Vorrei ricaricare col bancomat la mia Spring, perché non è possibile? Costantino vorrebbe fare qualche viaggio, ma non ha confidenza con app o card. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Vorrei ricaricare col bancomat o in contanti, perché mai non posso farlo?
“Sono un felice possessore di una Dacia Spring, con cui ho percorso quasi 30.000 km in 14 mesi. La uso per andare a lavoro e la ricarico a casa. La vorrei utilizzare anche per qualche viaggio, ho anche la presa CCS tipo 2, quello che mi frena è la mia difficoltà di gestire la ricarica con app , schede ,ecc. Io credo che la possibilità di pagare la ricarica con il bancomat oppure in contanti, come si fa per benzina o diesel, secondo me darebbe una svolta alla diffusione delle auto elettriche. Perché nella mia situazione credo ci siano molte altre persone, che non hanno dimestichezza con la tecnologia. Che cosa ne pensate? Non mi sembra che siano difficoltà tecniche ! Forse economiche!!“. Costantino
Molti network accettano già le carte di credito. E in futuro…
Risposta. In realtà ci sono già network di ricarica che accettano come forma di pagamento il bancomat o la carta di credito. Lo fa Ewiva, la rete di ricarica ad alta potenza creata da Enel e Volkswagen, anche se non in tutte le stazioni. Lo fa Ionity e lo fa pure Neogy, il network messo in piedi da Alperia e Dolomiti Energia. Le loro colonnine sono dotate di un Pos che dialoga con la banca dell’utente.
Ma in prospettiva ricaricare dovrebbe essere ancora più semplice, grazie alla progressiva diffusione della tecnologia “Plug&Charge”, che non ha bisogno di nulla. Si inserisce il bocchettone della colonnina nell’auto ed è tutto automatico: l’operazione viene autorizzata, poi per terminarla è sufficiente premere il pulsante stop sulla colonnina. E l’addebito viene girato sul conto del cliente.
Ma per farlo anche i questo caso, occorre che sia le auto sia le stazioni di ricarica siano predisposte. Si tratta di una tecnologia già in uso da tempo nei Supercharger Tesla e ora in via di diffusione in altri network, tra cui la stessa Ewiva.
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Sarebbe decisamente ora di smetterla (mi riferisco in particolare alla redazione) di ripetere che con il plug&Charge non servono app o altro. Da dove credete che vengano presi i soldi? Da una carta di credito/conto corrente e simili? E come si fa a sapere da quale di questi prenderli? Bisogna dirglielo? E come glielo si dice? Creando un account su una app o un sito. Quindi cosa ci sarebbe di diverso da registrarsi ad una app qualsiasi e pagare a consumo? Che pure per Tesla è così, al massimo l’unica differenza è che ti fanno la cortesia di crearti l’account quando ti vendono la macchina. Nulla di più. Anche se nel momento in cui la di compra di seconda mano da un privato tocca poi affrontare questo fldrama tutto da soli senza che nessuno ti tenga la mano. Povere stelle
A secondo te non c’è nessuna differenza fra regostrarsi una sola volta in vita tua ed abbinarci una carta di credito per poi limitarti ad infilare la presa nell’auto rispetto ad aprire ad ogni ricarica l’app, riconoscere su qiesta il numero della presa che vuoi utilizzare, attivarla e poi fare altrettanto a fine ricarica per farla terminare???
Dal tuo commento si capisce solo una cosa: che tu non hai una Tesla (probabilmente non hai neanche un auto elettrica) e di conseguenza non hai mai ricaricato ad un supercharger con in plug&charge (che lo si ha solo con auto Tesla, se vai a ricaricare con altra marca hai esperienza non plug&charge)….
Fattelo dire da uno che ha da quasi 3 anni una Tesla e che ha usato ler il primo anno e mezzo I supercharger mentre ora (amcora per poco probabilemte), nell’ultimo anno e mezzo, ha ricaricato da altri gestori… quindi so bene quanto è più semplice e comodo il plug&charge e ne faccio a meno non certo ler una questione di comodità ma per una questione economica in quanto altrove con uso sapjente di abbonamenti si risparmia (anche se ormai siamo ad un lasso dal dover utilizzare il passato visto i rincari degli abbonamenti…)… ma in termini di comodità c’è un abisso nel non doversi preoccupare di abbonamenti, soglie di kWh, ricerca del numero di stallo e nanne varie…. con il plug&charge arrivi, scendi dall’auto e semplicemente ti limiti ad attaccare la presa alla colonnina che hai trovato libera… non hai altri pensieri di sorta.
