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Come ci muoveremo, in e-bike? Servono sindaci coraggiosi…

Beppe Sala (foto dal profilo Facebook del sindaco di Milano)

Come ci muoveremo nella sospirata Fase 2? E come andremo, al lavoro se la paura dei contatti ci terrà lontani dai mezzi pubblici? I sindaci delle grandi città ci stanno ragionando. Da Milano Beppe Sala lancia l’idea di un grande piano per finanziare l’acquisto di e-bike.

Come ci muoveremo? Sala: “Un piano nazionale per finanziare l’acquisto di e-bike”

No, non possiamo permetterci di avere le città paralizzate da un muro di automobili, ognuna delle quali con una sola persona a bordo. Sala dice che servono concretezza e creatività. E nel suo colloquio quotidiano coi milanesi via Facebook, sabato 17 aprile, ha insistito sull’opzione e-bike, che può essere una parte della soluzione del problema. È un’arma su cui si sta ragionando in diverse città del mondo, come abbiamo raccontato nell’articolo Fase 2, è l’ora del bike to work“. Il sindaco di Milano se ne sta occupando anche su incarico del C40, il gruppo che cerca di elaborare idee di sostenibilità per conto di 40 tra le maggiori città del mondo (il presidente è il primo cittadino di Los Angeles). E dice di averne parlato con la task-force guidata da Vittorio Colao, quella che deve immaginarsi come organizzare la ripresa produttiva, a partire proprio dal tema trasporti.

“Eliminare regole e burocrazie che intralciano le bici elettriche”

L’idea, dunque, è che il governo dia un fortissimo incentivo all’acquisto di e-bike, in modo da rendere i prezzi accessibili a tutti. Ma l’acquisto non basta: bisogna che le biciclette elettriche possano circolare liberamente per le città. “Se finora erano bloccate da mille regole e mille burocrazie“, spiega Sala, “bisogna fare in modo che possano circolare meglio, anche usando un po’ di creatività“. Il Corriere ricorda che Milano ha alle spalle una lunga storia di flop quanto a piste per le bici, con l’esempio più lampante con la ciclabile di via Monte Rosa. Ora serve uno scatto, con misure come maggior facilità nell’indicare i percorsi, anche solo con un segno tracciato sull’asfalto. E con una serie di soluzioni come “rendere i controviali strade a priorità ciclistica e trasformare la Cerchia dei Navigli in una ‘circle line’ a scorrimento veloce nelle due direzioni...”. Ma anche “consentire alle bici, dove possibile di percorrere alcune strade in contromano… e permettere infine la circolazione sulle corsie riservate ai mezzi pubblici“.

Geronimo La Russa (ACI Milano)

SECONDO NOI. Qui si tratta di fare di necessità virtù. C’è un’emergenza che a lungo metterà in ginocchio i mezzi pubblici. Colpendo maggiormente proprio le città, come Milano, in cui il sistema metro+bus è più efficiente. Come ci muoveremo, dunque? Affidare tutto alle auto, come auspica in modo sciagurato il presidente di ACI Milano, Geronimo La Russa, sarebbe un suicidio annunciato. L’e-bike può essere una soluzione per chi non deve affrontare percorsi troppo lunghi, a patto che chi la usa non debba rischiare continuamente la pelle. E goda di percorsi rapidi, ben segnalati. Abituare migliaia di cittadini a spostarsi in questo modo, piacevole ed ecologico, è un investimento anche per quando, speriamo presto, il Covid-19 sarà solo un doloroso ricordo. Ma per farlo servono sindaci coraggiosi, che sappiano sfidare le solite resistenze dei soliti malpancisti, di chi non vuole mai cambiare nulla e già straparla di “ecotalebanismo”.

 

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