea ove passare con trattori speciali per raccogliere le pregiate olive, al posto di centinaia di persone che stanno a raccogliere a mano o con piccoli strumenti vibranti e reti ; costi e tempi abbattuti…ma anche minor occupazione nel settore; stessi sistemi li vedo nei vigneti ..

        Dici che per gli altri il lavoro si trova sempre; proposte ?

        • >> le fabbriche le progettano poche persone (con CAD) e realizzano poche persone in due-tre anni

          Giga Shangai è stata realizzata in 11 mesi – dalle prime macchine movimento terra alla prima Model 3 fuori dalla linea di produzione.
          Ma per Tesla anche le Giga Factory sono un prodotto.

        • Damiano, posso dirle che negli anni passati ho lavorato all’ estero come tecnico in una fabbrica che costruisce materiale automotive. Tantissime macchine erano progettate e costruite interamente all’interno della fabbrica, che aveva un efficiente reparto appositamente creato e non composto da poche persone. Dalla meccanica, alla pneumatica, impianto elettrico e programmazione PLC. La macchine hanno bisogno di continua manutenzione perché lavorando H24 ci sono sempre problemi grandi o piccoli. Qualcosa che si inceppa o semplicemente una taratura da rivedere perché ogni ora in tecnico del reparto qualità prelevava un pezzo per esaminarlo e vedere se rientrava nei parametri costruttivi. Le macchine hanno bisogno di essere adattate in continuazione, in estrusione si passava a profili fiat a quelli volvo o peugeot, bisogna comunque smontare, sostituire parti, ritarare tutto prima di partire. Le presse quando terminano una produzione bisogna smontarle per cambiare gli stampi, non è così facile come si pensa. E tante altre cose ancora. Ripeto, secondo me il lavoro è cambiato, senzaltro le macchine riducono la necessità di forza lavoro ma ci sarà sempre più bisogno di persone specializzate

          • infatti Ilario il problema negli ultimi anni è esattamente quello di riuscire a trovare le persone specializzate.
            In Italia abbiamo un gran numero di disoccupati/sottoccupati che hanno un livello molto basso di specializzazione e che difficilmente si riescono comunque ad integrare in azienda con corsi di formazione interna.
            COMAU, IDRA Group ed altri necessiteranno sempre più di personale altamente formato, e così in tutte le aziende che adotteranno i loro impianti automatici… ma saranno una minima parte delle vecchie maestranze.

            E’ un serio problema che ci portiamo dietro da decenni… e che sta per peggiorare ulteriormente perché, come ho già scritto su, A.I. & Automazione sono in grado di ridurre fortemente i lavoratori necessari a tutti i livelli (anche dirigenziali…), lasciando quindi molte centinaia di migliaia di persone senza lavoro (in prospettiva pure milioni) e senza capacità di spesa (ad ulteriore detrimento dei consumi, dei servizi pagati con tasse etc).

  11. preso da un articolo di milano finanza online (sono abbonato)

    A ottobre 2017, meno di un anno prima della prematura scomparsa, Sergio Marchionne, nella sua Lectio Magistralis pronunciata in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Ingegneria Meccatronica da parte dell’università di Trento, pronunciò una profonda critica al settore delle auto elettriche. «Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio», osservò Marchionne. «Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta».

    Lo stallo del mercato Ev

    Le decisioni legislative, di stampo Ue e non solo, hanno accelerato un percorso assai complesso, pur auspicabile, in modo forzoso. Oggi il rischio, anzi la realtà dei fatti, è che il mercato degli Ev-Electric Vehicles è finito su una strada troppo stretta e si è quasi fermato. Non solo perché, a conti fatti, per ogni Ev il produttore perde decine di migliaia di euro o di dollari, che se si vuole sarebbero poco sul totale e, forse, un investimento. Ma anche perché i temi della carenza di produzione di energia, aggravata dalla nuova e mostruosa crescita di consumi di Data Center e AI, dei limiti o dell’assenza delle reti di trasmissione, restano irrisolti.

    • Con tutto il rispetto per la Lectio Magistralis di Marchionne, ma quella proposta è una visione purtroppo molto limitata del problema.
      Abbiamo americani (Tesla) e cinesi che spingono sull’acceleratore, dire che siamo andati forzosamente avanti è un bellissimo modo per dire che va benissimo che l’industria continui sul binario termico e aspettare di farsi divorare dalla concorrenza in stile Nokia.
      Sul discorso delle energie rinnovabili la transizione è in corso e va avanti a passi da gigante, forse Marchionne voleva aspettare il 100% di produzione prima di convertirsi all’elettrico? Più che una Lectio Magistralis mi pare un argomento fantoccio in purezza.

