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Dalla benzina 100 ottani al fotovoltaico in condominio

Dalla benzina 100 ottani al fotovoltaico sul tetto del condominio per alimentare la sua prima auto elettrica. Fares, fin da bambino, è innamorato dei motori V6. Del resto vive nel cuore della Motor Valley e lavora in un’azienda che costruisce prototipi per il Motorsport.  Eppure, anche grazie a Vaielettrico, diciotto mesi fa si è avvicinato all’ecosistema della mobilità elettrica. E qui ci racconta come ha rivoluzionato la sua vita. Chi ha storie di vita elettrica da raccontare può scriverci a info@vaielettrico.it.

                                          di Fares Brandoli

All’inizio del 2021, quando ho raccontato agli amici d’infanzia del mio nuovo progetto relativo al salto tecnologico automobilistico, mi hanno guardato come se fossi impazzito.
Nel cuore della Motor Valley, in provincia di Modena, dove conservo con orgoglio veicoli storici Omologati ASI e alimentati esclusivamente con benzina 100 ottani, ho sempre pensato che quest’ultima scorresse anche nelle mie vene. E la potenza erogata ignorantemente dal V6 biturbo o dal bicilindrico 2 tempi doveva essere la più cattiva possibile, non mi sono mai piaciute le mezze misure.

L’impianto fotovoltaico sul tetto del mio condominio

Ma la gestione del bilancio familiare insieme ad un nuovo sentimento ecologico, mi hanno fatto innamorare dell’emergente mobilità elettrica che potrà anche convivere col mio mestiere di costruzione di prototipi per il Motorsport.
Ed è così che ho cominciato a studiare la tecnica che sempre mi appassiona, nutrendomi anche delle informazioni di Vaielettrico e dei commenti dei lettori, che ringrazio e saluto.

Il mio angolino di fotovoltaico sul tetto comune

Vivo in un piccolo condominio, ho disponibilità economiche nella norma del territorio e, con il solito ingegno, ho cominciato ad effettuare diversi test drive delle BEV d’occasione oppure a km 0, tenendo sempre conto del TCO. Contemporaneamente pensavo alla gestione della ricarica ed all’ecosistema che avrei potuto costruirle attorno, ovvero ad una wallbox che potesse gestire le sole eccedenze di un impianto fotovoltaico anch’esso da installare.

L’art. 1122-bis c.c. consente l’installazione di un fv privato su un tetto comune con la mera comunicazione all’amministratore del condominio, a patto di non effettuare modifiche alle parti comuni. Ma io ho preferito informare tutti i condomini nella speranza di coinvolgerli e, anche se nessuno mi ha seguito, devo almeno ringraziarli per avermi concesso all’unanimità la delibera all’installazione verbalizzata nella prima assemblea ordinaria utile (Febbraio 2022).

Ad ogni modo è fondamentale il rispetto dei millesimi di proprietà. Ed è questo il principale problema: quanti pannelli posso installare?

Che fatica trovare un progettista per il mini impianto

Per un impianto così piccolo (6,63 kWp), sono poche le aziende, soprattutto in questo periodo di elevata richiesta, disponibili ed effettuare lo studio di fattibilità sia di tutti i pannelli installabili sia di quelli spettanti in base ai millesimi di proprietà. Ho trovato la soluzione che cercavo grazie a Massimo Venturelli (progettazione e fornitura materiali),
Roberto Cuoghi (installazione) e Alessandro Giubilo (Zappi V2), che saluto con affetto.

Di norma gli studi di progettazione dimensionano gli impianti sulla base dei consumi di energia elettrica degli anni precedenti e proponendo una batteria di accumulo statico, senza poter conoscere le abitudini e le possibili future variazioni di consumo del cliente, come l’acquisto di una bev che, nel mio caso, corrisponde a circa un +40% (da 4 a 5,6 MWh/anno).

Quanto rende il mio fotovoltaico in condominio

E anche qui è meglio avere le idee chiare perché, nel caso di disponibilità di superficie utile sul tetto, è bene tenerne conto, come anche il discorso dell’accumulo verso il quale io sono contrario, dovendolo pagare, lo trovo antieconomico ed ho preferito utilizzare quelle
risorse per l’auto.

Sei mesi in Citroen e-C4: piacere e risparmio

Infine l’auto, una Citroen e-C4 Shine che utilizzo ormai da 6 mesi, mi piace molto e piace ancora di più ai miei bambini perché è veramente comoda ed efficiente, brillante ma non sportiva.

Percorro circa 10.000 km/anno e ricarico la batteria di trazione con circa 30 kWh/settimana prevalentemente nel fine settimana col fotovoltaico, così da utilizzarla tra il 20 e l’80 % e preservare i cicli vita della batteria, oltre all’ovvio rientro dell’investimento che conto di raggiungere molto prima dei 10 anni delle detrazioni fiscali al 50%.

Tanta pazienza, ma lo rifarei

Condivido solo ora questa mia esperienza perché appena conclusa, ed è servita tanta pazienza per raggiungere il rapporto qualità/prezzo che cercavo, facendo soprattutto del bene all’ambiente.

L’attesa è stata lunga tra i tempi condominiali, l’installazione dell’impianto, del contatore di produzione da parte del distributore e la pratica di SSP del GSE: ci ho impiegato 18 mesi, ma lo rifarei.

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