Volvo, lo storico marchio svedese controllato dalla cinese Geely, ha annunciato il passaggio alla produzione di sole auto elettriche non avverrà più nel 2030. Per quella data ci sarà al 90% un mix di modelli completamente elettrici e ibridi plug-in. Ma con la possibilità di un 10% di ibridi leggeri
Era stata la prima ad annunciare il passaggio al tutto elettrico nel 2021. Eliminando dal listino ogni modello con motore a combustione interna, compresi gli ibridi.
“La decisione di produrre solo auto elettriche entro il 2030 si basa anche sulla previsione che la legislazione, così come una rapida espansione delle infrastrutture di ricarica di alta qualità accessibili, accelererà l’accettazione di auto completamente elettriche da parte dei consumatori”.
Così era scritto nel comunicato ufficiale pubblicato da Volvo Cars nel marzo di tre anni fa. Dove si aggiungeva che Volvo “già entro il 2025, mira a far sì che il 50% delle sue vendite globali consista in auto completamente elettriche, con il resto costituito da veicoli ibridi”.

Volvo sposta l’obiettivo di produrre solo auto elettriche dal 2040
Tre anni dopo Volvo, più che sull’acceleratore spinge sul freno: in futuro, Volvo Cars punta a un 90-100% di vendite globali – sempre entro il 2030 – costituito da auto elettrificate, un mix di modelli completamente elettrici e ibridi plug-in. Il restante 10% – ha spiegato la società – consentirà di vendere un numero limitato di modelli ibridi leggeri se necessario.
Cambia anche l’obiettivo al 2025: ora prevede che la percentuale di prodotti elettrificati sia tra il 50-60%.
Ma per quale motivo Volvo è arrivata a questa decisione? Lo ha spiegato l’amministratore delegato Jim Rowan: “La transizione verso l’elettrificazione non sarà lineare, i clienti e i mercati si muovono a velocità diverse“.
Il consumatore cambia ma privilegiando modelli ibridi: “L’elettrificazione non sarà lineare”
La mancanza di una rete di ricarica diffusa ovunque – in particolare super charge – nonché i prezzi ancora di un 25-30 per cento superiori rispetto ai modelli tradizionali, stanno spingendo gli automobilisti a cambiare ma privilegiando l’ibrido.
Lo si vede anche dal calo delle vendite di auto elettriche, come testimoniato dagli ultimi dati che – con la fine degli incentivi – ha rallentato in tutta Europa. Con una punta di meno 40% in Italia, che rimane fanalino di coda.
Così Rowen ha dovuto rivedere le sue convinzioni. Solo un anno fa dichiarava: “Il grosso problema con le transizioni del settore è che se non investi prima della curva, perdi quel punto di svolta e non sei pronto per quando il mercato cambierà. Stiamo investendo in anticipo sulla curva.
A tendere, i piani di Volvo non cambiano e l’obiettivo a lungo termine è diventare un’azienda di automobili completamente elettrica, raggiungendo il traguardo delle emissioni zero entro il 2040.


Ride bene chi ride ultimo
Per ora ride chi ha sempre sostenuto l’insostenibilità del sistema impositivo…mi spiace che ci sia rimasto male, la prossima volta ci penserà bene prima di abboccare 😉
Non ci sono rimasto male… 😉
Audi A5 variant, avrà anche un diesel plug in, nella gamma motori. Idealmente, Lo preferisco al plug in benzina, se penso a vetture grandi
diventa però un’auto molto pesante e costosa; due tecnologie assieme che richiedono tanti dispositivi costosi…. e comunque tanta costosa manutenzione… e tutto ciò solo per non doversi fermare qualche minuto alle HPC / FreeToX ??
Io preferirei comunque una Tesla M.Y. .. o BYD Seal che tra l’altro costerebbero molto meno anche per gli accessori presenti…
(nb: il plug-in va preso soltanto da chi ha WB a casa o colonnina pubblica difronte al naso, altrimenti ci va 3 volte a ricaricare poi smette, visti i costi ed i tempi molto più lenti rispetto a BEV )
Ora io capisco che quando è uscito l’iPhone c’era una pletora di seguaci delle tastiere con mille e più motivazioni (per il business e per le mail dicevano che sarebbe sempre servita) poi alla fine la tecnologia e la ragionevolezza hanno avuto la meglio.
