
Wallbox in garage e fotovoltaico sul tetto: come ottimizzare il reciproco dialogo per trarne il massimo beneficio, ci domanda Mauro? Risponde Alberto Stecca CEO di Silla Industries. Potete inviarci i vostri quesiti a info@vaialettrico.it
Il tecnico mi dice che il fotovoltaico conta poco
“Gentilissimi, ho un contratto fornitura energia da 4,5 trifase ed ho un impianto fotovoltaico sul tetto da 3kw che va al servizio dell’ abitazione alimentata a 220 . Volendo montare in villa una wallbox sono dubbioso se ad una delle 3 fasi abbinare il fotovoltaico (ma cosi l’ apporto di energia è solo di un terzo) oppure fare lavorare la wallbox a 220 abbinando il fotovoltaico per il 50% di apporto. Chiaramente con la trifase la ricarica sarebbe più rapida ma con la 220 sfrutto di più il fotovoltaico, voi che mi suggerite? Un’ altra
cosa: il tecnico mi dice che comunque la wallbox prende sempre l’ energia dalla rete del contatore più l’eventuale apporto del fotovoltaico sul tetto nelle ore più soleggiate ,in quanto è senza accumulo quindi non ci sarebbe una grande differenza ,ê corretto? Grazie per una risposta e complimenti per il vostro lavoro„. Mauro Piccinni Leopardi

No ascolti il tecnico e si colleghi a fotovoltaico

Risponde Alberto Stecca-Il lettore non ci dice se il suo impianto fotovoltaico sia monofase o trifase, ma dicendo che è a servizio dell’abitazione alimentata a 220V intuisco che sia anch’esso in monofase.
Così come credo di intuire che l’abitazione sia alimentata da un secondo contatore (da 3kW?), separato ed indipendente da quello trifase da 4,5 kW.
Se questa è la situazione corretta, allora il dubbio è se collegare la colonnina di ricarica all’impianto in monofase di casa (con fotovoltaico) o a quello trifase da 4,5 kW.
Sicuramente la soluzione migliore è quella di collegarsi all’impianto monofase di casa per sfruttare la presenza del fotovoltaico e poter quindi caricare di giorno fino a 6kW. Ed essendo un impianto domestico è anche possibile attivare la sperimentazione Arera che consente di caricare fino a 6kW nelle ore notturne e nei festivi senza richiedere un aumento della potenza al contatore.
Collegando la colonnina all’impianto trifase non sarebbe possibile sfruttare il fotovoltaico e neppure la sperimentazione Arera, e ci sarebbe anche il rischio che per altri consumi dell’impianto la colonnina non riesca a far partire la carica. La norma prevede infatti la disponibilità di almeno 6A (per fase) affinché la carica possa iniziare, circa 1,4kW per fase.
La wallbox si occuperà di massimizzare il fotovoltaico
Infine, il suggerimento del suo tecnico non è del tutto corretto. Colonnine di ricarica intelligenti sono in grado di utilizzare “solo” l’energia prodotta in eccesso dal suo impianto fotovoltaico invece che cederla alla rete, oppure di combinare questa energia solare “anche” con quella del suo contatore, a seconda dei suoi desideri e di come configura la colonnina, per arrivare appunto ad una potenza di ricarica nominale pari alla somma di contatore più impianto solare (dedotti chiaramente i consumi di casa, che hanno sempre la priorità ).
Salve a tutti, vi tolgo ogni dubbio illustrando la mia situazione. Ho un’impianto da 6kW monofase, allacciato a un contatore trifase con un contratto da 10kW. I carichi in casa sono quanto più bilanciati possibile sulle varie fasi. Il trifase era già presente e alimenta una pompa di calore aria acqua per il pavimento radiante e un boyler da 200 litri di accumulo. Il fotovoltaico è allacciato ovviamente su una fase, mentre le utenze sono suddivise tra tutte le fasi. Vi posso assicurare che l’autoconsumo è correttamente calcolato dal contatore. Ad e-distribuzione non interessa niente su quale fase immetti o su quale fase assorbi: il contatore non fa distinzione. (internamente al contatore c’è un misuratore che calcola semplicemente il totale). Quindi per semplificare, l’impianto produce 2kW su una fase ma te assorbi 3kW su un’altra, il consumo istantaneo è 1. Questo funziona ugualmente anche dopo che hanno sostituito il vecchio contatore elettronico con il nuovo contatore elettronico Smart meter. Dal 2020 ho acquistato una Zoe, che ricarico abitualmente in casa con Wallbox da 7kW. La mia wall box non è “smart” quindi quando carico l’auto, assorbe il massimo. Ovviamente cerco di caricare nelle ore diurne per massimizzare il risparmio. Comunque vi assicuro che l’autoconsumo è sempre stato calcolato correttamente. Ormai l’impianto FV è allacciato dal 2012 e ho il vecchio 4 conto energia con lo scambio sul posto. Anche se non sussiste un reale autoconsumo se effettivamente immettiamo su una fase e preleviamo da un’altra, ai fini della distribuzione elettrica, l’energia è comunque immessa in rete localmente e sicuramente utilizzata dai vicini di casa!
