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Furbetti della ricarica in azione in Svizzera?

Confindustria

Furbetti della ricarica in azione in una stazione svizzera? È quel che sospetta Gaetano, che ha rifornito lì la sua Hyundai Ioniq 5. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

Furbetti della ricarica in azione? Pagando a tempo e non a consumo ho speso…

“Mi sono ritrovato a ricaricare la macchina in un punto ricarica NatureEnergie (in Svizzera). Prezzo 0.09 ch/minuto, non male per una stazione da 22kW. Piccolo problema (posseggo una Ioniq 5): la stazione non è riuscita ad erogare più di 11kW, raddoppiando praticamente il costo stimato di ricarica. In Italia non ho mai visto tali offerte e spero non prenderanno mai piede: nonostante l’offerta abbia un suo perché è troppo facile truffare l’utente finale. Che cosa ne pensate?“. Gaetano Mendola

Il problema non è la colonnina, ma la potenza accettata dall’auto

Risposta. La mail di Gaetano è intitolata “I furbetti dei punti di ricarica“, ma in realtà il problema non è nella stazione NatureEnergie, che ha fatto il suo dovere. Il problema è che la Hyundai Ioniq 5  accetta potenze elevatissime in corrente continua, addirittura fino a 220 kW. Ma non va oltre gli 11 kW in corrente alternata AC. O, in alcuni casi, solo 7,4 kW (32A 230V monofase). Per quel che riguarda la spesa, questo non è un problema se l’importo da pagare viene stabilito in kW erogati, come avviene normalmente in Italia. Ma se invece si paga per minuti occupati alla colonnina il discorso cambia, è chiaro che ricaricare a 11 e non a 22 è tutt’altra storia, il tempo raddoppia. È fondamentale, prima di acquistare un’elettrica, informarsi sulle modalità di ricarica. Si scoprirebbero cose interessanti. Per esempio che una citycar come la Renault Zoe, che in corrente continua ricarica al massimo a 50, in AC arriva invece a 22. E si prende la sua piccola rivincita su modelli ben più costosi.

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