Zero Motorcycles trasloca in Europa: i Paesi Bassi diventano il nuovo quartier generale

Zero Motorcycles ha annunciato che porterà la sede globale in Olanda. Con il trasferimento delle proprie funzioni globali nei Paesi Bassi, l’Europa diventa il nuovo quartier generale del marchio.

Zero Motorcycles, pioniere mondiale delle moto elettriche è un brand nato a Scotts Valley, California. Un’idea che, quasi vent’anni fa, sembrava fantascienza: produrre moto elettriche. Un progetto emanazione di quello spirito assolutamente californiano che ha dato sostanza a tante idee che altrove non sarebbero potute nascere. Suona quindi strano che Zero abbia deciso di trasferire funzioni chiave a livello globale dagli Stati Uniti ai Paesi Bassi.

L’azienda punta a rafforzare la propria presenza nel mercato europeo – oggi il più dinamico e in espansione per il segmento delle due ruote elettriche – e a costruire un futuro più scalabile e redditizio.

L’Europa al centro della crescita di Zero

La nuova sede nei Paesi Bassi riunirà in un unico hub i team internazionali, semplificando il coordinamento e accelerando le decisioni operative. In questi anni, l’Europa si è affermata come il principale motore di crescita per Zero, grazie all’aumento delle vendite e a un contesto normativo favorevole all’elettrificazione.

“Con l’Europa a dettare il ritmo nell’adozione dei veicoli elettrici, spostare funzioni chiave nei Paesi Bassi ci permetterà di rispondere più rapidamente alle esigenze dei clienti e rafforzare le nostre operazioni globali – ha dichiarato Sam Paschel, CEO di Zero Motorcycles – È una questione di focus, disciplina e volontà di guidare la trasformazione del settore”.

La California resta il cuore dell’innovazione

A Scotts Valley resterà la base per ricerca e sviluppo. I reparti di ingegneria e design continueranno a operare dalla California, guidando la progettazione dei powertrain e delle moto elettriche più avanzate. Alcune funzioni non tecniche verranno invece spostate in Europa, dove si concentreranno le attività direzionali, commerciali e operative.

Zero precisa ovviamente di non voler abbandonare il proprio mercato d’origine e conferma il proprio impegno negli Stati Uniti, dove continuerà a investire sulle persone e sulla rete di concessionari, nonostante le difficoltà legate alle politiche tariffarie. Il recente successo dei nuovi modelli XB e XE dimostra che la domanda di moto elettriche oltreoceano resta forte, soprattutto nel segmento premium.

Investimenti per 50 milioni di dollari sul Futuro di Zero

Altra novità annunciata da Zero è quella di un nuovo finanziamento da 50 milioni di dollari, messo a disposizione dall’azionista principale di Zero Motorcycles.

“Il nostro brand, la nostra tecnologia e la nostra presenza internazionale ci danno credibilità e capacità senza pari – ha aggiunto Paschel -. Coordinare le funzioni della sede centrale globale in Europa ci permetterà di restare leader nel settore e di aprire il capitolo più entusiasmante della nostra storia.”

  • Guarda anche il VIDEO di Filippo Pagliuca

 

Visualizza commenti (5)
  1. Andrea Alfieri

    Mumble mumble mumble…
    Sapevo che Zero non era messa malissimo con i conti soprattutto grazie alle forniture statali americane, tipo moto per i parchi e per le forze dell’ordine nei centri cittadini. Se vogliono aggredire il mercato europeo, sono il primo a essere contento, ma gli manca una piattaforma a alto voltaggio per il CCS, senza la vedo dura farsi amare dagli europei…

    1. Alessandro D.

      -manca una piattaforma a alto voltaggio per il CCS-

      Ricarica rapida CCS? … Ma no, vede? è lei che non capisce il prodotto.
      Innanzitutto lei non deve comprare una moto solo perchè le piace guidarla, quello lo fanno i troglofossili; ma soprattutto perchè prima ha valutato le sue esigenze di mobilità. E comunque se viaggia a 110 km/h, meglio se col vento a favore e leggermente in discesa, con la Zero riesce a fare da Bologna a Milano in una sola tappa autostradale.
      E poi scusi cosa sarà mai fermarsi quelle due o tre orette ogni 150 km per ricaricare in corrente alternata? Mentre aspetta può fare una passeggiata, leggere un bel libro, una piccola visita a qualche incantevole location turistica trascurata dai grandi circuiti, un lungo pranzo… o un po’ di tai chi sul piazzale dell’Autogrill per sciogliere il corpo se proprio è costretto ad aspettare sul posto.
      E poi c’è sempre la Settimana Enigmistica, che occupa pochissimo spazio ma è piena di simpatiche risorse: prima per fondazione e per diffusione e propri per questo vanta innumerevoli tentativi di imitazione! Vorrà mia farsi scappare l’opportunità volendo una banale presa CCS?

      1. Andrea Alfieri

        Eheheh, in effetti il tai chi non mi farebbe male, anzi 😀
        Scherzi a parte, l’evoluzione delle colonnine ad alte potenze rende necessario per ogni mezzo di trasporto elettrico serio una connessione CCS. Negli USA non so come stanno messi, ma in Europa ormai il CCS e’ ovunque, non e’ prescindibile.
        Spero in Zero lo capiscano, perche’ in fondo sono belle moto.

  2. Alessandro D.

    Per l’occasione è prevista anche una lieve modifica al brand, da Zero a Zeru.
    Testimonial della prossima campagna pubblicitaria: José Mourinho.

  3. Trasferimento dovuto forse alle politiche anti-elettrico di Trump?
    O forse perché avere la sede in Europa può garantire qualche agevolazione e/o fondo tipo PNRR che in USA non hanno più?

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