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Io uso l’auto così: mi conviene un’ auto elettrica?

ricarica box condominiale
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Luca si chiede se gli conviene l’auto elettrica. Si è appena affacciato a questo mondo e ha bisogno di informazione basiche, l’ABC della guida e della gestione di un veicolo a batteria. Inviate i  quesiti a info@vaielettrico.it.

“Ho il garage, faccio massimo 50 km al giorno…”

Mi chiamo Luca e sono di Imola, attualmente sono abbastanza scettico sull’acquisto di un’auto elettrica, ma pian piano mi sta incuriosendo sempre di più.
Solo che vorrei che qualcuno mi spiegasse tutti i vantaggi nell’avere una EV rispetto ad un’auto per esempio la mia a benzina.
Abito in condominio senza fotovoltaico e ho il garage, attualmente ho 3kw al contatore, cosa dovrei fare, quali sono i passaggi nel caso uno volesse un domani passare all’elettrica?
Io che faccio circa 12/13.000 chilometri all’anno di cui molti spostamenti abbastanza brevi, al massimo faccio 50 km al giorno nella quotidianità, ma molto più realistico sono circa 30 km, con 2/3 viaggi all’anno in autostrada da 250/350 km andata e altrettanti al ritorno, cosa dovrei fare per ricaricare?

Come calcolo il tempo di ricarica?

Come si calcola il tempo per ricaricare in base ai kw della batteria e quelli del contatore?
Devo aggiungere un contatore nel garage?
Devo montare quella che chiamano una wallbox, e quanto costa fare questi lavori preliminari per arrivare ad una EV?Luca

Situazione ideale, anche per un usato di 5-6 anni

Risposta- Lei, Luca, è nelle condizioni ideali per godersi tutti i vantaggi di un’auto elettrica: garage di proprietà per rifornirsi di notte a costi irrisori e senza alcuna perdita di tempo; un uso quotidiano compatibile con un’autonomia medio bassa; rarissimi viaggi più lunghi in autostrada dove le stazioni di ricarica sono ormai frequenti e il rifornimento molto veloce.
Aggiunga l’esenzione dal bollo per 5 anni (poi scontato al 25%), spese di manutenzione dimezzate, un piccolo sconto sull’assicurazione, l’accesso e il parcheggio gratuito in molti centri cittadini (a Bologna per esempio).
Il suo unico handicap, se vogliamo, è una percorrenza annua troppo bassa per consentirle di recuperare in pochi anni, con il risparmio sui consumi, il differenziale di prezzo fra un’auto nuova a benzina e una analoga a batteria.
Ma nelle sue condizioni cosa le impedisce di puntare su un usato anche di 5-6 anni, in buone condizioni generali ma con batterie un pò degradate? Avrà un’autonomia ridotta a 200 km anzichè 250-300, più che sufficiente per 350 giorni all’anno, mentre nei 2-3 viaggi da 300 km dovrà semplicemente fermarsi a metà strada per ricaricare, perdendo 30-40 minuti in una sosta “tranquilla” all’Autogrill. Non è un dramma.

Tempi di ricarica: due conti, poi le verrà naturale

I tempi di ricarica si calcolano più o meno così: si parte dalla capacità totale della sua batteria (per esempio 50 kWh) diviso la potenza accettata dal caricatore dell’auto (es: 7 kW al massimo in corrente alternata AC, a casa e nelle colonnine lente, e 100 kW in corrente continua DC nelle colonnine fast e ultrafast).
Il risultato sarà: poco più di 7 ore per la ricarica in Ac nelle colonnine lente, oltre 10 ore a casa, fra 30 minuti a un’ora per la ricarica DC. Questo però per per una ricarica completa da 0 al 100%.
Ovviamente lei non partirà mai da zero e raramente avrà la necessità di arrivare al 100%. Anzi, una buona pratica per non rovinare la batteria è ricaricare l’auto in una range dal 20 all’80%. Quindi i tempi si riducono del 40%.  Di solito effettuerà rabbocchi di poche ore, quando l’auto è comunque ferma, principalmente di notte nel suo caso.
Uno schema sempificato tratto dal blog del costruttore spagnolo Wallbox Charger
Presto tutto le verrà naturale. E comunque, sia le colonnine pubbliche, sia le auto elettriche, sia la wallbox domestiche sono connesse e potrà monitorare l’avanzamento della ricarica dal suo cellulare.

La ricarica in garage; costi a geometria variabile

Se il suo garage è collegato al contatore di casa non avrà nessuna necessità di installare un nuovo contatore. Dovrà solo far controllare che l’impianto sia correttamente dimensionato e in buone condizioni. Eventualmente elevare la potenza contrattuale da 3 a 4,5 kW.
  Un nuovo contatore sarà necessario se il suo garage è alimentato dall’impianto condominiale comune. In questo caso dovrà anche sottoscrivere un secondo contratto, leggermente più oneroso rispetto alla fornitura domestica.
Una wallbox è consigliata in entrambi di casi. Per praticità, sicurezza e per la possibilità di bilanciare i carichi con i prelievi domestici se garage e abitazione sono serviti da un unico contatore. Il costo di una wallbox varia da 6-700 a 1.500 euro.

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