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Yamaha, meglio i carburanti alternativi che l’elettrico

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In un’intervista rilasciata a MCN, Eric de Seynes (Presidente di Yamaha Europa) traccia il futuro del brand giapponese. L’elettrico solo per le città, per il resto meglio puntare sui carburanti sintetici.

Spesso capita di chiedersi come mai i grandi brand giapponesi non siano ancora scesi in strada con moto elettriche. Ad esclusione di Kawasaki infatti, non hanno ancora “stupito”  presentandoci le moto del futuro. Ne abbiamo parlato diverse volte e la risposta finisce spesso nel vicolo cieco di tecnologie ancora acerbe o di costi ancora troppo alti. Ma è davvero solo così?

Stando alle parole di Eric de Seynes (Presidente di Yamaha Europa) sembra che la sfiducia nella tecnologia elettrica sia molto più profonda. Se dal 2035 non potranno più essere venduti veicoli a benzina è urgente trovare delle alternative, alternative che secondo de Seynes vanno però nella direzione dei carburanti sintetici.

L’idrogeno infatti è tecnologicamente troppo complesso da gestire, specialmente su veicoli a due ruote ed energicamente molto costoso da produrre, spiega nell’intervista rilasciata a Motorcyclenews.com. Per questo l’alternativa più praticabile è quella dei combustibili sintetici.

«Nel breve termine – ha dichiarato – il motore a combustione interna è la migliore tecnologia che si possa ottenere. Questo è un fatto». Per ridurre del 50% l’inquinamento dei motori termici sarebbe sufficiente è sufficiente adottare combustibili sintetici.

«La trasformazione e il trasporto fino al luogo in cui si consuma il carburante rappresenta il 50% dell’impronta di CO2 del carburante prima ancora che venga utilizzato. Quindi, possiamo ridurre del 50% l’impronta di CO2, degli stessi motori (che usiamo oggi), se produciamo benzina sintetica con energia verde vicino a dove verrà consumata».

E l’elettrico?

L’elettrico non è da buttar via ovviamente, ma sembra contemplato per gli spostamenti in ambito urbano. Brevi distanze che richiedono poca autonomia. L’elettrico in questo contesto ha un duplice vantaggio: il primo è quello di tenere lontano l’inquinamento dalle nostre case, il secondo è quello di ridurre drasticamente il rumore. 

Eric de Seynes dal 1° gennaio cederà la presidenza al suo attuale vice, Olivier Prévost, e diventerà Presidente del Consiglio di Sorveglianza della società.

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14 COMMENTI

  1. hai mai avuto una moto? Per i costruttori giapponesi è si bene continuare per moltissimo tempo ancora ad usare la loro tecnologia, basata su endotermico. Lasciando perdere emozione di guida e feeling, ad oggi e nel prossimo futuro è assolutamente impensabile che le moto si convertano a EV. Se fai un giro giornaliero fa 400-600 KM e impossibile fermarsi ogni 30 minuti a ricaricare. Con una endotermica fai 3/4 soste benzina

  2. Se non altro,
    per le moto da cross pare che le batterie attuali già “ce la fanno abbastanza” a dare autonomia passabile (avevo visto dei video sulla Stark Varg con batterie da 6.5 kwh, ma anche dei retrofit per telai da cross di marchi famosi)

    riescono ad avere 45-60 minuti di autonomia in uso intenso in pista, con moto dal peso normale, e con prestazioni e facilità dì uso superiori alle moto termiche da cross di maggiore cilindrata, e batteria estraibile

    sono ancora “schifate” da buona parte degli utenti che non le hanno provate, perché non fanno abbastanza rumore, e anche le manifestazioni potrebbero risultare meno coinvolgenti senza il rumore forte, ma per chi le usa potrebbero iniziare a diffondersi proprio perchè la silenziosità ne permette l’uso anche in piste vicino ai centri abitati

