Wallbox in condominio: all’ultima spiaggia c’è ChargeGuru

wallbox in condominio

Che fare quando i condomini si “mettono di traverso” impedendo l’installazione di una wallbox nel posto auto privato di un condomìnio, per puro partito preso? E’ il caso che ci segnala Claudio Bartolini, felicissimo possessore di una Tesla Model 3 da un anno (e 52.000 km percorsi). Claudio ci chiede il recapito di un buon studio legale specializzato che l’aiuti ad impugnare la delibera assembleare «negativa al passaggio linea elettrica in area comune». Seppure a suo carico e in una canalina dedicata «negli interrati, in adiacenza con altre canalizzazioni elettriche di uso comune». Di studi legali specializzati non ne conosciamo -ammesso e non concesso che esistano- ma possiamo suggerire a Claudio di rivolgersi a ChargeGuru, uno specialista delle ricariche in condominio che ogni giorno si imbatte in dispute come la sua.

No alla wallbox in condominio; e Claudio cerca un avvocato

Che danno arrecherebbe Claudio agli altri condomini? Nessuno. Quali diritti violerebbe? Nessuno. Precluderebbe ad altri di fare altrettanto? No. Eppure pensiamo che nessun avvocato possa sovvertire il diniego  dell’assemblea condominiale,  anche quando palesemente infondato, come lamenta Claudio. Vero che la legge garantisce ai possessori di auto elettrica il diritto di installare una wallbox . Ma è altrettanto vero che la normativa condominiale richiede l’approvazione dell’assemblea per tutti gli interventi sulle parti comuni.

wallbox in condominioLa paura del fuoco,  la scusa dei lavori nelle parti comuni

Sfruttando questo appiglio, gli altri condomini hanno potuto bloccare il progetto di Claudio, che difficilmente troverà soddisfazione per vie legali. Anche se vera ragione del “no” è tutt’altra: i condomini sono spaventati perchè «le auto elettriche prendono fuoco». E’ la più classica delle fake news, come ci spiega in questo video il professor Nicola Armaroli. Ed è anche il colmo dei paradossi, visto che Claudio è Vigile del Fuoco e, scrive, «in 29 anni  ho spento decine di auto a gasolio, benzina e GPL…».

ChargeGuru consiglia: primo la persuasione

Che strada consigliamo, dunque? Quella della persuasione. «Difficile, quando si è sommersi di dicerie sui social, ma non impossibile» afferma Gioele Sarabelli, commerciale senior di ChargeGuru per la Lombardia.  ChargeGuru è una società nata in Francia per accompagnare gli e-driver nell’installazione di una ricarica domestica, dalla progettazione alla consegna “chiavi in mano”. Un percorso semplice nelle abitazioni unifamiliari, ma ad ostacoli nel condomìni dove ai problemi tecnici ed economici si aggiungono quelli autorizzativi e…assembleari. Al fianco dei suoi clienti, Sarabelli ha affrontato centinaia di battaglie condominiali, vincendone molte.

Come? «Dando innanzitutto informazioni corrette e documentate sull’effettivo rischio di incendio di un’auto elettrica, che è decine e decine di volte inferiore a quello di un’auto a benzina a gasolio e soprattutto ibrida». Il rischio reale, aggiunge «è a monte delle auto, negli impianti elettrici inadeguati di vecchi edifici o in sistemi di ricarica “fai da te” che violano la stringente normativa antincendio italiana».

Proprio l’ostinata opposizione delle assemblee condominiali, spinge spesso e-driver esasperati a  scegliere la scorciatoia della ricarica abusiva nel chiuso dei propri garage. “Rubando” l’elettricità dai contatori condominiali e adottando il modo di ricarica 2 (il famigerato caricatore mobile d’emergenza, cosiddetto carichino), quello sì inadeguato a sopportare carichi continuativi di oltre 3 kW per molte ore ogni giorno. «Nell’arco di sei mesi vengono smascherati – sottolinea Sarabelli-, ma nel frattempo tutti i condomini pagano il prezzo di bollette esorbitanti e spesso il blocco di corrente nelle parti comuni».

…e se non basta, una soluzione di ricarica condivisa

Per quanto convincenti siano tutte queste argomentazioni, l’ostilità irrazionale verso l’auto elettrica e verso ogni cambiamento hanno spesso la meglio. Senza contare che nei grandi condomìni il collegamento tra contatore domestico e posto auto può essere molto costoso e a volte tecnicamente irrealizzabile.

wallbox in condominio

Ecco allora che ChargeGuru interviene in prima persona con una soluzione di ricarica condivisa e scalabile totalmente a proprio carico (vedi qui). Una sorta di ultima spiaggia per gli e-driver alle prese con i condomìni “irriducibili”. ChargeGuru infatti, si occupa direttamente della progettazione, delle autorizzazioni, dell’installazione di un contatore (POD) dedicato, della realizzazione di una linea elettrica centrale che raggiunge tutti i posti auto, della manutenzione dell’intero impianto. E perfino della copertura assicurativa.

Fino a questo punto nessun condomino deve sborsare un soldo. E l’amministratore non deve farsi carico di nessun adempimento. Solo l’ e-driver interessato alla ricarica domestica – ne basta uno per attivare il contratto – pagherà una cifra una tantum per l’acquisto e l’installazione della wallbox (che resta di sua proprietà), un canone mensile e ovviamente l’energia consumata. Gestita e contabilizzata, però, dalla stessa ChargeGuru. Ogni altro condomino potrà aderire successivamente, senza ulteriori spese per l’adeguamento dell’impianto comune, fin dall’inizio dimensionato per supportare l’elettrificazione di tutti i posti auto.

Un posto auto con ricarica vale fino al 20% in più

«Questa, di solito, è la soluzione che sblocca le resistenze anche nei condomìni più riottosi» spiega Sarabelli. Che però aggiunge: «Non capisco in cosa l’infrastruttura di ricarica condominiale differisca dalla rete di comunicazione a fibra ottica. Open fiber può installarla senza passare dal voto in assemblea, mentre noi no. Non sarebbe tutto più semplice?».

Alla sicurezza, la trasparenza e gli zero sbattimenti garantiti dalla soluzione della ricarica condivisa si  aggiunge infine una notizia che Sarabelli non manca mai di sottolineare: «Già oggi un posto auto attrezzato per la ricarica domestica vale sul mercato fra il 10 e il 20% in più. E con la diffusione della mobilità elettrica è destinato a rivalutarsi ulteriormente».

  • LEGGI anche: Ricarica domestica: è un must, ma che rompicapo! e guarda il VIDEO

 

 

Scrivi un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Droni cargo: ok in Cina, Amazon abbandona l'Italia

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!