Xiaomi, record per il nuovo Suv: 300mila prenotazioni in un’ora

Un nuovo record per Xiaomi, il gruppo cinese fino a due anni fa conosciuto per i suoi smartphone. La società ha bruciato una nuova tappa per imporsi anche nel settore delle auto elettriche: il nuovo Suv Yu7 – con cui vuole fare concorrenza ai modelli Tesla – ha raccolto 300mila prenotazioni soltanto nella prima ora dopo la presentazione ufficiale. E il titolo ha guadagnato l’8% alla Borsa di Hong Kong.

Non ci sono più dubbi, se mai qualcuno ne aveva ancora: la mobilità elettrica in Cina accelera a un ritmo sorprendente. E ha un nuovo protagonista: Xiaomi è in prima linea in questa trasformazione. Il successo immediato del nuovo modello di Suv, consolida il vantaggio competitivo della nuova strategia made in China, basata su piattaforme digitali e sviluppo modulare. In pratica, l’esperienza tecnologica delle tlc trasportata all’interno di un’autovettura.

Lanciata con un prezzo di partenza di 253.000 yuan (circa 35.300 dollari), la Yu7 ha fatto registrare 289.000 preordini in appena un’ora, di cui 128.000 non rimborsabili, facendo balzare il titolo Xiaomi in Borsa e portando la capitalizzazione a oltre 197 miliardi di dollari USA. Un risultato che segna un record storico per l’azienda.

Xiaomi, il Suv Yu7 con dna tech: l’idea è di proporre una alternativa al Model Y di Tesla, a un prezzo inferiore e autonomia di 800 chilometri

La Yu7 rappresenta alla perfezione l’identità Xiaomi: una fusione tra hardware e software, tecnologia accessibile e attenzione all’esperienza del conducente. Dopo la berlina SU7, la casa cinese ha scelto di entrare nel segmento più competitivo dell’elettrico: quello dominato dalla Tesla Model Y, sua diretta rivale. La strategia è chiara: proporre un’alternativa di qualità a un prezzo inferiore, mantenendo elevati standard in termini di autonomia, prestazioni e interfaccia digitale.

Disponibile in tre versioni – Standard, Pro e Max – la Yu7 eredita la nomenclatura tipica degli smartphone, il settore in cui Xiaomi ha costruito il proprio impero. Il modello base promette un’autonomia di 830 km, mentre le varianti Pro e Max offrono trazione integrale e prestazioni elevate. Ma costano un po’ di più, con prezzi rispettivamente da 280.000 e 330.000 yuan. Le consegne inizieranno in Cina entro fine giugno.

Il fondatore del gruppo nonché amministratore delegato Lei Jun ha condiviso in diretta la sua emozione, parlando di un evento «fenomenale per l’intera industria automobilistica cinese». Ma il successo della Yu7 va oltre i numeri. Xiaomi ha costruito un vero e proprio ecosistema digitale su quattro ruote, sfruttando l’esperienza maturata in anni di sviluppo di smartphone, smart TV e dispositivi connessi. Il SUV è aggiornabile via OTA (Over The Air), e propone un’interfaccia utente personalizzabile. Una filosofia vicina a quella di Tesla, ma con un posizionamento più aggressivo dal punto di vista economico.

Una crescita sostenuta anche dagli investimenti

La strategia di espansione nel settore auto è sostenuta anche da forti investimenti. A marzo, Xiaomi ha raccolto 5,5 miliardi di dollari grazie a un’emissione di 800 milioni di azioni, con l’obiettivo di finanziare proprio la crescita della divisione veicoli elettrici. L’operazione ha attratto oltre 200 investitori, un segnale della fiducia nei confronti del progetto automobilistico del brand.

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Xiaomi, a quando lo sbarco in Europa del nuovo Suv?

Anche i fondamentali finanziari parlano chiaro: nel primo trimestre del 2025, Xiaomi ha registrato un fatturato netto di 111,3 miliardi di yuan, con un incremento del 47,4% rispetto all’anno precedente. L’utile netto è cresciuto del 161%, raggiungendo quasi 11 miliardi di yuan. Un risultato impressionante che testimonia non solo la bontà della strategia, ma anche l’effettiva solidità del nuovo business model.

Con una presenza ancora limitata fuori dai confini cinesi, resta da vedere quando Xiaomi porterà la Yu7 in Europa. Tuttavia, il messaggio è chiaro: l’automotive non sarà più un’esclusiva delle case tradizionali, e la competizione nei prossimi anni sarà guidata da chi saprà integrare tecnologia, software e produzione agile.

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Visualizza commenti (6)
  1. Guido Baccarini

    Sono 835 km nel ciclo CLTC.
    Convertito in WLTP con il coefficiente 0,82 diventano 685, valore che mi pare ragionevole e comunque molto buono

  2. 830 Km di autonomia, se la promessa sarà mantenuta passa l’ansia da ricarica… Ricarica a 480 kW, per un 10-80% in poco più di 10 minuti.
    YU7 RWD: motore posteriore singolo da 235 kW, 528 Nm, 0–100 km/h in 5,88 secondi, velocità massima 240 km/h, batteria LFP da 96,3 kWh e autonomia 835 km prezzo (da loro purtroppo per noi) al cambio 30.200 Euro!!!

    1. 830km secondo omologazione cinese. .. togli un 30% x WLTP ..ed anche l ricarica su colonnine molto potenti (ma anche da noi si stanno diffondendo molto quelle da 350~400kW….
      Chissà… magari quando questa bella auto arriverà anche da noi magari avremo una rete ben distribuita di punti ricarica…ed allora l’unico vero problema sarà…che è lunga 5 metri 😜

  3. finirà che Xiaomi dovrà “noleggiare” capacità produttiva alle case rivali cinesi (che in questo periodo sono in contrazione e riduzione di linee produttive e turni) perché altrimenti non riuscirà ad accontentare gli acquirenti (rischia di consegnar le vetture ordinate tra qualche giorno nel 2027 … quando saranno già obsolete 😂 )

    hanno anche un problemino di qualità prodotto (come per tutti i costruttori, pure Tesla ha avuto fasi critiche anni fa) e quindi sarebbe bene avere processi produttivi molto controllati.. e tanto “riscontro” dai report dei clienti nelle assistenze ufficiali (che partecipano al perfezionamento del prodotto nel tempo)…

  4. roberto guidetti

    Certe notizie andrebbero prese con un po’ di cautela. Il Tesla Cybertruck aveva ricevuto un’enorme quantità di preordini, con stime che variavano da 1,6 a 2 milioni di unità, ma poi sappiamo come è andata a finire. Sarebbe opportuno aspettare e vedere quanti preordini si trasformano in auto effettivamente consegnate ed immatricolate

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