Veramente no. l’iPhone si è imposto ma non ha vinto, infatti nel mondo ha vinto lo smartphone Android invece che iOS di iPhone. Io stesso ho preferito lasciare il mondo Apple che usavo per lavoro e ritornare a Windows e poi aggiungere Android. Quindi no, iPhone è proprio il classico esempio di come una tecnologia pur aprendo la strada finisce per essere una nicchia
Infatti io intendevo la tecnologia e non il prodotto. Lo smartphone Android che usiamo ancora oggi è fondamentalmente lo stesso prodotto inventato da Apple con l’iPhone passato per diverse evoluzioni di prodotto.
La domanda è: quanto investirà Volvo in questi motori ibridi? Quanto sono competitivi rispetto alla migliore concorrenza che invece continua a investire e a migliore questo prodotto?
Volvo è Geely, e Geely è proprietaria, insieme a Renault, di Horse Powertrain Ltd., da cui usciranno fuori tutti i motori ibridi sia per il gruppo Geely che per il gruppo Renault.
E’ possibile ma di certo Renault è interessata a motori piccoli (Clio, Capture, Espace, Megane, tutte auto leggere che da sempre hanno motori piccoli) mentre Volvo è interessata ai motori per la sua XC60, XC90, V90 e ad oggi ha un 2000 a benzina (anche in versione plugin) col quale non può andare avanti fino al 2030. E’ pur vero che a volte si gioca a metti e leva un cilindro però non è proprio la stessa cosa, un brand premium come Volvo ha bisogno di motori belli ottimizzati perché la concorrenza è agguerrita e sta investendo (oltre alla solita Toyota potrei citare Honda, ad esempio, con la Prelude che monterà un full hybrid aggiornato …).
Renault già oggi ha i motori dei modelli RS, che potrebbero soddisfare il fabbisogno di potenza delle Volvo.
Comunque, si vedrà cosa verrà sviluppato da Horse: visto che è in programma che questa joint venture sia nata per soddisfare le esigenze di motori termici sia di tutto il gruppo Geely che di tutto quello Renault, mi sembra molto probabile che sotto Horse ci sarà un’ampia gamma di motori, da quelli per le citycar a quelli per il più grosso dei SUV.
I modelli RS sono storia, non sono più acquistabili, troppo inquinanti. Indubbiamente Horse dovrà fornire i motori a Volvo ed è verissimo tutto quello che scrivi, il punto è che i motori più grandi è difficile e costoso farli ecologici perché tendono a sforare facile con la co2 (e su un brand come Volvo non puoi andare di downsizing, anche perché la concorrenza ha motori pepati, non lo vendi l’XC90 col 1.500). Lo sforzo in più che dovrà fare Horse secondo me la spingerà a puntare su soluzioni prossime al full hybrid, le uniche capaci di consentire omologazioni favorevoli in tema di co2, soluzioni che invece a Renault non servono necessariamente, facendosi bastare quello che già hanno in casa che per auto di segmento A e B è sufficiente. Non credo i clienti Volvo sarebbero disponibili a pagare tanto per un mild hybrid che alla fine non è diesel, non ha coppia, non ha potenza e consuma pure tanto …
Il punto è che Geely in particolare e i cinesi in generale i motori grandi ed ecologici non li sanno fare (sono bravi sull’elettrico e bravini sul plugin e basta), gli manca ancora tutto il know-how accumulato dai produttori tradizionali, Toyota in primis. Sulla carta sembrano anche vicini, ma poi vai a vedere e la distanza la noti. Quindi Horse dovrà “galoppare” per davvero per fornire a Volvo motori al passo con i competitor …
Off topic: i 180 km/h autolimitati delle Volvo hanno senso sulle elettriche, ma sulle auto a benzina … ahi ahi … questo sì che giustificava la fretta di chiuderne la vendita …
Perché dovrebbe? L’elettrico é quello che sta crescendo di piú
I dati di vendita:
Europa
Totale Gennaio-Agosto 2024: 243.143 Vs 183.280 (+33%)
