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Emissioni: ecco perchè l’auto conta (eccome)

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Secondo un nuovo report T&E il settore dei trasporti si è decarbonizzato tre volte più lentamente del resto dell’economia. Le emissioni ad esso attribuite potrebbero così raggiungere il 44% del totale europeo nel 2030. Conclusione: le politiche attuali non bastano.

Trasporti, la pecora nera delle emissioni

La nuova analisi dell’organizzazione ambientalista indipendente europea Transport & Environment (T&E), stima che nel 2030 il settore dei trasporti rappresenterà da solo quasi la metà delle emissioni di gas serra in Europa. Le emissioni dei trasporti europei sono aumentate di oltre un quarto dal 1990 a oggi e l’analisi di T&E rileva come continuino a crescere, contrariamente a quelle dell’economia generale.

Dal picco di emissioni registrato nel 2007, i trasporti si sono decarbonizzati oltre tre volte più lentamente del resto dell’economia e oggi rappresentano il 29% del totale. In termini assoluti hanno superato nell’Ue le 1.000 Mt di CO2e equivalente, pari alle emissioni complessive di Germania e Paesi Bassi messi insieme.

Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha dichiarato: «La buona notizia è che le emissioni dei trasporti in Europa hanno raggiunto il loro massimo, non appare realistico che possano crescere ulteriormente. La cattiva notizia è che si stanno riducendo a un ritmo insufficiente con gli obiettivi di protezione del clima. Altri settori si decarbonizzano tre volte più velocemente. Di questo passo, nel 2030 quasi la metà delle emissioni del continente proverrà dalla mobilità. Decarbonizzare il settore il più rapidamente possibile è perciò fondamentale“.

Auto termiche e aerei, è qui il problema

Le auto endotermiche sono responsabili  del 40% delle emissioni e sono la fonte principale delle emissioni dei trasporti.

Le emissioni del settore aviazione sono raddoppiate negli ultimi 30 anni, più velocemente di qualsiasi altro settore dei trasporti. L’impatto aggiuntivo delle emissioni dell’aviazione, dovuto alle scie inquinanti dei residui di combustione dei motori, potrebbe inoltre triplicare l’impatto climatico del volo.

l’Europa fa troppo poco:

Secondo l’analisi di T&E le policy oggi in vigore in Europa le ridurrebbero solo del 25% (rispetto ai livelli del 1990) nel 2040; e del 62% nel 2050. Si tratta di risultati insufficienti e incompatibili con gli obiettivi climatici dell’UE, di net zero emission al 2050.

Le auto, i furgoni e i camion acquistati tra oggi e la metà del 2030, infatti,  continueranno a circolare a lungo sulle strade europee, bruciando benzina e diesel per gli anni a venire. Gli operatori del trasporto marittimo, per contro, hanno pochi incentivi ad aumentare l’efficienza operativa. E la domanda di mobilità aerea, stimolata dalla crescita della capacità aeroportuale, potrebbe annullare qualsiasi progresso  conseguito in questo decennio con l’adozione di carburanti ecologici.

Un road map europea per recuperare

L’analisi di T&E evidenzia che, oltre alla piena attuazione delle principali politiche di Green Deal, saranno necessari ulteriori sforzi. Tra questi:

Boraschi ha proseguito: «Auto, furgoni e camion possono essere elettrificati a basso costo con batterie e fonti rinnovabili. Gli aerei e le navi rappresentano una sfida più ardua e richiedono un grande sforzo da parte dei fornitori di combustibile per mettere a punto carburanti verdi come il kerosene sintetico e l’ammoniaca, nonché un piano per eliminare le scie dell’aviazione

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