200 km al giorno, una citycar elettrica è la scelta giusta? Lo chiede un lettore, Alessio, che valuta un lavoro a 100 km da casa. Vaielettrico risponde.
200 km al giorno, quanto spenderei rispetto al diesel?
“Una potenziale opportunità lavorativa mi spinge ad una riflessione da condividere con voi. Se domani mi offrissero il lavoro della vita a 100 km da casa (ovviamente autostradali), con tutta probabilità i miei introiti dovrebbero aumentare tanto. Le spese auto inciderebbero prepotentemente sul bilancio finale. In un tragitto simile, la mia utilitaria diesel mi costerebbe circa 20€ di gasolio al giorno (andata e ritorno). A questa cifra dovrei aggiungere i costi dei tagliandi (circa 3 all’anno).Ipotizzando che il tragitto sia rettilineo e in pianura, trascuriamo l’usura pneumatici e pastiglie. Inoltre, su chilometraggi simili, dovrei preventivare la sostituzione dell’auto ottimisticamente ogni 5 anni. Tutto questo per un’ora scarsa di viaggio casa-lavoro (tempo analogo per chi abita magari a 15km dalla propria sede, ma deve affrontare gli ingorghi cittadini). Chiedo: l’elettrico, in questa situazione, può davvero rappresentare una RIVOLUZIONE come spesso annunciato? Quanti cicli di ricarica che può affrontare? Quali i costi dei tagliandi e a che chilometraggi vanno fatti? Insomma, di quanto ridurrei i i costi?”. Alessio Balbi
200 km al giorno? Una citycar EV non basterebbe
Risponde Paolo Mariano – Gentile Alessio, grazie innanzitutto per averci scritto. Non ci dice quale auto guida oggi, ma parla di una citycar. Se immaginassimo ad esempio che lei scelga di acquistare la “piccola” elettrica meno costosa, la nuova Dacia Spring (che abbiamo provato in occasione della presentazione), il suo utilizzo dell’auto sarebbe forse un po’ troppo “estremo” per il tipo di veicolo. Si renderebbe indispensabile una ricarica presso il luogo di lavoro. E non sappiamo se sia possibile.
Non ci indica dove vive e quindi non sappiamo se nella sua regione vi siano incentivi locali oltre a quelli statali. Diamo per scontato che non ce ne siano o che siano esauriti. Non sappiamo cosa intenda fare della sua vecchia auto diesel (nè quanti anni abbia), ma immaginiamo per un momento che abbia più di 10 anni e possa essere rottamata. In questo caso il costo di una nuova Volkswagen ID.3 per lei sarebbe di circa 24.000 euro.
E se provassimo invece con una un po’ più grande?
A questo prezzo porterebbe a casa una VW ID.3, ben più spaziosa e prestazionale, in grado di gestire senza problemi il trasferimento casa-lavoro-casa. La possibilità di ricaricare al lavoro in questo caso non sarebbe indispensabile. Certo, se potesse farlo, ottimizzerebbe anche l’operatività! Diamo per scontato che lei lo possa invece fare a casa. Se questo “ecosistema” esiste o è approntabile, sarebbe corretto stimare un consumo medio (estate – inverno) con l’autostrada di circa 23 kWh/100 km. Stimando quindi 200 km per 22 giorni al mese, arriviamo a un chilometraggio mensile di 4.440 km, per un consumo di poco più di 1.000 kWh. Se consideriamo una ricarica a 16 Ampere presso la sua abitazione, il consumo effettivo (compresa un 6% circa di dispersione) sarebbe di 1060 kWh, pari a circa 170 Euro al mese. Legga anche qui per dettagli sul calcolo del costo a kWh.
Importante poter ricaricare a casa o al lavoro!
Resterebbe da definire l’eventuale valore (positivo o negativo) della ricarica presso il luogo di lavoro. Da un punto di vista operativo, non vedo particolari limiti nei tempi di ripristino della ricarica. Immaginando una permanenza a casa di almeno 11/12 ore, una ricarica a 3,5 kW sarebbe più che sufficiente per ripristinare sempre la batteria al 100%. Non prenda per oro colato questi numeri, ci mancano informazioni fondamentali come qual’è il percorso autostradale di 100 km in questione e a che velocità lo percorre. E non sappiamo in quale zona d’Italia lei vive e quali siano le temperature invernali ed estive. In inverno i consumi di un’elettrica possono essere decisamente più elevati e l’autonomia potrebbe quindi ridursi considerevolmente. Costringendola ad esempio a un rabbocco sulla via del ritorno (se possibile) o a una riduzione della velocità di crociera. O forse a ricorrere al modello con batteria da 58 kWh (più costosa)!