Bev: 91.700 Vs 46.545 (+97%) / Ago 2024: 15.494 Vs 10.182 (+52%)
Plug In: 66.231 Vs 65.182 (+2%) / Ago 2024: 5.514 Vs 5.966 (-8%)
ICE: 85.212 Vs 71.553 (+19%) / Ago 2024: 5.625 Vs 5.869 (-4%)
Mondiali
Totale Gennaio-Agosto 2024: 52.944 Vs 51.636 (+3%)
Bev: 118.308 Vs 71.424 (+66%) / Ago 2024: 13.418 Vs 6.660 (+101%)
Plug in: 108.267 Vs 100.701 (+8%) / Ago: 2024: 11.610 Vs 10.345 (+12%)
ICE: 271.889 Vs 275.367 (-1%) / Ago 2024: 27.916 Vs 34.631 (-19%)
Stando ai tuoi dati che do per buoni, delle 118.308 bev vendute nel mondo da inizio anno 91.700 sono state vendute in Europa, quindi la quasi totalità. In Europa l’elettrico si sta raffreddando, il modello più venduto da Volvo è l’EX30 dove i margini sono risicati e a breve arriveranno i dazi, con Volvo obbligata già a produrre in Europa (vado a memoria: Polonia) il che certo porterà a maggiori costi. Inoltre l’EX30 soffrirà della concorrenza della KIA EV3 (a breve sapremo quanto, ma direi che oltre il 50% delle vendite Kia le ruberà a Volvo perché ha un prodotto migliore e meno costoso).
A livello mondiale inoltre come puoi notare Volvo è ferma sui dati delle ICE (che rappresentano il grosso della sua produzione, con valori in leggera decrescita con outlook negativo stando al -19% di agosto). Quindi è assolutamente normale che Volvo punti a rinforzare le ICE, il suo segmento core oggi in perdita, solo un management illuso potrebbe pensare di trasformare entro il 2030 il 100% delle vendite da ICE a BEV.
Nota a margine: l’acquirente della EX30 non è l’acquirente della S60 o della V90. Con la EX30 Geely ha cercato di capitalizzare la piattaforma SEA già in uso con Smart #1 e fare massa ma ha portato a Volvo un’utenza che non è la sua. Volvo è un brand premium che fa veicoli premium, non un brand di massa: i suoi competitor sono BMW e Mercedes, non Smart o Fiat. La EX30 è teoricamente un “prodotto sbagliato” per il posizionamento di Volvo, è un prodotto che compete con la Fiat 600e, un prodotto che né BMW, né Mercedes, né il precedente management di Volvo metterebbe mai a listino.
Se la fanno sotto… e Tesla domina
Questa è l’ennesima tranvata per Ursula e le sue idiozie green senza un minimo di strategia e pianificazione. L’armiamoci e partite è l’anticamera dei fallimenti e così sta accadendo.
I 31.000 Euro al mese che guadagna la povera Ursulina gli hanno annebbiato la mente ma le industrie che devono gestire le produzioni, i dipendenti, fanno i conti con i bilanci e con le scelte del mercato ci campano hanno ben altre prerogative.
Il mercato non cerca le BEV, questo ha portato l’incompetenza di questa donna che ha richiesto una stupida corsa all’elettrico che ha favorito la Cina che partiva già con 10 metri di vantaggio, oltre a investimenti inadeguati da parte sua a sostenere un disegno tanto ambizioso quanto difficile seguito dal naturale rigetto di chi semplicemente non accetta, in un mondo sempre più frenetico e settoriale di sbattersi anche per gestire un’auto, pagarla di più e vedersela svalutare in modo vertiginoso dopo pochi anni.
Vedremo se la sua insulsa ideologia le farà mantenere quella stupida data del 2035 o se verrà guidata a più miti consigli e cercherà realmente di formulare una transizione sostenibile come in tanti si aspettano, che piloti l’Europa nei giusti tempi in un futuro green senza esporla ad un massacro sociale ed industriale come sta facendo lei e come invece non fanno altri Paesi!
naturalmente del cambiamento climatico a lei non frega un tubo vero?
e se avrà una alluvione o un disastro edilizio andrà a implorare sussidi al governo, vero?
e naturalmente “tanto non è vero, e comunque cazzo me ne frega a me, e cosa vuoi che accada”
vero?