Poco conta quell’unica volta in anni di possesso dell’auto che hai dovuto associare la carta di credito nell’account dell’app Tesla, mica devi farlo ad ogni ricarica.
La soluzione è continuare a fare da cavie oppure tenersi il termico fino a che non ci saranno utilitarie con una autonomia decente, non ci si dovrà scervellare con app, abbonamenti e calcoli di vario genere , viaggiare nella speranza che la colonnina non sia occupata (abusivamente o no cambia poco) e che eroghi la tensione corretta….
Se poi a qualcuno piace sobbarcarsi tutti questi problemi ed è pure contento ok….
OK tutto quello che hai detto, ma perché la colonnina non dovrebbe erogare la tensione corretta? Da quello che mi risulta la colonnina eroga la tensione che il veicolo connesso gli chiede di erogare. Inoltre, perché usi il termine sobbarcarsi anziché divertirsi?
Forse perchè non si diverte.
Nulla di male intendismoci. Il mondo è bello perchè è vario.
Scommetto che ci sono un sacco di cose che mi divertono alla follia e che a lei non piacciono per nulla. 😉
Meh, questo è un argomento su cui punto tantissimo anch’io. Trovo assolutamente inaccettabile che non si possa pagare tramite cc o cb, assurdo nel 2024. Va però ricordato che hanno dovuto introdurre una legge per obbligare gli esercenti ad accettare tali pagamenti, quindi in Italia non dovrei più sorprendermi di nulla…
Peraltro, sopratutto in relazione alle colonnine Fast, da prediligere per quando si fanno lunghi viaggi, non capisco nemmeno la necessità di un abbonamento. È come il diesel e la benzina, si sa che nei lunghi viaggi si fa il pieno in autostrada e ti costerà un rene. Anche le colonnine fast collocate in autostrada non dovrebbero necessitare obbligatoriamemte di un abbonamento, visto il loro utilizzo limitato.
E per concludere, invito tutti quelli che hanno commentato e commenteranno sulla comodità di app varie: provate a fare un viaggio di 1000 km con il telefono rotto o senza telefono, voglio proprio vedervi senza app che vi indicano le colonnine o che ve le fanno partire quanto durate 😉
Guarda che non c’è alcun obbligo ad avere un abbonamento ler utilizzare le colonnine in autostrada se preferisci pagare a consumo puoi farlo…
Semplicemente nessuno è così stupido da usarle senza un abbonamento visto che con paghi 2,5 volte in meno (0,4 €/kWh contro 1 €/kWh) rispetto che a consumo…
Ma se a te va di regalare soldi a vanvera e vuoi ler forza usarle a consumo sei liberissimo di farlo mica è proibito….
Infite ti invito a fare un viaggio di 1000 km con un termico senza portafoglio….
Se hai paura che ti si rompa il cellulare basta dotarsi di una semplice carta rfid che puoi tenere tranquillamente in auto (così non c’è neanche il rischio di perderla o scordarsi a casa) come ho fatto io ed il cellulare non ti serve a nulla (e neanche il portafoglio).
Per trovare la colonnina in caso di bisogno basta che la cerco nell’infotement dell’auto dato che ha anche il browser internet e connettività autonoma senza anche qui bisogno del cellulare….
Vede, ha molte più probabilità di non poter far rifornimento lei con il suo termico che io con la mia elettrica dato che io ho sempre e costantemente tutto ciò che mi serve per farlo dentro l’auto senza bisogno di altro… basta solo saper utilizzare ciò che la tecnologia ci mette a disposizione….
personalmente penso che se un driver pensa di passare (o è già passato) da ICE a BEV gli “ostacoli” della ricarica con App e abbonamenti vari li sta già metabolizzando… in fondo è già abbastanza propenso alle nuove tecnologie.
Con gli smartphone attualmente ci stiamo abituando a pagamenti elettronici (Wallet), autenticazione in Siti istituzionali (SPID / CIE) , la grande utilità della PEC che ci evita costose raccomandate e “viaggi della speranza” negli affollati uffici postali.
Fino al periodo del COVID-19 i pagamenti in contanti erano prevalenti… adesso pure mia madre ultra ottantenne usa molto più volentieri lo smartphone 😉😃
Come si gestirebbe un abbonamento con il bancomat e senza app?
