La Cina si prepara a imporre dazi sulle importazioni di auto di grossa cilindrata (con motori superiori a 2,5 litri). L’industria automobilistica tedesca sarà la più colpita, in particolare Mercedes e Porsche. Una evidente risposta ai dazi che l’Unione europea ha proposto sulle importazioni di auto elettriche cinesi
Più che una guerra commerciale per il controllo del mercato automobilistico, lo scontro tra Europa e Cina assomiglia sempre di più a una partita a scacchi. Con tanto di mosse, contromosse e manovre per mettere in difficoltà l’avversario.
Pochi giorni fa, Bruxelles ha confermato i dazi tra il 17 e il 34% sulle importazioni di auto elettriche cinesi (aggiungendo anche un 9% per i modelli Tesla costruiti in Asia). Immediata la risposta di Pechino. Prima ha confuso le acque annunciando dazi nei confronti dei prodotti caseari della Ue (latte e formaggi). Poi ha colpito il bersaglio grosso.
“Discusso l’aumento delle aliquote dei dazi”
Come ha riferito l’agenzia statale Xinhua, “il dipartimento finanziario del ministero del Commercio ha discusso l’aumento delle aliquote dei dazi con i rappresentanti dell’industria automobilistica nazionale”.
L’obiettivo della riunione è molto chiaro: “Ascoltare opinioni e suggerimenti da parte di esperti del settore e del mondo accademico sull’aumento delle tariffe alle importazioni di auto a benzina con motori di grande cilindrata“.

La Cina vuole l’aumento dei dazi sulle auto di grossa cilindrata per spaccare i Paesi della Ue
Chi colpirebbe la decisione della Cina di imporre dazi sulle auto Ue? Il mercato delle vetture con motori da 2,5 litri vale per i produttori europei 18 miliardi di dollari e vede la Germania pesare per il 36% delle importazioni, seguita dalla Slovacchia con il il 20% (ma sempre con modelli made in Germany).
Con questa mossa la Cina ottiene due obiettivo. Il primo è difendere la propria industria nazionale, in un momento di rallentamento delle vendite di auto elettriche. Andando a colpire dove l’automotive europeo più forte: i suv con motore termico o ibride.
Il secondo obiettivo è spaccare la Ue. Il governo tedesco – spinto della lobby dell’auto – si è dichiarato contrario ai dazi sull’import di auto elettriche cinesi, temendo la reazione di Pechino che puntuale è arrivata.
E’ evidente che siamo di fronte ad avvertimenti reciproci che potrebbero portare a un confronto “diplomatico” per trovare soluzioni alternative ai dazi sulle rispettive esportazioni.
Una trattativa alla quale i contendenti vogliono presentarsi su posizioni di forza In questo senso si legge anche il ricorso che Pechino vuole presentare contro Bruxelles davanti al Wto, l’Organizzazione mondiale per il commercio, con l’accusa di ostacolare gli scambi globali ma anche danneggiare il percorso verso la decarbonizzazione dei trasporti.
Secondo i dati disponibili, le esportazioni Ue di veicoli passeggeri con motori superiori a 2,5 litri dall’Europa alla Cina, ammontano a 196.000 unità nel 2023 (+11% sull’anno precedente.
Il numero di auto delle case automobilistiche Ue vendute in Cina nel 2023 è calato dell’11%
Nei primi quattro mesi del 2024, l’export è stato pari a 44.000 unità (-12%). Per il mercato cinese, l’import vale 19,4 miliardi di euro (20,8 miliardi di dollari) contro i 9,7 miliardi di auto elettriche cinesi vendute nella Ue.
In difficoltà come detto, la Germania: la Cina rappresenta il 30% delle vendite totale delle case tedesche, dove il mercato dei 2,5 litri vale 1,2 miliardi. le auto più vendute? GLE Class della Mercedes Benz, le berline S Class e la Cayenne della Porsche.
Un articolo sterile che non chiarisce il fatto che le auto cinesi sono prodotte con concorrenza sleale e questo ha portato ai dazi europei e statunitensi. Cosa dobbiamo aspettare che il settore automobilistico europeo faccia la fine dei produttori di pannelli fotovoltaici?
Bello vivere in Europa, un continente democratico, e spalleggiare la Cina che è l’opposto…complimenti.
Oh. Chi l’avrebbe mai detto? 🙂 Davvero se mi ostacolano l’esportazione mi viene in mente di ostacolare a mia volta l’importazione di chi mi ostacola? 😀
La mossa europea è stata il bambino che è andato a casa portandosi il pallone perchè non riusciva a vincere.
