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Il cantiere a zero emissioni? Eccolo, ma costa il 30% in più

cantiere zero emissioni

Il palco dell'evento, nell'Area Forum di Samoter Lab

Un cantiere urbano a zero emissioni? Si può fare. Le macchine full electric ci sono, come ha dimostrato Vaielettrico al Samoter di Verona, mettendo insieme system integrator per il progetto e fornitori di macchinari elettrici per ciascuna delle funzionalità richieste. C’è però un problema di costi, che abbiamo stimato superiore del 30% circa rispetto ad un cantiere tradizionale con macchie diesel.

Claudio Bettini

In attesa che l’innovazione tecnologica e le economie di scala possano abbatterli è quindi necessario un incentivo pubblico. Che può essere economico, come avviene in Francia, o regolamentare come avviene nel Nord Europa. Anche in Italia Enel ha fatto i primi passi assegnando un punteggio di vantaggio nei bandi a chi lavora a basse emissioni, privilegiando le macchie elettriche.

Il nostro cantiere virtuale: general contractor è la Site Spa

Per l’evento di Samoter abbiamo immaginato un cantiere virtuale per la posa di fibra ottica. Il Direttore Divisione Telecomunicazioni di Site Spa di Bologna, ing. Claudio Bettini  ha proposto la posa di un tratto di rete a fibra ottica, dalla centrale Tlc ai pozzetti di distribuzione. Site è una delle principali realtà italiane del settore, con 2.500 dipendtenti e quasi 400 milioni di fatturato.

Il progetto: un tratto di rete a fibra ottica

E queste cono le macchine necessarie, con le rispetttive caratteristiche operatibe, i tempi di impiego e i costi relativi all’alimentazione.

Le macchine elettriche di Tesmec scavano la trincea

Karim Moussa

Chi le può fornire? Il gruppo lombardo Tesmec, 900 dipendenti e oltre 200 milioni di fatturato, ha già messo sul mercato un Trenchless full electric, cioè la macchina che scava la trincea per ospitare i cavi e il Georadar che identifica preventivamente la disponibilità del sottosuolo. Le ha presentate e descritte l’ing. Karim Moussa reponsabile elettrificazione del gruppo. Il Trencher è in grado di realizzare quasi 200 metri di trincea al giorno.

Il mini escavatore Komastu le rifinisce ripulisce lo scavo

Komatsu produce già una gamma di piccole macchine elettriche e sta per lanciarne alcune anche di potenze e dimensioni medio grandi. Il Group Manager Utility Emanuele Viel ha scelto per il nostro cantiere virtuale il miniescavatore elettrico da 2,2 tonnellate PC33E-6.

Emanuele Viel

Volvo Trucks con betoriera e camion carrellato elettrici

Volvo Trucks è il costruttore di camion più avanti nella transizione. Tutta la sua gamma di veicoli fino a quelli di media potenza ha già una versione elettrica. Al cantiere virtuale ha fornito due mezzi: una betoniera full electric lanciata meno di un anno fa è già operativa in Svezia, e un mezzo carrellabile per il trasporto delle macchine e il trasporto dei materiali di risulta del cantiere. Li ha presentati Arthur Fricks Gomes, Electromobility Product Manager di Volvo Trucks Italia.

Arthur Fricks Gomes

Da E-Gap Engineering la powar bank mobile

Non tutti  i cantieri hanno modo di accedere alla rete elettrica a media potenza ricaricando in loco i mezzi elettrici. Ma Francesco Mastrandrea, direttore di E-Gap Engineering (Gruppo E-Gap), sta lavorando a grandi power bank mobili  a supporto della rete fissa di ricarica per veicoli elettrici.

Francesco Mastrandrea

In campo mobilità privata si va della ricairca on demand urbana, con batterie montate su piccoli furgoni, a vere e proprie power bank di media dimensioni da posizionare su snodi di traffico a flusso stagionale (aree di servizio, località turistiche, eventi). Una versione potenziata potrebbe agevolmente alimentare il nostro cantiere a zero emissioni.

Costi a confronto: in rosso un cantiere tradizionale, in verde un cantiere a zero emissioni

Il costo scenderà; ma la “miccia” l’accenda lo Stato

Quato ci costerà?  Come risulta dalla tebella qui sopra il carburante di un cantiere elettrico costerà per ogni giorno di lavoro poco più della metà e anche le spese genrali, in particolare la manutenzione, costerà qualcosa in meno. Due volte e mezzo più caro è però l’acquisto dei mezzi elettrici (2.961 euro per ogni giorno l’ammortamento, contro 547,61 euro delle macchine dieles) e questo inciderà per circa il 31% sui costi del lavoro, con un gap di 746,6 euro al giorno.

In Francia e Germania interviene lo Stato, finanziando l’80% del maggior costo. In Norvegia città come Oslo tagliano la testa al toro, vietando l’impiego di veicoli inquinanti in tutti i cantieri urbani. Atre realtà stanno introducendo meccanismi premiali che assegnano punteggi maggiorati a chi si presenta ai bandi di gara con basse o nulle emissioni inquinanti.

Fra incentivi economici e regolamentari

Altri incentivi potrebbero riguarda le aziende appaltanti, per edempio con la cancellazione della tassa per l’occupazione del suolo pubblico (Tosap). Vale la pena ricordare che i cantieri attuali contribuiscono per il 14% all’inquinamento da PM 2,5 e per l’8%  a quello da PM 10 nei centro urbani. E mediamente un cantiere emette 300 kg di CO2 per ogni giorno di lavoro.

Che programmi ha il governo italiano? Il settore aspetta una risposta. Finora ha massicciamente investito su una scommessa, ma per avviare una produzione su scala industriale non può che aspettare un richiesta reale del mercato. Che oggi riguarda i Paesi del Nord, ma non ancora il nostro.

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