      • I cinesi stanno divorando l’industria automobilistica occidentale, elettrico o non elettrico. MG – Saic è il brand cinese che cresce di più in Europa ma il 90% del venduto non sono auto elettriche, solo il 10% lo è.

        Il problema è che i cinesi stanno sfidando i costruttori occidentali con le loro politiche low cost. Mettendo pressione con la transizione all’elettrico i politici europei non hanno capito che hanno chiesto ai produttori occidentali 2 cose inconciliabili tra loro:
        – stravolgere la produzione per passare all’elettrico in tempi brevissimi
        – contemporaneamente ridurre i costi all’osso per competere con la concorrenza cinese

        Tutto questo per un’industria già molto vecchia di suo ma anche costruita con meccanismi che non sono da startup bensì con vecchie industrie, fatte di lavoratori con tantissimi diritti, etc. etc. Ecco perché penso che la Von Der Leyen sia il politico più scarso che l’Europa abbia mai avuto (e infatti più il mercato va in crisi più lei se ne esce con soluzioni scomposte e peggiorative, come i dazi sulle elettriche che bloccheranno l’export verso la Cina delle nostre auto premium).

        I cinesi hanno dalla loro:
        – materie prime a prezzi più bassi
        – produttori locali che producono a prezzi più bassi la componentistica necessaria
        – lavoratori senza diritti che lavorano 6 giorni a settimana dalle 8 del mattino alle 8 di sera
        – ragionando come startup, possono avere aziende super automatizzate che sfornano auto a velocità record
        – ogni singolo centesimo speso è super ottimizzato, se ci fai caso risparmiano anche sui siti web (che sembrano del secolo scorso)

        A me sembra una gara di velocità tra chi (la Cina) ha una F1 ridotta all’osso, super leggera ed essenziale, tutta in fibra di carbonio e tra chi (gli europei) si presentano con un pulmino 8 posti tutto confort, pelle e le barre portapacchi sul tetto. O, se preferisci fuor di metafora, al prezzo di una ID.3 da famiglia in Cina ti danno una Xiaomi SU7 che va come una supercar.

        • L’unico problema è che i politici hanno detto di passare all’elettrico, non di fare certi modelli e puntare sul lusso. Abbiamo parlato della e-Up che era molto interessante, solo che invece di porsi il problema di come ridurre i costi di produzione l’hanno eliminata dalla produzione. La colpa di questo non può essere addossata alla politica ma al management dei produttori.
          Forse serviva un approccio all’elettrico con un po’ più di modestia se proprio non era possibile avere una vision come quella di Tesla.
          E per gli stessi produttori sarebbe anche stato possibile creare una startup per le elettriche… perché non l’hanno fatto? Probabilmente perché si sarebbero fatti concorrenza da soli sulle termiche. Solo che ora la concorrenza arriva da fuori, ed è peggio.

          • Problema di prima elementare per tutti i gegni della finanza
            Prefazione : vi sono molte questioni ovviamente ma il problema ve ne sottopone solo una, la seguente
            Se impongo un prodotto , qualunque sia , auto o altro, con una data precisa di fine concorrenza con altro, il produttore di questo bene , sapendo che prima o poi da lì dovrai passare quale interesse avrà mai nell’impegnarsi 1 a fare prezzi più competitivi 2 a aumentare qualitativamente il prodotto 3 ad impegnarsi in ricerca propria anche sulle infrastrutture?
            Vi rendete conto che con questo tipo di obbligo se anche arrivassero auto con le ruote di legno te la devi far piacere per forza?
            La cosa più buffa è che in Germania in 8 anni i verdi ( ma anche i socialisti) sono letteralmente spariti ma la orchestra del Titanic continua allegramente a suonare
            La traduco, o noi facciamo pace con il cervello e decidiamo di passare a organizzazioni governative simili alle dittature e a quel punto di volta in volta si decide cosa imporre o applichiamo le regole della democrazia e a quel punto applichiamo quello che la gente votando chiede alle varie maggioranze , richieste che possono anche non essere le cose da noi desiderate ( o quelle dette dagli scienziati, che però nessuno vota)ma a cui facendocene una ragione ci dobbiamo adeguare
            Badate bene , ciò non significa che non si può civilmente protestare , ma che se alla fine la maggioranza decide alcune cose obtorto collo ci si adegua
            Ultima postilla , per fare in modo di essere più credibili su queste cose a livello Europeo però, occorrerebbe che almeno la tassazione generale fosse come negli stati uniti uguale per tutti e se casomai si vuole si diffetenzi invece , sempre su modello statunitense l’imposizione di regole ( il green e una di queste ) da stato a stato

          • Quale interesse avrà? Fammi pensare: quello di non farsi fregare il mercato dai concorrenti non è un buon interesse!?