E gli altri bambini… han trovato un nuovo pallone.
Da notare l’ironia di tutta questa manovra: l’Europa con i dazi alle auto elettriche favorisce l’acquisto dei veicoli a benzina (più inquinanti), la Cina con i dazi sui veicoli a benzina più inquinanti favorisce l’acquisto dei veicoli elettrici (meno inquinanti). Vista da fuori è tutta da ridere, un osservatore neutrale applicherebbe a noi l’etichetta di villain e alla Cina quella del supereroe. Comunque si conferma che i politici europei sono dei cialtroni, hanno gestito il dossier auto come dei totali incompetenti, noi ci lamentiamo dei nostri politici ma questi qui sono davvero dei caproni. Felicissimo di non averli votati e di non aver contribuito moralmente ai danni che stanno facendo … non avrei mai detto che l’astensione dà più soddisfazione del voto e invece è così, si sta davvero a posto con la coscienza, anche su altri fronti più importanti …
Era un po’ che non emergeva il chiagnifottismo italico.
Hai tutta la mia riprovazione.
Enzo spesso in Europa vanno i peggiori politici di ogni nazione, gente trombata a cui si deve trovare un posto… C’è pure uno come vannacci per dire… Quel parlamento è una discarica per fortuna conta poco, molto più importante la commissione europea
Chi semina vento raccoglie tempesta, come si dice.
in precedenza avevo sentito ipotizzare una rappresaglia sull’importazione in Cina di carne suina europea, pare sarebbe un bersaglio ancora più grosso, e mirato (e non generico) a colpire in modo selettivo l’elettrorato delle destre protezioniste-sovraniste europee che più avrebbero richiesto i dazi
ma forse ottengono un risultato “mirato” a fare pressioni sui punti giusti, senza strafare, anche con i dazi sulle vetture “grandi”
PS: come provvedimento non sarebbe poi sbagliato da un punto di vista ambientale scoraggiare importazioni di grosse auto termiche, a parte l’uso come rappresaglia, sarebbe coerente con la direzione di ridurre l’uso dei combustibili fossili
Al momento mi preoccupa molto di più la nuova restrizione all’ esport cinese di vari materiali critici per tanta componentistica elettronica (possiamo anche farci le fabbriche europee… possiamo pure riaprire le miniere estrattive ..ma ci manca la filiera di lavorazione…ed anche creandola non saremmo efficienti e competitivi):
https://www.ilsole24ore.com/art/cina-l-autarchia-tecnologica-pechino-blocca-l-export-antimonio-AFac6IPD&ved=2ahUKEwiQqOGYiI2IAxVshv0HHRZfIUwQFnoECBgQBA&usg=AOvVaw1rBDvg9e61Cb9iJWWGZhKJ
Storicamente embarghi e dazi sono poco efficaci: i primi si aggirano con triangolazioni più o meno evidenti (e spesso vengono chiusi ben 2 occhi per via degli interessi reciproci); i secondi portano sempre a contromisure, che molto spesso evidenziano chi è il contendente più debole (oltre che meno furbo).
Pensare di impensiere la 2ª potenza economica mondiale, nonché fornitrice p.es.dell’80% dei materiali o componenti che ci sono necessari ad esempio nel mercato dell’ elettronica …fa quasi ridere e un po’ di vergogna per l’ arrogante ingenuità dei proponenti .
Oltretutto stiamo trattando con un governo non democratico che, pur controllando -talvolta a fatica – ben 1,48 miliardi di persone.. non ha gran timore di perdite di supporto politico … contrariamente ai nostri tanti politici e politicanti che compongono l’ eterogeneo e contrastato parlamento europeo.
Stringiamo i denti…dovremo affrontare un autunno complicato e poi l’ inverno (anche metaforico) delle nostre produzioni .. sperando in un miglior supporto da Washington vista la nostra scarsa rilevanz) nei confronti al WTO…
Perché noi scienziati europei abbiamo sempre la presunzione di essere i più furbi del pianeta con mosse che qualsiasi incapace di intendere e volere facilmente intuirebbe non funzionare, di quante prove abbiamo bisogno . Quanti embarghi hanno funzionato e chi ha subito più danni, cosa ci si aspettava dalla Cina,il mercato più grande del mondo e quello che fa per ora più comodo a tutti,che stessero li come poveri idioti
senza contromosse, ci dobbiamo mettere nella testa che i cinesi ,piaccia o non piaccia ,non sono stupidi come noi vorremmo,anzi ci stanno fregando su tutto ,qui gli addormentati siamo noi ma pare che nessuno se ne sia ancora accorto.