In nessun modo. Pagamento a consumo. Tendenzialmente molto caro
Ma una persona come fa a essere invogliata a prendere elettrico? Già ha suo limiti con programmazioni viaggi ricariche e lì ci si abitua, però questa cosa degli abbonamenti per un prezzo conveniente è un’altro limite, devo poter accedere a prezzi convenienti senza tessere mi fermo da chi voglio come benzina, al limite che facciano raccolte punti per fidelizzare clienti come benzina. Io volevo acquistare elettrica la prossima ma al momento per quanto mi riguarda sarebbe una pessima scelta a detta anche da 5 su 6 che l’hanno a lavoro da me.
Veramente che colonnine sono più avanti dei distributori di carburante;
Ti faccio un esempio: ti sei fermato alla colonnina BeCharge, ma scopri che la tariffa di EnelXWay è più conveniente, fai partire la ricarico com EnelXWay anche se la colonnina è di BeCharge.
Se ti fermi al distributore di Eni, e scopri che quello Q8 è più conveniente, o ti sposti, oppure spendi di più.
Puoi pagare a spot, oppure con un abbonamento mensile, un po‘ come per il cellulare, paghi un tot al mese ed hai tot minuti e tot GB per i dati.
Ovviamente, pagando in anticipo ti viene fatta una tariffa di favore, se non li usi tutti sono persi, esattamente come per il traffico dati del cellulare.
Non credo che alla scadenza ti metti a scaricare il mondo per consumarli tutti, no?
Quando fai benzina, non ti trovi più comodo a pagare con il bancomat?
Con le tessere rfid è la stessa cosa. Veloce e rapido, senza preoccuparti se hai campo o no.
Mi sembra tanto un’arrampicata sugli specchi: intanto con la benzina non faccio nessun abbonamento, pago solo quello che consumo. Nella zona dove abito non devo scoprire nulla, so perfettamente dove la benzina costa meno, nel mio caso al Conad. E non ci vado di certo apposta ogni due giorni, quando ci passo o vado a fare la spesa approfitto per ” ricaricare ” in due minuti a sufficienza per due settimane. Se sono in viaggio col navigatore dell’auto oppure con app tipo prezzi benzina posso sapere subito quale è la stazione più economica. Per tanti di voi la colonnina ha solo vantaggi, per me ha solo svantaggi. E con questo non dico che l’auto a benzina sia meglio della bev ma che ATTUALMENTE è molto più facile gestire la vita con una termica che con una bev. Evidentemente per qualcuno è un bel passatempo cercare la colonnina libera, funzionante, non occupata, che accetti la RFID, che non sia offline, che faccia parte del circuito delle mie carte in abbonamento, e poi stare mezz’ora o più a caricare. Sono sicurissimo che in futuro la situazione cambierà per forza di cose, per adesso mi fermo dove voglio, un distributore fuori servizio è un evento rarissimo, prendo la mia Visa o bancomat o anche i miei 20€ cartacei e dopo 2 minuti di numero me ne vado tranquillo a fare le mie cose.
Alessandro, lei fa certamente bene ad ascoltare l’esperienza dei suoi colleghi, ma rimane fondamentale che ognuno si tagli l’abito su misura del proprio modo di vivere l’auto.
Continui quindi a leggere, ad informarsi e a fare domande e commenti qui su Vaielettrico e nel suo canale YouTube, e vedrà che in breve acquisirà le informazioni necessarie per decidere con la sua testa.
Sarò limitato ma veramente non riesco a comprendere: non è infinitamente più semplice e sicuro usare la tessera di un provider al posto della carta di credito o del bancomat? D’altra parte si tratta di fare una registrazione in un’App e inserire i dati una volta per tutte, e al massimo rifare l’operazione quando la carta scade.
In realtà no, non è infinitamente più semplice usare la tessera di un provider in quanto richiede un pregresso step di iscrizione ed uno di autenticazione alla app del gestore designato: Per qualcuno può essere non immediato. Se poi volessimo fare proprio le pulci, saprà meglio di me che realisticamente di tessere di gestori ce ne portiamo dietro sempre più di una e le app a cui siamo iscritti, sono ancora di più. Quindi tutto sommato, probabilmente non poter ricaricare con il bancomat può non rappresentare un problema per lei o per me, però è abbastanza cruciale sia presente come possibilità per poter venire incontro a tutte le esigenze.
D’accordo, anche io ho più di una app sul cellulare, ma solo perché nel tempo ho cambiato più volte fornitore a favore di quello più conveniente al momento.