> l’impianto produce 2kW su una fase ma te assorbi 3kW su un’altra, il consumo istantaneo è 1
Ohiboh, questo non lo sapevo. Interessante, anche se oggettivamente un po’ assurdo…
Si, esatto, a suo tempo mi posi il problema anche io perché avevo il tuo stesso dubbio, per il semplice fatto che mi sembrava nonsense. I tecnici di e-distribuzione che allacciarono l’impianto dissero che non ci sarebbero stati problemi per l’autoconsumo. I casi di impianti FV monofasi su sistemi trifase non saranno certo la maggioranza, ma se cerchi anche su altri forum di discussione tecnici sull’argomento troverai tra tanti dubbi e tanta confusione anche la stessa conclusione. Ovviamente non tutti ne sono al corrente e non tutti i tecnici ti daranno la stessa risposta. Non penso comunque che sia un segreto, ma un normale funzionamento di tutti i contatori elettronici. Quindi puoi decidere di mettere per praticità o convenienza anche una WallBox di ricarica auto monofase e collegarla sulla fase che preferisci, non avrai nessun problema.
Spero di esserti stato di aiuto
Ho letto l’articolo due volte perché non ci credevo, perché fare un impianto trifase da 4,5 kW non ha nessun senso ( 1,5kw per fase), era meglio un impianto monofase tanto un domani se si vuole aumentare fino a 9kw ci si arriva senza problemi , il trifase va bene dai 10kw in su.
Poi ognuno fa le proprie scelte, ma vorrei capire questa scelta.
Che é quello che farò io a breve, colonnina intelligente, collegata all’impianto di casa per sfruttare l’eccesso produttivo.
Già oggi (Febbraio) si vede come le giornate si allungano e i consumi domestici scendono e non di poco. Tolto Dicembre mese con produzione veramnete scarsa, Gennaio é stato molto diverso e Febbraio me lo aspetto simile a Novembre se non meglio.
Da Marzo in poi i consumi dovrebbero crollare. E da qui momento, avere una BEV rappresenterebbe un guadagno di efficienza per raccogliere il surplus ottimo.
A me invece pare chiaro ciò che ha scritto il lettore in questione… avendo parlato di assenza di accumulo mi sembra scontato che la sua esigenza è di ricaricare quanto il fotovoltaico non produce (semplicemente di notte perché probabilmente di giorno lavora e quibdi l’auto non sta in garage, come accade per il 90% degli italiani…) altrimenti la presenza o meno dell’accumulo sarebbe ininfluente…
Anche relativamente al tipo di allaccio elettrico disponibile secobdo me ha solamente un contatore trifase (e l’impianto fotovoltaico, essendo monofase, è allacciato ad 1 sola fase delle 3 del contatore)….
Se le mie deduzioni sono corrette, cone credo siano, il suggerimento del tecnico (che al contrario nostro ha il vantaggio di sapere perfettamente com’è l’impianto e/o le esigenze di ricarica in questione, quindi tenderei a propendere che sappia cosa dice) mi sembra corretto visto che: a) avendo una fornjtura trifase credo (non ne sono certo) che aderire alla sperimentazione di Arera non sia possibile perché dedicata alle utenze monofase; b) non avendo accumulo in ogni caso, che la colonnina la metta monofase o trifase, sempre dalla rete va a prelevare ed al massimo la produzione del fotovoltaico entra in gioco attraverso lo scambio sul posto o il ritiro dedicato…
Posto che anche io credo che intendesse dire che la casa è collegata ad una delle tre fasi dell’unico contatore, ma che comunque alla stessa fase abbia collegato il fotovoltaico, rimane il fatto che se usa una colonnina monofase collegata a quella fase può sfruttare le funzioni di cui parla Stecca che sostanzialmente fanno fungere l’auto da accumulo, perché puoi configurare la colonnina in modo che usi solo l’eccesso del fotovoltaico. Quindi rimane il fatto che il tecnico ha dato una risposta approssimativa, quasi certamente perché non conosce questa funzione delle colonnine smart (di tutti gli elettricisti che ho interpellato, compreso l’installatore del mio fotovoltaico, nessuno ne era a conoscenza!).