  3. Sono stato un appassionato di motociclette e nonostante guido elettrico da più di 2 anni riconosco ad oggi grossi limiti alle due ruote elettriche. Lasciamo stare scooter e piccole moto pensate per utilizzo urbano, la vera sfida è convertire all’elettrico le grosse enduro stradali da viaggio: BMW GS1200, Ducati Multistrada, KTM Adventure, Honda Africa Twin e chi più ne ha più ne metta. Moto con le quali partire per lunghi viaggi senza meta, fatti per il piacere di guidare e di esplorare strade nuove, borse ai fianchi e via fino a Capo Nord, Barcellona, Normandia, Atene…
    Impossibile ad oggi pensare di vivere così il motociclismo con moto che richiedono una colonnina fast ogni 150km.
    Io sono arrivato alla conclusione che sia meglio farli in Tesla, ma capisco benissimo i timori di un produttore di moto che vede minacciata l’esistenza stessa del suo prodotto

    • Totalmente d’accordo …posseggo una delle moto che hai citato e hai compreso benissimo lo spirito di chi usa questo tipo di mezzi !

  4. I giapponesi dopo essersi accorti che l’idrogeno non era la soluzione gli è andato in corto il cervello e stanno finendo in una spirale che li porterà al collasso anche nelle cose che hanno sempre fatto.

  5. Ma guarda tu che caso…..
    La soluzione giusta per loro è l’unica che non richiede a LORO di cambiare qualcosa….
    Parere totalmente disinteressato è ovvio!!!!
    Strano che la soluzione che gli piace a loro è quella di non modificare nulla di quello che fanno loro (così possono continyare a fare soldi senza spendere un centesimo in ricerca e sviluppo) e scaricare tutti i problemi sugli altri…
    E poi la principale critica che hanno sempre fatto i giapponesi alla mobilità elettrica è che non ci potrà mai essere una produzione di corrente adeguata a rifornire le batterie ma poi la soluzione è di sprecare una marea di elettricità verde per produrre carburanti sintetici o idrogeno, procedimenti con efficienza enormamente più bassa che usare direttamente la corrente verde per ricaricare le batterie….
    ma come se orima non c’era ora da dove è uscita fuori?
    Secondo loro per ricaricare le batterie non si potrà mai avere 100 di energia pulita…. ma la soluzione è produrre carburanti sintetici e/o idrogeno con 400 di energia verde twnto è verde quindi è a impatto 0….
    Ma non sj rendono conto di quanto sono poco credibili? Ed il colmo è che c’è tantissima gente che gli crede e che è convinta che la loro suluzione sia la più intelligente!!!
    Mica si rendonk conto che in realtà a questi interessa solo kroyreggere il loro bisness il più a lungo possibile e che di trovare una soluzione reale non gliene frega nulla?

    • Per non parlare della pazzia dei biocarburanti… praticamente nel mondo é difficile trovare aree per produrre e coltivare prodotti da alimentazione umana e animale…. e pensano che sia la soluzione per convertire i motori ICE del mondo.. dove andranno a trovare le aree per coltivarli? Su un altro pianeta?

    • Ma tu hai mai avuto una moto? Non è neanche lontanamente pensabile sostituire il motore endotermico con uno elettrico. Diverso il discorso su scooter o per mobilità urbana

  6. Finchè non ci saranno batterie “comprabili” da almeno 500 wh/kg ha ragione lui.
    Dopo vedremo, se ne riparlerà eccome di moto elettriche.
    Comunque il TZ350 (o similare, difficile essere precisi da una sola foto) è sempre un bel vedere.

    • In realtà era facilissimo, me ne sono accorto a posteriori.
      é un 350, le tabelle portanumero sono blu
      neri per il 125, verde per la 250, blu per la 350, giallo per la 500…
      Per un periodo è stato così da regolamento.
      Fine dell’ OT vintage-racing

    • Non siamo lontani, le condensed battery o batterie semi solide sono vicine a questi numeri.
      La prima batteria condensed da 360wh/kg è già in produzione per la NIO, presto disponibile su tutta la gamma, mentre le migliori 4680 di Tesla sono sui 250/260.

      • Non siamo così lontani ma ancora non ci siamo. Quando ci saremo, in una batteria da 70 kg ci potranno stare 35 kilowatt almeno e comprarle non costerà un rene, sono assolutamente convinto che si parlerà di moto elettriche in maniera realistica. 😉

  7. Ex-pilota anzianotto… forse non ricorda che anche i dinosauri si sono estinti! Il 2035 per lui è piuttosto lontano, vedremo, altri decideranno…

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