Batterie allo stato solido: parte il progetto ASTRABAT, finanziato dall’Unione Europea. I partner sono 14 di 8 paesi: per l’Italia c’è la Fondazione iCons.
Batterie allo stato solido, la grande scommessa
Il progetto è coordinato da un ente di ricerca francese, il CEA (Commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives) e ha una durata di 4 anni. La Ue lo ha finanziato con 7,8 milioni di euro, con lo scopo di sviluppare una “sicura, high-energy, sostenibile e marketable tecnologia di celle agli ioni di litio che possa essere prodotta su larga scala in Europa”.
Al lavoro 14 tra aziende e università di 8 Paesi
I nomi coinvolti in ASTRABAT sono importanti: oltre al CEA, ci sono Umicore, Daikin, il gruppo automatico PSA (Peugeot-Citroen), due divisioni dell’Istituto Fraunhofer, Nanomakers, Elaphe, Yunasko, Lomartov, il WUT del Politecnico di Varsavia, l’Università di Limoges. Per l’Italia c’è, come si diceva, la Fondazione iCons. La Fondazione iCons (qui il sito) è stata creata nel 2016 da due imprenditori, Mario Martinoli ed Elena Gaboardi, con sedi a Lodi e a Rovereto. Lavora principalmente su due filoni: science communication, sviluppando e partecipando a grandi progetti internazionali, come appunto ASTRABAT; e il cultural patronage, fornendo supporto a giovani artisti di talento. Fondazione iCons nel progetto europeo sulle batterie allo stato solido si occuperà di attività di Communication & Dissemination e di Market Analysis.
— Leggi anche: decolla Battery 2030+, l’Ue scommette sulle batterie del futuro