L’oggetto del brevetto è la parte centrale della moto, mentre tutto ciò che nel disegno appare tratteggiato potrebbe differire anche parecchio. Da quel che si vede però si può ipotizzare un motore centrale convenzionale con trasmissione a cinghia. Non ci sono ovviamente dati tecnici, ma, anche qui, è lecito supporre che per un veicolo da città si opti per un motore equivalente a un 150 cc termico accoppiato a una batteria di medio-bassa capacità. Un pacco ad esempio come quello da 7,2 kWh della FXE che sembra calzare perfettamente nello spazio mostrato dal progetto. Anche nella “piccola” vediamo alcune delle caratteristiche che troviamo in diverse sorelle maggiori: forcella a steli rovesciati, freno posteriore a pedale e non sul manubrio e in generale uno stile moderno ma senza un’ostentata ricerca di linee futuristiche. Questo ovviamente è quello che si intuisce dai disegni che, come detto, sono del tutto indicativi.
Perché Zero pensa a una moto di piccole dimensioni?
Diverse case sono partite dagli scooter elettrici e, in tempi recenti, hanno iniziato a presentare moto elettriche. È il caso di Vmoto o di NIU per esempio. Zero invece, che in gamma ha già moto elettriche per tutti i gusti, potrebbe fare il contrario. D’altra parte gli spostamenti urbani sono di gran lunga quelli più frequenti, e allora, perché non farli con stile e divertendosi?
Una moto dalle dimensioni ridotte e soprattutto dai costi contenuti potrebbe inoltre spingere un pubblico più vasto a compiere il primo passo verso le due ruote elettriche ed entrare ovviamente nella famiglia Zero. Tutti motivi per cui l’azienda californiana probabilmente sta riflettendo sul progetto. Un’idea che per ora rimane solamente sulla carta e come al solito sarà il tempo a dirci quale direzione prenderà.
Fonte: cycleworld.com