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Caro bollette / Niente piano Cingolani, solo interventi tampone

caro bollette

Il governo ha accolto solo in parte le proposte del ministro Roberto Cingolani contro il caro bollette. I tagli agli incentivi sulle rinnovabili non riguardano i piccoli autoproduttori e sono temporanei. Viceversa gli abbattimenti degli oneri di sistema sono estesi agli operatori di ricarica dei veicoli elettrici, mitigando,msi spera, gli attesi rincari alle colonnine.

Nuovo intervento tampone contro il caro bollette. Ne beneficiano le imprese

Per le imprese arrivano 1,7 miliardi

Nessuna manovra strutturale, quindi, bensì altri 1,7 miliardi di euro per tamponare gli aumenti del prossimo trimestre. Si aggiungono ai 3,8 miliardi già in precedenza stanziati. Con il provvedimento, che mira in particolare ad aiutare le imprese,  il totale stanziato per il periodo gennaio-marzo 2022 sale a 5,5 miliardi. Alle imprese vengono annullati gli oneri di sistema e scatta un credito d’imposta per gli energivori.

Rinnovabili: tagli a tempo e solo per i “grandi”

Il finanziamento deriva da un meccanismo di compensazione sugli extra profitti dei produttori di energie rinnovabili. Dal primo febbraio al 31 dicembre 2022  il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) calcolerà la differenza tra i prezzi attuali e i prezzi medi dell’energia prodotta fino al 2020 dagli impianti solari, idroelettrici, geotermici ed eolici di potenza superiore ai 20 KW che beneficiano del vecchio Conto Energia.  I produttori dovranno versare al GSE la differenza su questi profitti extra, oppure la incasseranno qualora la differenza fosse negativa.

Zero oneri di sistema anche per le ricariche auto

Forse al riparo dai super rincari le ricariche per auto elettriche

L’azzeramento degli oneri di sistema riguarda imprese con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico.

Il contributo d’imposta per gli energivori grantisce alle imprese energivore una parziale compensazione degli extra costi per l’ innalzamento dei costi dell’energia. Per quelle che hanno subito un incremento del costo per KWh superiore al 30% al medesimo periodo dell’anno 2019 il beneficio sarà pari al 15 per cento delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2022.

Ma lo storico “taglietto” ai sussidi dannosi non passa

In una prima bozza era compreso per la prima volta un taglio ai Sad, i sussidi ambientalmente dannosi. Un taglio timidissimo dal momento che su circa 18 miliardi annui venivano risparmiati appena 105,86 milioni a partire dal 2022. Quindi piccole limature su sussidi minori. Ma nemmeno questo è passato, e il comunicato ufficiale non ne fa cenno.

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