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Anche Toyota vota elettrico: “Ma con gradualità”

Anche la Toyota vota elettrico. Storicamente legata all’ibrido, la marca giapponese è convinta che sarà “la soluzione dominante”. Ma serve tempo.

Anche la Toyota la prevede come soluzione dominante

Luca Ksawery Lucà di Toyota Italia.

È stato il n.1 di Toyota Italia, Luca Ksawery Lucà, a chiarire la posizione del suo gruppo. Lo ha fatto durante il webinar The future of automotive mobility” organizzato dalla società di consulenza Arthur D.Little.”Il problema è la tempistica, serve gradualità“, ha spiegato Lucà. “Al momento noi preferiamo che sia il cliente, a seconda anche di dove vive, a scegliere in un ventaglio di soluzioni. In cui rientrano l’ibrido, ovviamente, ma anche l’idrogeno e ora l’elettrico“. Lunedì Toyota svelerà ufficialmente il suo primo Suv a batterie, dopo essere entrata in questo business con un primo modello modello targato Lexus.  Al webinar, moderato da Mauro Tedeschini di Vaielettrico, si è parlato dei problemi che ancora frenano il decollo dell’elettrico in Italia. Con particolare enfasi sulla rete di ricarica. Il problema, ha rimarcato il n.1 di Jaguar-Land Rover Italia, Daniele Maver, non è nel numero assoluto di colonnine, circa 20 mila. Ma nel fatto che meno del 10% di queste sono fast, con potenze oltre i 40 kWh. In grado di supportare chi effettua viaggi lunghi.

Le colonnine? Mancano le fast, per ricariche veloci

Radek Jelinek di Mercedes Benz Italia

Il punto debole, in particolare, è rappresentato dall’assenza di colonnine in autostrada. Ed è stato l’Ad di Free2Xperience, Giorgio Moroni, a rassicurare sui piani di Autostrade per l’Italia, spiegando che entro il mese apriranno le prime due HPC da 300 kW, a Modena Nord e a Flaminia Est (Roma).  Altro tema molto discusso nel webinar è stato l’impatto dell’elettrico sulla fedeltà ai marchi tradizionali, in particolare di maggior prestigio. Con la possibilità che la loyalty venga erosa da sfidanti che non si chiamano solo Tesla, ma anche i tanti marchi cinesi nati con le emissioni zero. Radek Jelinek di Mercedes Italia, Roberto Olivi di BMW e Giuseppe Bitti di Kia, hanno concordato che le aziende storiche si devono reinventarsi diventando fornitrici di servizi. Non più solo costruttori di automobili. Una trasformazione in cui però si intravvedono più opportunità che rischi. La sfida è comunque aperta: Luca Ronconi, Ceo del Gruppo Koelliker, ha annunciato che presto arriverà in Italia un’elettrica cinese che, sotto le sembianze di un normale Suv, cela prestazioni terrificanti.

 

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