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Auto elettrica rovina dei costruttori? Non sembra…

Carlos Tavares (Stellantis) e Luca De Meo (Renault) festeggiano risultati record nel 2023.

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Auto elettrica rovina dei costruttori? Non sembra, a giudicare dai bilanci 2024 dei big. Da ultimi ecco Stellantis e Renault chiudere il 2024 con risultati record.

La 500e resta l’elettrica più venduta nella galassia Stellantis.

Auto elettrica rovina dei costruttori? Stellantis festeggia fatturato e profitti record

Ci siamo sentiti ripetere per mesi e mesi che gli investimenti necessari per lanciare le nuove gamme elettriche avrebbe finito per fiaccare i bilanci. E mettere a rischio il futuro dei principali gruppi europei, sotto i colpi della concorrenza cinese. Poi scorri i risultati e vedi che, nonostante tutto, gli utili sono sontuosi. Anzi: profitti record, mai visti prima. Prendiamo il caso di Stellantis: nel 2023 i ricavi netti sono cresciuti del 6%, raggiungendo la bella cifra di 189,5 miliardi di euro. L’utile netto è aumentato dell’11% a 18,6 miliardi. Più che i conti di un’azienda, sembra il bilancio di uno Stato, in cui tutti festeggiano l’ottima annata. Festeggiano gli azionisti, a cui andrà un dividendo di 1,55 euro per azione, (+ 16%). E festeggiano i dipendenti: il premo agli ex Fiat-Stellantis italiani sarà di 2.112 euro. È il  7.2% della retribuzione, che corrisponde in media a 1.812 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 300 euro lordi.

La nuova Renault 5: prezzo e dati tecnici competitivi.

Anche Renault non scherza e fa contenti gli azionisti

Il n.1 di Renault, Luca De Meo, è con il collega di Stellantis, Carlos Tavares, tra i CEO che più si sono spesi per segnalare i rischi insiti nel progressivo passaggio all’elettrico. Ma neanche la sua azienda se la passa male. Il fatturato del Gruppo è salito a 52,4 miliardi,  +13,1% e il margine operativo è aumentato alla cifra record di 4,1 miliardi (7,9% del fatturato). Ducis in fundo: il risultato netto è salito a 2,3 miliardi, con un aumento di 3 miliardi di euro rispetto al 2022. Il che consentirà di distribuire ai soci 1,85 euro per azione, contro i 20 centesimi dello scorso anno. Che dire? Solo che questi colossi hanno spalle sufficientemente larghe per sostenere un progressivo passaggio alle emissioni zero. Contando su una forza lavoro talmente rilevante da consentire loro di tenere sotto scacco i governi nazionali nei tavoli in cui si decide di incentivi e scadenze per il passaggio alle emissioni zero.

La nuova Citroen C3 elettrica, prodotta da Stellantis.

La gara si gioca sui prodotti, Tesla docet

Il problema vero, di cui si discute poco, è la competitività dei prodotti europei rispetto alla concorrenza di Tesla. E, in prospettiva, dei cinesi. Non è che manchino i prodotti: nel 2024 la sola Stellantis  lancia altri 18 modelli elettrici, per un totale di 48 modelli disponibili entro fine anno. È una gamma enorme, che però finora non ha consentito di tenere il passo della marca di Elon Musk, che di fatto può contare su 4 modelli. I primi segnali positivi arrivano da auto come la Citroen C3, una ‘piccola’ che finalmente può contare su un prezzo competitivo (23.350 euro meno incentivi). Offrendo comunque una discreta autonomia (320 km) e tempi di ricarica accettabili anche in corrente continua (fino a 100 KW). Lo stesso dicasi sul fronte Renault, con nuovi prodotti come la R5 e la Nuova Scenic. È soprattutto qui, sulla capacità di fare EV facilmente fruibili a prezzi accettabili che si gioca la partita. Molto più che sui tavoli politici che tanto fanno discutere.

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