          • Perché lei veramente crede ci sia tutta sta coda per comprare cinese?
            Ma x favore, al massimo ci faranno accordi in modo che gli azionisti abbiano ancora piu dividendi alla faccia di……..tutto il resto

      • Bravo. E ricordiamo pure che per Marchionne il futuro (adesso il presente) sarebbero state le vetture alimentate a metano!

  12. La VW era l’auto del popolo: negli ultimi anni invece vende auto costosissime che la maggior parte del popolo non può permettersi. Si sono buttati nell’ elettrico con esperienza zero, hanno partorito di nuovo auto costose e con tanti problemi. Quella che si vendeva ed era ricercata, la E Up è sparita subito dai listini perché non era abbastanza remunerativa. Adesso hanno paura dei cinesi e fanno bene, questi producono auto buone a prezzi competitivi che se non ci fossero i dazi farebbero man bassa del mercato Europeo. Che facciano un po’ di autocritica seria invece di elargire stipendi milionari a manager incapaci e dire speriamo che ci obblighi l’Europa a passare all’ elettrico , perché anche se così fosse non è che tutta Europa comprerà VW, i cinesi si stanno già organizzando per bene

  13. VW mi pare vendesse molto in Cina.
    Là però sono già molto più indirizzati sulle EV e a prezzi di ex termica di qualche anno fa.
    Se non sono in grado di proporre prodotti adeguati è ovvio che finiranno per ridurre il personale e la produzione.
    Forse hanno vissuto un po’ troppo sugli allori facendo cassa, eccome, sugli alti prezzi europei con i quali compensavano le vendite su altri mercati.
    Pensare solo all’oggi o al domani e non anche medio/lungo termine porta ad effetti negativi.
    A pagare alla fine saranno i lavoratori europei, non certo dirigenti e funzionari con retribuzioni da 200.000 € in sù.

  14. La butto lì, aspetto poi le analisi finanziarie serie. VW è un brand che vende, la Golf compete con Tesla Model Y per il titolo di auto più venduta e VW è il secondo produttore di auto elettriche dopo Tesla in Europa (anche se di recente ha fatto capolino pure BMW). Inoltre VW ha ottenuto buoni dati di vendita: una leggera contrazione c’è stata, è vero, ma era prevista a seguito di una strategia di aumento di prezzi, eliminando i modelli più economici a listino (e anche quelli elettrici non sono a buon mercato). In pratica dovrebbero aver guadagnato di più pur vendendo meno pezzi.

    La domanda è: perché VW è in crisi se i numeri sono buoni? Perché, è il mio sospetto, sono aumentate le spese e tutto per colpa dell’elettrico. L’all-in di Diess ha posto una scommessa sfidante di vita o morte sul brand: o il brand avrebbe stravenduto o si sarebbe trovato in difficoltà. I conti in rosso della casa sono dovuti, è solo una mia opinione e aspetto di vedere i dati, ai maxi-investimenti sull’elettrico, peraltro tutti sbagliati, con auto costose, non competitive e con continui ritardi su tutto, dagli aggiornamenti OTA al rilascio delle nuove piattaforme. Una nave in balia delle onde che non sa presso quale porto dirigersi, che oggi vuole l’elettrico, domani no, che oggi lamenta la concorrenza sleale dei cinesi domani no perché teme ritorsioni etc. etc. La posizione attuale del brand su quello che sta accadendo è “attendere prego …”: non hanno una posizione, non sanno che pesci prendere, non sanno dove andare, stanno mancando tutti gli obiettivi che si sono dati e non hanno capito il mercato cosa vuole oggi e cosa vorrà domani.

    In pratica VW avrebbe fatto il passo più lungo della gamba, buttandosi a capofitto seguendo analisi improbabili e senza un minimo di prudenza (un errore fatto anche da Ford, GM e Stellantis): chi se la ride è Mr. Toyoda che ha fatto un investimento a lungo termine e non ha fretta di bruciarsi mettendo le dita nella corrente. Ah, a proposito, anche quest’anno, come tutti gli anni precedenti, VW sforerà la quota di co2 imposta dalla UE (95 grammi di co2/km per modello) facendo male a facendosi superare da Toyota, il più “ecologico” (secondo i calcoli UE) tra i produttori tradizionali.