Non si paga il bollo e le spese per tagliandi sono ridotte
Parlando di costi, consideri poi che non si paga il bollo per 5 anni dall’acquisto, si spende mano per l’assicurazione RC e la manutenzione è molto ridotta. Per i tagliandi può indicativamente considerare un costo vicino ai 100 euro ogni 30.000 km. La garanzia sulla batteria è di 8 anni o 160.000 km. Nel suo caso, stimando un chilometraggio di 4.400 km al mese, raggiungerebbe il termine entro circa tre anni. Questo non significa però che la batteria poi non sarebbe più servibile. La nostra esperienza ci insegna che la durata della batteria è molto più lunga del periodo di garanzia. E non è raro che si possano superare i 300.000 km con un calo minimo di prestazioni (con una capacità ancora compresa tra l’85 e il 90%). Quasi 6 anni di utilizzo nel suo caso.
Si confermo anche con la mia e-Golf ho un costo di 3€/100km.
Poi le BEV sono più confortevoli da guidare non avendo la frizione e leva cambio, ok risultato ottenibile anche con il cambio automatico a doppia frizione ma con dei costi come optional, meno rumore quando si è fermi in coda silenzio così si ascolta meglio la radio, meno vibrazioni, più ripresa per disimpegnarsi nel traffico, se uno deve fare tanti chilometri al giorno sono fattori importanti, si arriva più rilassati al lavoro e si torna meno stanchi a casa.
Ho anch io tra le mie disponibili ho una Tesla M3, so che va benissimo. Il prossimo cambio probabilmente è una MS o Taycan in sostituzione della Range. Ma bisogna saper accettare che non a tutti è la scelta ottimale. Se il signore, dopo due mesi di uso venisse a dire che fatica a gestire la carica mente con una diesel, che probabilmente aveva, si trovava benissimo,. Ho provato a non averli, in quella condizione non puoi fare avventure e permetterti di sbagliare la scelta dell’auto.
Ha inteso perfettamente il senso del mio precedente commento. L’elettrico può essere (per me lo é) migliorativo sotto qualsiasi punto di vista. Anche l’autonomia può essere migliorativa se si ha possibilità di ricaricha sia a casa e sul lavoro. Ma potrebbe non esserlo per il caso della persona dell’articolo. Se fossi un venditore, in coscienza, non me la sentirei di vendergli nessuna delle auto descritte.
Enrico, le sue risposte, sia la prima che la seconda, confliggono con la realtà.
Noi che utilizziamo 6 elettriche, 4 a casa e due aziendali, possiamo tranquillamente smentirla.
Anche i tanto temuti cali prestazionali della batteria d’inverno, non sono così catastrofici. Tanto è vero che gli ultimi 6500 km percorsi questo inverno con la Tesla model 3, hanno confermato una media di 6,5 km x kwh. La medesima, dopo due anni esatti di utilizzo e 40.000 km percorsi, non dà segno alcuno di degrado capacità batteria. Se lei esamina per esempio una Citroen C4 EV, con 50 kwh di capacità batteria, moltiplicato 6,5 = dà 325 km di percorrenza reale. Pur pesando la C4 quasi 300 kg meno della Tesla. VOLERE E’ POTERE! non dimentichi.
L’elettrico non è per tutti e questo è un caso limite. Lo valuterei solamente in caso di possibilità di ricarica anche sul posto di lavoro altrimenti è troppo rischioso. Se salta la corrente una notte che fa chiama che non va al lavoro perché non si è caricata la macchina? L’autostrada è l’ambiente ideale del diesel, con un 1.6 moderno si fanno tranquillamente i 20km/l e si possono arrivare a percorrere 350mila km senza grossi problemi prima di doverla rottamare
Per poter fare in sicurezza, in qualsiasi condizione meteo (inverno), per più anni i 200 Km giornalieri occorre che l’auto ne debba poter fare nominalmente almeno il doppio. I 400 kn con carica all’80% per preservare la batteris diventano 330circa. Considerando un margine sulla percorrenza di 50 Km diventano 280 utilizzabili. Considerando un calo del 10 dopo 5 anni diventano 250. Nel caso di freddo intenso dopo 5 anni credo che i 250km teorici rimasti non bastino a percorrere quanto richiesto. Praticamente sotto Tesla M3 Rwd, ID3(con buona batteria) o le coreane non si può consigliare di andare.