Quindi il cambiamento climatico dipende in toto da noi 4 gatti, mentre India, Pakistan, Africa,est europeo, Russia e compagnia cantando continuano a andare avanti come sempre… tanto la nostra aria e sotto una campana di vetro vero?… giusto per precisare non sono assolutamente contrario all’elettrico, anzi quando ci saranno le condizioni se potrò sicuramente ne acquisterò una ( magari cinese visto i prezzi), ma non per questo non critico aspramente il dilettantismo green dei vertici europei, in grado di uccidere un settore senza prevedere per tempo quello che sarebbe successo, e purtroppo penso sia solo l’inizio, comunque di retromarcie ne sto vedendo parecchie ultimamente, alla fine aveva ragione Toyoda , “costruiremo quello che la gente vuole”… insomma come ci hanno sempre detto comanda il mercato.
Quella che ha descritto è niente meno che la tragedia dei beni comuni.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tragedia_dei_beni_comuni
Buona lettura
commento idiota che mi mette in bocca cose che non ho scritto e che non penso.
vero è che bisognerebbe almeno conoscere le proporzioni delle popolazioni da lei citate, la diffusione della mobilità ICE, e anche l’indice di crescita del pil.
detta semplice: l’Europa arranca perché è vecchia, la popolazione è numericamente paragonabile a india o Cina ma il numero di autoveicoli è molto più alto, ma soprattutto india e Cina stanno correndo sul fronte della sostenibilità, letteralmente correndo.
se i big corrono
anche se lei pensa che siano tutte cazzate
resta che i big corrono,
e quindi o corri anche tu, oppure … Nokia.
In verità la Cina e l’India messe insieme valgono demograficamente cinque volte l’Europa. E con ampie fasce di popolazione sotto la soglia della povertà energetica.
Se il cambiamento climatico dipende quasi interamente dall CO2 (non ho competenze per dire il contrario, quindi mi affido in toto alla scienza) direi che allora siamo ampiamente fuori tempo massimo.
Ipotizzando che permanga il BAN 2035, e ipotizzando pure che venga esteso al mondo intero, e ipotizzando che l’energia diventi per tale data 100% rinnovabile e non inquinante, considerato il parco circolante esistente ci vorranno 25 anni (2050) almeno per far sì che il 100% del circolante sia a emissioni 0.
Quindi possiamo dire che nella migliore delle ipotesi, per i prossimi 35 anni la CO2 emessa dal trasporto privato continuerà ad aumentare…e visto che leggo titoli di giornali che avvertono che se non facciamo nulla, entro 20 anni avrò l’oceano sotto casa…con fermo pragmatismo direi che non vale nemmeno la pena impegnarsi, in quanto siamo almeno 20 anni in ritardo…la catastrofe sarà già iniziata e terminata.
Saluti.
Si affidi alla scienza fino in fondo. E la scienza ci dice che se invertiamo la tendenza globale entro i prossimi due o tre anni (in Europa è già avvenuto da vent’anni) possiamo arrivare alle zero emissioni nette nel 2050, limitando l’aumento delle temperature a fine secolo a +1,5/2 gradi rispetto al 1990. Il suo non è pragmatismo, ma “il sonno della ragione che genera i mostri” (Francisco Goya, 1797)
Qui su Vaielettrico si discute prevalentemente di veicoli .. ma anche di fonti energetiche, in particolare quelle che devono e dovranno alimentare soprattutto le industrie ad elevato consumo energetico; ora come ora stanno tutti impegnandosi per alimentare da F.E.R. anche acciaierie etc perché qualunque impresa energivora resterà legata ai costosi idrocarburi perderà rapidamente quote di mercato (e lavoratori !!) per questioni di costi e competizione globale…
La corsa alle rinnovabili India, Cina e USA la stanno facendo per questioni di dominanza economica… non per questioni ambientali (anche se ci costano miliardi e miliardi di dollari / anno a riparare danni da catastrofi e carestie).