Io in casa ho proprio una soluzione del genere (posto che ho tutto monofase) ed il risultato finale è appunto che quando l’auto è collegata di giorno funziona proprio come una batteria di accumulo (e che batteria!).
Si ma per funzionare da batteria di accumulo il prerequisito necessario e indispensabile è che l’auto sia collegata alla wall box mentre il fotovoltaico lavora (quindi devi lavorare di notte e stare a casa di giorno altrimenti 5-6 giorni su 7 l’auto è al lavoro con te e non a dare da batteria di accumulo…), che nella batteria ci sia spazio (se fai poca spada al giorno fai presto a ritrovarti con la “batteria di accumulo” semza spazio per fare la sua funzione) e che l’impianto fotovoltaico abbia un surplus di produzione rispetto ai consumi di casa senza considerare la ricarica dell’auto….
stiamo parlando di un impianto di “solo” 3 kW di picco, che quindi non li darà mai. Su di un abitazione fornita da liea trifase da 4,5 kW (la scelta di avere un trifase fa pensare alla presenza di apparati energivori come per esempio una pompa di calore), cioè con tutta probabilità un impianto sottodimenzionato rispetto alle sole esigenze della casa senza considerare la richiesta supllementare per ricaricare l’auto… quindi per la maggior parte dell’anno si rischia che ci sia veramente poco da accumulare…
Ripeto, noi possiamo fare solo ipotesi visto che possiamo farci un idea delle reali caratteristiche del sistema energetico in questione (presenza o meno di surplus di fotovoltaico da sfruttare, ore in cui di norma l’auto è parcheggiata in garage, ecc…) mentre il suo tecnico queste informazioni le ha tutte certe e sotto mano… quindi se il tecnico è un vero tecnico io mi fiderei del suo giudizio..
In Italia abbiamo questa strana presunzione di saperne sempre più noi che siamo dietro una tastiera e che abbiamo info solo parziali rispetto ad un vero tecnico che conosce bene la situazione perché l’ha vista con i suoi occhi… siamo sempre pronti a considerare i tecnici come incompetenti e ciarlatani senza avere in mano ciò che realmente serve per poterlo giudicare…
Caro Moreno, io parlo in base alla mia esperienza e ti assicuro che in Italia in qualunque ambito chi lavora bene è la netta minoranza. Non basta essere elettricista (e quindi definirsi tecnico) per conoscere tutti i prodotti che usano la corrente elettrica. Ribadisco: né gli elettricisti che conosco io, né chi mi ha installato l’impianto fotovoltaico sanno cosa può fare una wallbox smart e come funziona.. Basti vedere che mi hanno montato una pinza amperometrica sbagliata (che non avrebbe mai potuto misurare la corrente esportata) ed ho dovuto accorgermene io e farmela cambiare. Parlo di installatore specializzato nei fotovoltaico da anni. Detto questo, il suo tecnico sostiene quanto segue: “il tecnico mi dice che comunque la wallbox prende sempre l’ energia dalla rete del contatore più l’eventuale apporto del fotovoltaico (in generale falso, nel senso che una wallbox normale fa così, ma una Wallbox smart che supporti correttamente il fotovoltaico può essere configurata per prelevare solo energia solare, se ce n’è per almeno 6 A) sul tetto nelle ore più soleggiate ,in quanto è senza accumulo quindi non ci sarebbe una grande differenza (che differenza può fare l’accumulo? Se vogliamo seguire il tuo ragionamento che il problema è il sottodimensionamento dell’impianto, non avrò produzione a sufficienza neppure per caricare l’accumulo statico; e comunque in genere la batteria di accumulo statico è ben più piccola della batteria dell’auto, per cui serve a poco a prescindere)”. Ergo, la risposta data dal tecnico è comunque superficiale e parziale, anche al netto della situazione specifica.
Mi sembra poi un insulto dover specificare che chiaramente il sistema sarà tanto più efficace quanto l’auto sarà collegata durante le ore di luce. Faccio presente che non tutti lavorano fuori casa tutto il giorno: c’è chi torna a casa per pausa pranzo (il momento della giornata in cui c’è massima produzione), c’è chi lavora in smart working, chi fa i turni, chi nel weekend sta anche a casa… La domanda originale era su come ottimizzare un sistema con fotovoltaico e wallbox e la risposta è stata data (e non è quella banale del tecnico che dice sostanzialmente che non si può ottimizzare nulla).