Buona sera Enrico,
l’autonomia nominale di ID.3 City (ciclo WLTP) è di 350 km.
mi sembra eccessivamente pessimistica la sua analisi.
Il nostro lettore potrebbe ricaricare tranquillamente la batteria al 100%, visto che la scaricherebbe immediatamente dopo. E nel suo utilizzo non avrebbe bisogno di tenersi un margine di 50 km.
Non è meglio optare per una Renault Zoe? Batteria da 52 kWh e autonomia di circa 390 km?
reali 330 circa, non 390.
Dico solo questo: faccio tra i 120 e i 150 km al gg, solo statale perché non mi da alcun vantaggio l’autostrada .
Ho la kona da 39 kwh e carico unicamente alla colonnina vicina al lavoro. Nel mio caso ho la fortuna che è gratuita per ora ma anche fosse a pagamento con la flat di duferco sono 20 cent per kwh
Sono super soddisfatto e credimi che i costi sono nell ordine di un terzo/un quarto di analoga termica
Suggerimento: se punti alla kona prendi almeno la 64kw e caricatore da 11kw, o analoga macchina con almeno 400km di autonomia dichiarata
E quanti cicli farà quella piccola batteria dell’ibrido? Secondo ne farà molto di più con un degrado ancora più precoce.
I cicli di vita sono molti di più 7000/12000
La batteria di una ibrida non funziona il 100% del tempo, inoltre se anche dovesse degradarsi non devi gettare l’auto, alla peggio cammini a benzina con un’auto euro 6, non euro 0, con 141 cv e cambio doppia frizione che hai pagato appena 22000 euro nuova. Se acquisti un’auto che ha una autonomia teorica di 350 km, d’inverno scendono a 300, poi considera che devi limitare la carica nel range 20% – 80% per non sciupare la batteria e già non ci rientri perché significa -40% di autonomia e scendi a 180 km. Di questi 180 km devi considerare che non li fai in città ma a 130 km/h in autostrada per cui sono meno di 150 Km totali. Se sul luogo di lavoro non hai la colonnina sei finito, a casa torni con l’autostop …
Caro Enzo, non riesco a comprendere se sei un nome di comodo, messo lì per fare da contraltare, oppure se veramente perseveri nello scrivere sciocchezze. Ma non capisci che sei stato più e più volte smentito e tu continui imperterrito.
Deve essere frustrante, continuare una simile battaglia di retroguardia, considerato che TUTTI i fabbricanti hanno ormai imboccato la strada dell’auto elettrica.
Un consiglio: scegli la tua stufa termica preferita, ed acquistane almeno 3 o 4. Una la usi subito. Le altre le tieni di scorta, cosicchè potrai girare a benzina per i prossimi 30 40 anni.
Io fino a qualche anno fa avevo un auto che faceva 13km con un litro di gasolio, però era un Koleos 2.0 Tdi con cambio automatico a ripartitore di coppia e trazione 4×4 permanente.
Un utilitario con sola trazione anteriore dovrebbe consumare meno, anche i cambi automatici a doppia frizione migliorano in consumi
Gli ultimi motori della VW per esempio sono parchi di consumi.
Però l’elettrico è veramente economico
Caricando a casa di notte con la tariffa bioraria, si cammina in media annuale, con circa 3 euro x 100 km. Tesla model 3 LR AWD.
In realtà i più bravi arrivano a casa anche con 10 km di autonomia residua. All’occorrenza basta moderare la velocità e si guadagno tanti chilometri di autonomia. Un lasco di ben 100 km è veramente tanto che non un autista di EV non utilizza mai come parametro
Esatto io ho un nuovo 3008 1,5 hai e mi ci vogliono 8 litri per fare 200 km senza stare molto attento.