Siamo sicuramente in ritardo per evitare grandi peggioramenti … ma ce la possiamo ancora fare…
Ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa; lei @Niccolò cosa sta facendo?
le auto nel mondo emettono il 12% di CO2 (fonte https://ourworldindata.org/ghg-emissions-by-sector), in Europa circola il 28% delle auto de mondo (fonte https://hedgescompany.com/blog/2021/06/how-many-cars-are-there-in-the-world/) dunque proviamo: il 28% del 12% ovvero il 3,4%. Scriviamolo per maggiore chiarezza: se tutte le auto europee fossero elettriche il pianeta risparmierebbe il 3.4% delle emissioni di CO2.
Se le fogne di casa sua scaricassero in strada inquinerebbe per lo 0,000.000.001% del totale mondiale. Lo faccia, mi raccomando.
Vede, io per deformazione professionale ragioni con i numeri, non con l’emotività.
Perciò se è in grado di smentire i numeri bene, altrimenti con le sue paure non posso ragionare.
Oh cavolo! Ragiona con i numeri ma poco con la testa.
Anche a lei possiamo consigliare una lettura fondamentale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tragedia_dei_beni_comuni
Lei strumentalizza i numeri, ma per sragionare. Altrimenti capirebbe che non c’è un solo settore o una sola area geografiche che da sola può incidere in modo significativo sulla decarbonizzazione globale. Infatti l’Accordo di Parigi è stato sottoscritto da tutti i 197 Paesi aderenti all’Onu. Prevede l’abbandono delle fonti fossili entro il 2050. Lei ha inventato l’ auto termica che brucia acqua calda?
Mi spiace non volevo coglierla sul vivo con dei dati, prometto che non li menzionerò più, mea culpa
Non ha colto il punto.
Leonardo, non esiste nessun punto, io ho semplicemente mostrato i numeri.
Se ci aggiungiamo i costi possiamo fare un bel trade of costi vs. benefici.
Ribadiamo bene che non esistono azioni da intraprendere ad ogni costo, quelle le lasciamo all’emotività isterica che nulla ha di razionale
Bravo, ha scoperto l’acqua calda… non c’era ancora arrivato nessuno eh! No, no.
“Armiamoci e partite” lo fanno i suoi amici di ultradestra che lanciano il sasso e nascondono la mano… quando saremo nella m….a fino al collo sti qua daranno tutta la colpa alle sinistre!
-quando saremo nella m….a fino al collo sti qua daranno tutta la colpa alle sinistre!-
Se preferisce, comincio da subito.
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
esempio da manuale dei “contenuti” diffusi dai partiti sovranisti:
– indicazione ai supportes degli obiettivi di campagne d’odio, con cui distrarre dalla malagestione e ruberie che gli stessi partiti fanno in Italia
– in questo caso come bersaglio c’è sia un politico donna, da aggredire in quanto donna affermata, che le istituzioni “cattivone” della europa, che le tecnolgie che sottraggono soldi alle industrie del fossille e dell’amico Putino
– con contorno di pseudo psiegazione illogica, ma funzionale allo scopo
Strano…non l’avrei mai detto.
Nessuno aveva chiesto a Volvo di fare i fenomeni e dismettere la gamma con emissioni di CO2 superiori a zero con 5 anni di anticipo, quindi il pasticcio è stato tutto loro.
Ed è stato un pasticcio squisitamente manageriale: il non essere stati in grado di smuoversi dal vecchio approccio industriale consolidato con le auto termiche per arrivare a produrre auto al livello tecnico ed ai costi del leader di mercato.
Forse la controllante Geely si aspettava tempistiche di adozione più cinesi….
Del resto dovevano comunque togliere i motori a gasolio, giunti al loro limite (per gli inquinanti emessi).. Forse dovevano capire prima di avere anche full-hybrid in gamma.. proprio per accontentare tutti i potenziali clienti (un po’ come Mercedes).
Dalla visione all’essere visionari.
Volvo (e Polestar) hanno fatto forse l’errore di VW, investire troppo e troppo presto. Volvo puo’ ancora raddrizzare la direzione, ma senza diesel in Europa. Polestar e’ messa male.