Di fatto, quindi, personalmente io utilizzo UNA app alla volta, mentre le altre app sono tenute di riserva giusto in caso di problemi con l’app favorita del momento (cosa che non mi è ancora mai capitata).
Peraltro, il pagamento con carte di credito o bancomat — che di fatto significa la messa fuori gioco degli abbonamenti — dovrà essere accompagnato da una grande riduzione del prezzo del kWh “a consumo”, come ho risposto a Daniele Giuseppe Eugenio Colombo più sotto, altrimenti, con i prezzi “a consumo” attuali si alimenterà artificialmente (volutamente?) la cattiva nomea dell’auto elettrica ho essere meno conveniente dei combustibili fossili e le auto elettriche buone solo per brevi tragitti e conveniente solo ricaricando a casa.
Purtroppo alcune colonnine non si attivano con tessera rfid. Mi è capitato a Conegliano (TV) domenica scorsa in una fast di BeCharge di cui ho la tessera. Già nell’app era indicato tra l’altro
Io vorrei caricare ad un prezzo equo , se pago prepagato ,con bancomat, PayPal,smartwatch non mi interessa .
Le auto elettriche sono quasi arrivate al 5% ma adesso sarebbe ora di capire quale è la ragione dei prezzi impossibili da parte di be Charge Enel ecc .
Altrimenti gli incentivi non serviranno
Caro DGEC, il problema è proprio il “prezzo equo”!
Le tariffe di ricarica “a consumo” sono lievitate nel 2023 fino a 5, 6, 7, 8 e anche 9 volte (a seconda del tipo di colonnina, AC o DC, e del fornitore) il valore del PUN, prezzo industriale dell’energia elettrica, nonostante il PUN sia da mesi ormai sceso a valori attorno a 0,11-0,13 €/kWh dopo la fiammata causata dalla sciagurata invasione russa dell’Ucraina.
Ecco allora che, per chi fa molte ricariche presso colonnine pubbliche, l’unica via per ridurre un po’ i costi di ricarica è quella di stipulare degli abbonamenti, anche loro purtroppo molto aumentati nel 2023. Chi invece ricarica poco di frequente alle colonnine pubbliche e nessun abbonamento gli risulta economicamente conveniente… si attacca alla presa e paga il ricatto del prezzo “a consumo”.
Per inciso, credo sia interessante notare che sono gli stessi fornitori di ricarica a proporre gli abbonamenti e i relativi prezzi al kWh inferiori del 30, 40, 50% rispetto al prezzo al kWh “a consumo”, il che significa che, con tutta evidenza, i fornitori ci guadagnano lo stesso anche così…
Ecco quindi che, per arrivare a ricaricare pagando semplicemente con carta di credito, bancomat o altri mezzi elettronici (Paypal, Satispay, ecc.), occorre soddisfare almeno una di due condizioni imprescindibili:
– La condizione migliore sarebbe implementare i pagamenti elettronici abbassando il costo al kWh a valori di massimo 3-4 volte il PUN, ad esempio 0,30 €/kWh in AC e 0,50 €/kWh in DC. A quel punto si potrebbe tranquillamente eliminare gli abbonamenti e mettere così tutti gli utenti alla pari, nel senso che chi fa più km più spende, esattamente come avviene oggi con i carburanti.
È poi del tutto ovvio che l’effetto combinato di semplicità dei pagamenti e “prezzo equo” al kWh avrebbe sicuramente un effetto molto positivo sulla diffusione dell’auto elettrica!
– L’altra condizione, molto meno preferibile per noi utenti e temo invece molto più gradita ai fornitori, sarebbe quella di implementare i pagamenti elettronici MA mantenendo l’attuale sistema di prezzi, cioè abbonamenti per gli utenti che, ricaricando spesso alle colonnine, traggono una robusta convenienza dai prezzi al kWh ridotti, e invece prezzi “a consumo” alle stelle per chi ricarica poco frequentemente alle colonnine pubbliche e quindi si attacca (sempre alla presa…).
Questa modalità di implementazione dei pagamenti elettronici, mantenendo l’attuale disparità di condizione tra chi ricarica spesso e chi ricarica di rado alle colonnine pubbliche non favorirebbe, a mio modestissimo avviso, la diffusione dell’auto elettrica.
Verso quale soluzione si andrà dunque nella transizione (inevitabile) verso i pagamenti elettronici? Ai posteri l’ardua sentenza…