    • Il mio punto di vista è leggermente diverso pur concordando su molti punti: il problema più che essersi buttati a capofitto è l’essere partiti in quarta e aver inchiodato subito dopo aver estromesso Dies. La ID3 (nonostante le difficoltà sw) ha alzato i prezzi mentre la Tesla li calava rendendo la ID3 fuori mercato. Avevano fatto centro 5 anni fa con le 3 sorelle eUp, Citigo e Mii e le hanno tolte dal mercato quando la richiesta era altissima (ricordo tanti amici che andavano a caccia di eUp nel 2020-2021 senza successo) ed erano “BEV perfette” con consumi bassissimi ed alta efficienza in città grazie al one pedal.
      Skoda è rimasta con la sola Enyaq BEV, bella ma fuori incentivi e fuori mercato con la Model Y rientrata nella soglia incentivi.
      Sul mercato cinese, la titubanza e ritardo accumulato sulle BEV + concorrenza interna, ovvio avrebbe portato ad una inevitabile perdita di competitività.
      Se avessero proseguito “alla Dies” e pigliando ancor più sull’acceleratore, grazie all’ampia gamma di modelli che hanno, avrebbero potuto finanziare le BEV con gli utili del termico (esagerati) e proporre la linea ID ampliando la gamma e con prezzi in linea alle termiche, a quel punto le vendite record fatte da Model Y l’anno scorso se le sarebbero portate a casa tutte loro.
      Insomma, l’apparente vittoria dei sindacati su Dies ha portato alla situazione attuale in cui licenzieranno comunque e nel frattempo hanno perso la corsa. Una Nokia in cui per lo meno si sono accorti dell’iceberg dopo averlo centrato (in Nokia hanno continuato a suonare fino alla fine ignorando il problema).
      My 2cents

      • Però non vorrei dipingere Diess come il santo e Blume come la peste. eUp, Citigo e Mii li ha fatti fuori proprio Diess e gli investimenti sconsiderati e sbagliati sull’elettrico, definendo tutto il progetto ID (fino alla ID.Buzz) è tutta farina del sacco di Diess, incluso il progetto Cariad. Blume è stato messo lì a gestire una nave i cui investimenti sbagliati e le casse vuote erano tutte responsabilità di chi lo ha preceduto. Lui non è stato capace di cambiare la rotta e portare miglioramenti, ma le colpe più gravi sono di Diess. La colpa di Blume è stata di non strambare per tempo, avrebbe dovuto puntare sul full hybrid (che adesso va fortissimo) ma evidentemente non aveva 2 lire in cassa per investirci e ora la tecnologia più venduta, il full hybrid, è tutta di Toyota che l’ha inventata, se l’è curata e ora se la goda. Toyota che infatti fa oltre il 21% di crescita in Europa (bastonata!!!) in appena un anno a danno di tutti gli altri, e tutti che ridevano di Mr Toyoda …

        • Tutto giusto fino a Toyoda. Toyota si sta giustamente godendo il momento dell’ibrido, dopo essere stata derisa dal 1997 per aver visto lontano. Il problema di Toyoda è che non è riuscito a non fare quello che hanno fatto a lui, ovvero si è messo a deridere l’elettrico mentre Tesla e cinesi ci lavoravano con successi discreti, e non ancora del tutto espressi, proprio come è successo a Toyota con la tecnologia ibrida.
          L’importante è che d’ora in avanti Toyota non faccia lo stesso errore, e la rimozione di Toyoda si è resa necessaria proprio per aver sottovalutato e deriso l’elettrico puro ed evitare di continuare su quel registro molto molto pericoloso.

          • si diceva qualce giorno fa, Toyota nel semestre Q1 2024 ha perso -5% di vendite globali rispetto Q1 2023,
            per la concorrenza delle auto EV cinesi

            mentre per Enzo stanno ridendo e trionfando.. bho..
            fallora se perdono un altro -10% poi si sganasceranno dalle risate.. 🙂

        • Diess ha fatto fuori eUp, Citigo e Mii perchè era terribilmente in perdita per loro. Erano un best buy per le persone sveglie che se le sono accaparrate (magari anche combinando incentivi statali e regionali) ma un dissanguamento per VW.
          Uno dei casi in cui chi ha visto un po’ più in la del proprio naso, nonostante gli Enziani so-tutto-io che vedevano solo brum brum, si è portato a casa dei gioiellini a poco prezzo.

