Home Nautica ZELAG, l’acquabus italiano che fa la spola tra Grado e Aquileia

ZELAG, l’acquabus italiano che fa la spola tra Grado e Aquileia

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Progetto ZELAG - AA Custom

La tradizione dei maestri d’ascia e la progettazione in 3 D, il legno al posto della vetroresina più la propulsione elettrica. Si è scelto il meglio del passato e del presente per Zelag, (Zero Emission Navigation Laguna di Grado), l’acquabus da 24 posti costruito per far conoscere in modo sostenibile le bellezze della laguna di Grado e della cittadina  di Aquileia

Un finanziamento europeo da 499.920 euro erogato dalla Regione Friuli ha permesso di realizzare Zelag,  la barca elettrica innovativa che ha messo  insieme il cantiere navale Alto Adriatico Custom dei maestri d’ascia Odilo Simonit e Paolo Skabar, l’azienda Friulinossidabili srl e l’Università degli Studi di Trieste. Ognuno con le sue competenze per trovare “una soluzione eco sostenibile per il trasporto pubblico nelle acque interne, con particolare riferimento alla laguna di Grado“.

Chiaro poi l’obiettivo turistico dichiarato nel progetto: “Realizzare un’imbarcazione con un totale abbattimento delle emissioni inquinanti e del rumore”. Infine, per garantire un completo rispetto della natura, il progetto si basa su una carena che genera formazioni ondose molto basse. Al fine di salvaguardare i fondali. Barca tutta green, non solo il motore.

ZELAG tra passato e presente

“Abbiamo costruito la carena in legno, secondo il progetto”. Parole del maestro d’ascia Odilo Simonit  che ha già  lavorato  su una barca elettrica: “Abbiamo restaurato un battello che fa servizio in un lago austriaco dove il motore elettrico è obbligatorio“.

L’origine dell’idea ci viene spiegata dall’ingegnere Carlo Nasso, assegnista di ricerca del dipartimento di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Trieste che ha lavorato insieme al collega Ubaldo la Monaca e i docenti Alberto Marinò e Vittorio Bucci:  “Siamo partiti nel 2016 con un prototipo di “bus dell’acqua” per il trasporto passeggeri e abbiamo colto l’opportunità offerta da un bando della Regione Friuli”. Il progetto è indirizzato al turismo eco sostenibile e naturalistico: “Per questo abbiamo scelto di farlo in legno  e non in vetroresina. Poi ci siamo indirizzati verso la propulsione elettrica per rispettare la natura della Laguna di Grado e la bellezza di Aquilea. Due siti da tutelare”.

Il motore dentro il POD

Dopo il varo ZELAG  sta navigando in laguna. Entro il 31 luglio bisogna completare le verifiche tecniche. “Stiamo facendo le prove in mare per controllare la validità delle scelte ingegneristiche – spiega Nasso –  come quelle legate alla formazione dell’onda,  dobbiamo crearne il meno possibile,  e ai tempi di percorrenza sulla tratta prestabilita“. Le caratteristiche del motore? “Ne abbiamo scelto due inseriti dentro 2 pod (macchina a forma di gondola fissata sotto la poppa della nave con funzione di propulsione e governo Ndr) a poppa– spiega a Vai Elettrico il ricercatore – per evitare gli ingombri, inoltre non abbiamo inserito organi come il timone. Ci sono solo cavi ed un sistema di manovra molto  semplice”.

L’autonomia garantita da 48 batterie al piombo

Nella motonave un grande spazio è dedicato agli accumulatori, che si compongono di ben 48 batterie: “La barca è leggera, c’è necessità di zavorra e, quindi, le batterie al piombo svolgono anche questa funzione. Sono dislocate in un’area specifica  e ventilate”. La scelta del piombo? “Secondo i nostri studi nella letteratura scientifica sulla nautica per il litio non si è ancora arrivati alla maturità”.


L’autonomia prevista è quella di una giornata di lavoro: dalle 8 del mattino alle 20 di sera con tutte le pause previste nelle rotte prestabilite. “L’andatura è  sui 3/4 nodi, visto che il limite di velocità in laguna è di 3 nodi.  Noi andiamo un po’ oltre per garantire maggiore potenza in caso di maltempo”. Un problema di sicurezza.

Come previsto dalle norme a bordo vi è un generatore diesel d’emergenza, in caso di necessità. Ed è chiaro a tutti il problema della mancanza di colonnine nelle acque interne: “Abbiamo incontrato le amministrazioni di Grado e Aquileia che credono nel futuro elettrico e per questo, con i tempi dei Comuni, intendono installarle”.

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