Denis, hai dimenticato di evidenziare l’installazione della vela sul tetto del 3008. E di avere anche la patente nautica, onde utilizzarla con soddisfazione anche di bolina.
Non ho esperienza di auto elettriche pure ma ho esperienza di batterie ricaricabili per uso industriale intensivo.
Se la percorrenza giornaliera è di 200km serve un pacco batterie che assicuri almeno 300 km di autonomia.
Questo perché le condizioni di traffico non sono mai prevedibili, e basta un nulla per chiudere l’autostrada e condannare il nostro eroe a 30 o 40 km di processione sulla statale o provinciale…per non parlare di piccole commissioni da svolgere al rientro…
Scusate ma quale utilitaria diesel, a meno di essere “molto vecchia” ha bisogno di 15 litri di gasolio per percorrere 200 chilometri?
Io vedo 2 criticità: la prima è che dovresti ricaricare tutti i giorni lavorativi, quindi hai almeno 300 ciclo di ricarica all’anno e quindi 3000 in 10 anni, con un sensibile degrado della batteria. Il secondo problema è che viaggiando intorno ai 130 km/h la batteria si sforza di più che non a 90 e anche questo incide sulla longevità. Quindi o prendi una elettrica con batteria da 80 kWh (ma costano!) O andrei su altro. Al tuo posto x 22000 euro prenderei una Ioniq ibrida che ha un consumo reale di 4l/100 km e ti consente di viaggiare senza guardare il tachimetro ( https://www.autoscout24.it/annunci/hyundai-ioniq-hev-fl-my20-1-6hev-141cv-at-tech-elettrica-benzina-bianco-2dd5b4bd-2ba7-420d-a9a9-e4e7a3b5446c?cldtidx=2&cldtsrc=listPage&searchId=622610540 ); oppure aspetterei un altro annetto, dovrebbero uscire modelli interessanti elettrici, ad esempio lo xpeng g7, già venduto in Norvegia, che dovrebbe avere un prezzo accessibile con gli ecoincentivi.
Se vuoi prendere la Dacia spring allora devi per forza poterla ricaricare anche al lavoro, dovrebbero installare una Wallbox, dovresti caricare 100km a casa e 100km al lavoro, 100km a casa sono fattibili anche con il carichino da 1,8 kW, al lavoro per una questione di normative di sicurezza dovrebbero per forza installare una Wallbox che se fosse da 7 kW potresti caricare 100km in 2/3 ore, quindi avanzerebbe anche per caricare altre auto elettriche di altri dipendenti o di clienti e rappresentati che dovessero recarsi in azienda.
Visto che fai tanta strada per andare al lavoro potrebbero farti il piacere di installare una wallbox a spese loro che comunque resterebbe di loro proprietà e farebbe fare una bella figura all’azienda.
Potresti anche dirgli che il costo dell’elettricità lo pagheresti tu, ma penso che se accetteranno di installare la wallbox a quel punto ti regalerebbero anche la corrente, prova a sondare potresti avere una piacevole risposta.Mi sembra che ci siano anche degli incentivi per le aziende che installano i punti di ricarica.
Se ti dicono di no allora sarebbe anche po taccagni e valuterei un domani di cambiare lavoro, non resterei tanto in un’azienda che non voglia andare un minimo incontro ad un dipendente che fa così tanta strada per recarsi al lavoro, insomma una wallbox costerà 1000€ che sono detraibili e incentivabili
Secondo me per le sue esigenze la scelta migliore sarebbe una Opel Corsa elettrica. La porti a casa con 20k euro e per 200km al gg è perfetta. Oltretutto in caso di necessità si può ricaricare velocemente anche a 100kW.
Si in effetti, anche la Pegout 208 però allora deve essere in grado di ricaricala 200km a notte in casa, si dovrà prevedere una Wallbox da 4kW, un amento della potenza del contatore a 6kw, però mi sembra tutto sommato fattibile. C’è la spesa aggiuntiva per la wallbox.
Poi per fare 200km forse è meglio salire di segmento per il confort generale passando dal segmento A delle city car ad una B utilitaria almeno.
Però tra una cosa e l’altra significa spendere 10.000€ in più, chiaro che poi si parla di una altra auto appunto passando dal segmento A quello B.Pi si possono fare viaggi più lunghi con possibilità di ricarica fast veloce.