Veniamo da anni di hype, dalla guida autonoma, al software defined vehicle. Tesla sembrava lanciatissima e forse qualcuno si e’ fatto prendere la mano nell’inseguire qualcosa che non aveva basi solide.
Le auto elettriche hanno ed avranno il loro spazio, pero’ oggettivamente non coprono tutti i clienti. Sara’ interessante seguire il mercato UK dove c’e’ un mandato del 22% di BEV nel 2024, che sale al 38% nel 2027 e 52% nel 2028. Da dire che il generosissimo incentivo fiscale che ha spinto il mercato non e’ piu’ sostenibile dai conti, e potrebbe essere rimosso.
Le auto cinesi erano forse l’unica opzione per sostenere l’obiettivo di crescita in Europa. In effetti, non si vede nessuna logica.
Si possono imporre restrizioni su cosa comprare ma non obbligare a comprare.
Food for thoughts
strano non vedere qui l’ennesimo video di Paolo Mariano con faccino triste “vi abbiamo mentito?” ahahah, scusate ma il come stanno andando le cose è “imbarazzantemente” divertente, con i BEV fan a tutti i costi e contro la realtà che ora si arrampicheranno sui vetri dicendo sempre e ancora le stesse cose, che si riducono spesso a “io mi ci trovo benissimo”. patetici…ma ripeto, divertenti 😀
E perché dovrebbe dire “vi abbiamo mentito”? Ha fatto tutto la Volvo, prima annunciando un piano e ora facendo marcia indietro. Noi ci siamo limitati a riferire il prime e il dopo. Si chiama giornalismo.
perché sono video con titoli catchy, fatti apposta, e dal contenuto ovvio (ovvero, ovvio che la risposta sia “no” ai vari “facciamo marcia indietro”? etc).
semplicemente, me la sto ghignando un po’! 🙂
Risus abundat in ore stultorum.
ridi ridi,
ricordati di ridere anche tra un paio d’anni quando il governante di turno ti dirà che la colpa è dell’elettrico….e intanto le aziende se ne saranno andate,
la crisi industriale sarà avvitata su se’ stessa,e in questa maniera coinvolgerà anche gli altri settori economici.
ridi ridi, che se non ti ricordi il 2008 e la crisi dei mutui subprime e quelli che dicevano che l’economia italiana era solida e i ristoranti pieni…poi nel 2011 quegli stessi sono stati accompagnati alla porta dai poteri forti, che non erano complottia poteri forti per davvero.
e abbiamo goduto tutti delle cure dell’austerità, e ne godiamo tutt’ora nella sanità e nei trasporti.
ridi ridi, che ci ricorderemo anche questa risata.
e certo che rido! ché anche se non rido, lo scenario che dipingi, quando arriva beccherà anche te che non stai ridendo!
Guarda che chi ha comprato BEV aveva, ha ed avrà comunque una vettura che lo soddisfa… perché se l’ ha comprata vuole dire che era capace di farlo e di usarla con convenienza .
Le reti pubbliche stanno lentamente aumentando…e se il mercato BEV cresce lento vuol dire che avremo molti più punti di ricarica pro-capite.
Per chi poi ricarica a casa..e magari con FV…ha il “pozzo di petrolio” privato.
Intanto continuiamo a risparmiare soldi…quindi se tra qualche anno ci saranno nuove BEV.. avremo più opportunità di cambiare (io potrei passare la mia a mia moglie..al posto della sua ICE) visto che i costi di gestione sono molto, molto più bassi (ti devo ricordare forse che non ci sono da cambiare cinghie, marmitte e catalizzatori, dischi freno e tutti gli altri materiali di consumo??)
Dell’ inquinamento non ti frega niente…non ci insisto..anche se ti fa meglio un po’ d’ aria pulita…
Comunque..se ti piace ridere.. ridi pure (il proverbio lo conosci no?).
Toyota è meglio che si concentri sugli scandali di credibilità che la vedono protagonista in madrepatria e sul fatto che le sue vendite in Cina stanno colando a picco perché non ha creduto nell’elettrico. Se dimezzare il valore delle azioni è una soddisfazione credo che possano essere molto soddisfatti.
