Home Moto & Scooter Zero: “L’e-moto non s’improvvisa, 13 anni per imparare ad essere i primi”

Zero: “L’e-moto non s’improvvisa, 13 anni per imparare ad essere i primi”

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Zero Motorcycles torna ad Eicma, portando l’ultimo gioiello super sportivo SR/F e una versione potenziata della gran turismo DSR Black Forest. E’ il segnale di una rinnovata volontà di spingere sul mercato europeo. 

di Ezio Nini

Fra le grandi delle due ruote, solo Harley Davidson con la LiveWire, BMW con il suo C Evolution e Kymco con la neonata RevoNex si sono presentate ad Eicma 2019 mettendo in pedana una vera moto elettrica. Una di quelle che danno emozioni, con 30 kW di potenza e più. Tra Honda, Ducati, Yamaha e Kawasaky, nessuna si azzarda. Campo libero, quindi per chi nell’elettrico c’è nato. Energica sicuramente, ma soprattutto la californiana Zero Motorcycles  la più longeva e la più presente sul mercato di massa.

Umberto Uccelli

Made in California, terra delle start up

Abbiamo l’occasione di intervistare Umberto Uccelli, Managing Director EMEA di Zero, che ha il suo headquarter europeo in Olanda. Ci fa piacere che un manager italiano sia stato scelto da un’azienda dinamica made in California, a Santa Cruz per la precisione, per dirigere le operazioni europee. Le nostre domande mirano in particolare a conoscere l’azienda e quell’alchimia di fattori che trasforma una start up in una impresa di successo. Umberto ci spiega che anche Zero parte da un garage, poco più di un’ officina di assemblaggio di e-bike. Si sa, gli americani pensano in grande e se hanno l’idea buona ne fanno un business a livello mondiale. Il terreno californiano ha un humus tutto suo per le buone idee: la voglia di innovare e di fare meglio si incrocia con le giovani competenze, con la disponibilità di un know how tecnologico, ma soprattutto con investitori capaci di vedere oltre il risultato dell’anno in corso. Zero acquisisce un finanziatore eccellente, la INVUS, che crede nel progetto.

ZERO nasce 13 anni fa, e ha il tempo di sviluppare il prodotto, macinare chilometri,  testare materiali e tecnologie. Ha insomma il tempo per migliorarsi. E’ questo, dice Uccelli, il vero segreto della ricetta Zero: darsi il tempo di sbagliare e di correggersi, di investire nella ricerca per fornire un prodotto di qualità, affidabilità e di prestazioni eccellenti.

Ci spiega che è sbagliato pensare che per fare una moto elettrica basti assemblare un motore elettrico con un pacco batterie. Una moto con alte prestazioni ha sollecitazioni non comuni, sbalzi termici, picchi di erogazione di potenza che non ha eguali neppure nel mondo automobilistico sportivo. Il cuore della tecnologia è il BMS (Battery Management System). Perché possa durare, una batteria deve essere costantemente gestita ed ottimizzata, sia in fase di erogazione, sia in fase di carica. Questo si impara macinando chilometri. Zero ha già questa tecnologia, mentre le altre case devono ancora imparare, devono superare questo gap tecnologico.

Uccelli: “Aspettiamo le big e non ci fanno paura”

Accenniamo al caso Harley Davidson, e lui, sorridendo , risponde: «Si, erano venuti da noi per imparare, ma poi ogni grande casa deve fare il suo percorso». Si percepisce la soddisfazione di essere i primi, di essere arrivati in cima prima e di guardare indietro gli altri che stanno facendo il tuo stesso percorso, le tue stesse fatiche.

Ma arriveranno anche loro, lo incalziamo, i big delle due ruote? «Si certo, ma anzi ci fa piacere. Il loro arrivo è segno di una maturazione del mercato, e anche noi ne possiamo solo trarre giovamento». Poi aggiunge: «Il nostro obiettivo non è scalzare le grandi case, Honda rimarrà Honda, ma ci fa piacere sapere che stiamo scrivendo un pezzo della storia del motociclismo, che da qui in poi sarà elettrica».

La Zero DSR Black Forest con power train rinnovato e potenziato. E’ la novità presentata ad Eicma 2019

Ora lo sguardo si volge all’ultimo prodotto di questa azienda: la neonata Zero SR/F, per la prima volta esposta all’ Eicma. Una moto da 82 kW con una coppia di 190 Nm, più del doppio di una MV Agusta Brutale. Ne parliamo con il suo progettista, che sorridendo ammette: «Quando l’ho finalmente provata, dopo tutti gli anni di sviluppo dal design al prototipo, mai mi sarei immaginato il brivido di quell’accelerazione abbinata alla docilità. Mettere dei numeri su un foglio di carta è diverso che salirci in sella».

L’erogazione della coppia costante rispetto al regime del motore elettrico, spiega, «non ha eguali nei motori tradizionali, e regala emozioni uniche». I prezzi sono assolutamente abbordabili: E’ offerta in due versioni: il modello Premium è dotato di caricabatteria rapido da 6 kW, cupolino, manopole riscaldate e contrappesi del manubrio in alluminio  e costa 23.290 euro. Il modello Standard è equipaggiato con caricabatteria rapido da 3 kW e costa 20.990 euro. Entrambi i modelli sono disponibili nei colori Seabright Blue e Boardwalk Red.

 

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