          • Vero ma non verissimo. La Citigo l’ho presa (abito in Piemonte) nel 2020 con l’incentivo da 4000€ del governo ma anche con 3800€ di promozione Skoda.
            Se fosse stata così anti- conveniente perché aggiungerci pure uno sconto così importante, visto che oltretutto in Lombardia, Trentino ed Emilia c’erano pure i bonus regionali o comunali a fare somma a quello nazionale?
            Allora si diceva che queste citycar EV la VW aveva necessità di piazzarle per cercare di abbassare il valore medio di emissioni del suo venduto.
            Il problema era forse che, allora come oggi, con le auto elettriche sono arrivati tardi, sbagliando pure il prezzo target della loro vettura di punta (che trovo personalmente essere decisamente la più riuscita della famiglia ID).

        • Ma Toyoda gli investimenti per l’elettrico li ha fatti e a breve ne vedremo i risultati, ma i punti sono altri:
          – Toyota fa bene a vendere oggi le tecnologie su cui ha maggior margine e che sono più sicure, senza rischi, e su chi ha un vantaggio. Andrebbe CONTRO il suo stesso interesse spingere sull’elettrico dove invece nessuno oggi ha un vantaggio competitivo reale, neanche Tesla, figuriamoci Toyota
          – Toyota non ha cambiato idea dopo la finta sostituzione di Toyoda (perché ti ricordo che l’hanno sostituito col suo braccio destro che durante il primo discorso ha proferito parole di perfetta continuità, confermate anche nei discorsi successivi): Toyota ritiene che l’elettrico sia UNA DELLE strade, UNA DELLE alimentazione e non l’unica ed è coerente con questa filosofia

          /// L’importante è che d’ora in avanti Toyota non faccia lo stesso errore /// Tu chiamalo errore! Non c’è l’errore, questo è il punto, tornando indietro sapendo quello che sappiamo oggi non c’è da modificare di mezza virgola la strategia di Toyota! Anzi, Toyota deve andare avanti esattamente come ha sempre dischiarato, ovvero portando avanti più opzioni per meglio adattarsi alle esigenze del cliente finale. Nuove auto elettriche verranno messe in vendita dal prossimo anno ma Toyota bene ha fatto e bene sta facendo a investire anche nel termico: a breve usciranno un nuovo 1.500 e un nuovo 2.000 con potenze record, si parla addirittura (stento a crederci) di un 2.000 cc benzina da ben 600 cv che farebbe impallidire il 2.000 cc di 421 cv di AMG che ad oggi detiene il record come il motore col più elevato rapporto al mondo tra cv e cc.

          A Toyota non interessa assolutamente competere in quella nicchia di mercato che è l’elettrico e che vale il 12% dove tutti stanno vendendo sottocosto o con margini ridottissimi: a Toyota interessa l’altro mercato, quello che sta all’88%, dove fa margini e dove guadagna enormi posizioni perché i competitor l’avevano prematuramente abbandonato. Arriverà sull’elettrico quando e come lo riterrà opportuno e quando sarà parimenti profittevole come il business attuale.

          • Sarebbe tutto giusto quello che dici, se non ci fosse l’idrogeno. L’idrogeno è il canarino nella miniera Toyota che è morto scoprendo la totale avversione per l’elettrico. Toyota sono anni che vive di annuncite con le batterie allo stato solido che non arrivano mai. Vedremo se con l’elettrico sarà come dici tu (in fondo me lo auguro) ma il percorso scelto da Toyota urla vendetta, io stesso in concessionaria Toyota mi sono trovato a fare ciao ciao al venditore perché non c’era niente di elettrico. Ci sono tornato quando ha comprato la Yaris Cross mio papà ed è venuto fuori che avevo acquistato un’auto elettrica. Mi ha chiesto se fossi soddisfatto, e gli ho risposto di sì ed è finita lì. Al momento sono percentuali piccole? Certamente. Vediamo però il risultato finale…

    • anche per me è così, l’elettrico per VW è un gigantesco buco nero per risorse e poco reddito, mi ricordo ancora anni fa parlavano di 100 miliardi di investimenti, spero non li abbiano messi tutti sul serio o sono spacciati. Poi facendo auto orribili come id3 e id4 non so cosa sperassero di vendere…

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