Guarda che stai sbagliando, nell’ultimo anno Toyota ha incrementato le vendite del 7%, basta solo cercare su Google e avrai la conferma.
Sul fatto che l’ibrido avrebbe avuto successo nel breve termine non ho mai avuto molti dubbi, infatti si sta mangiando molte delle vendite ICE, com’era prevedibile, e anche su queste pagine si è sempre detto che è una buona tecnologia di transizione.
La critica a Toyota è sui piani a lungo termine, se pensano di andare sull’idrogeno dobbiamo fargli gli auguri. Con l’elettrico ci stanno andando un po’ troppo coi piedi pesanti, infatti al momento non hanno prodotti convincenti rispetto alla concorrenza, in particolare a Tesla e ai cinesi.
Ovviamente questa loro diffidenza sta pagando rispetto agli azzardi di molti loro concorrenti, al momento è presto per dire se hanno una strategia elettrica vincente perché facendo come hanno fatto rischiano di farsi soffiare quote dai concorrenti nei prossimi anni.
per chi proprio non può o non vuole passare all’elettrico… è sempre meglio (per l’ambiente) che si prenda una vettura nuova full-hybrid o plug-in (solo se la usa correttamente !! prego astenersi chi non ha posto privato con WB o colonnina vicino casa ! ).
Se poi saranno scelte giuste nel tempo… vedremo…
Esattamente!
Basta essere coscienti che il petrolio potrebbe finire sull’ottovolante nel prossimo futuro.
Per le quotazioni del petrolio son 2 i market moovers al rialzo: il primo è legato ad un discreto miglioramento dell’ economia globale e degli scambi (ma dovrebbero terminare le tensioni internazionali..e riprendere i commerci .. difficile pensarlo prima di 12/20 mesi); la seconda (ben poco augurabile) un ulteriore peggioramento dei conflitti..che rischia di farci rivivere la crisi del 1973. Discese delle quotazioni? Solo legate al peggioramento della contrazione.dell’economia mondiale… ben poco auspicabile!
In ognuno di questi casi ..sarebbe molto meglio aver disponibilità della più alta quota di energia F.E.R. nazionale possibile…e non essere “appesi” a forniture estere (ora solo costose) e talvolta dipendenti da paesi poco affidabili…
Un altro market mover al ribasso sarebbe una forte adozione di veicoli elettrici in modo da creare una repentina riduzione dei consumi, ma visto che i clienti tendono a restare sui combustibili un ribasso a breve per questo motivo è da escludere, inoltre sarebbe un ribasso temporaneo dovuto all’anelasticità dell’offerta.
Per questo ho scritto ottovolante, perché in futuro potrebbero verificarsi oscillazioni ad alta frequenza e difficilmente prevedibili. Cosa faranno i clienti durante gli spike? Vedremo…
I tassi di adozione di nuovi prodotti difficilmente sono bassi.. un progressivo aumento vendite BEV o plug-in che anche portasse al 15% la quota italiana non sposterebbe troppo i consumi di petrolio (anche perché abbiamo un parco auto di troppe auto vecchie e di piccole cilindrate). Resterebbe l’ autotrasporto che è ancora ben lontano da essere minimamente elettrificato.
E poi sulla domanda di petrolio c’è sempre il comparto industriale…con i “geni” che si inventano nuovi usi ..
Reuters ha fatto un articolo sui palazzi inglesi bruciati (con tanti morti…pure italiani) descrivendo “benzina solida” il rivestimento coibentante adottato . . Col Bonus 110 anche molte case e palazzi in Italia sono stati avvolti in pannelli così… Si inventano sempre nuovi modi per rifilarci il petrolio…
Scusate! Intendevo scrivere che i tassi di adozione BEV difficilmente sono Alti: inizialmente si parte con pochi Early Adopters..che poi incrementano man mano che le persone conoscono le nuove tecnologie ed i vantaggi..quindi il calo consumi idrocarburi avviene molto lentamente (e nel frattempo chi li vende trova nuovi compratori ..tra altri paesi di sbocco e nuovi usi del prodotto).
Bisogna anche considerare che siamo ben lontani dalla “fine degli idrocarburi” perché stiamo già alle soglie della guerra per il controllo dell’ Artico, di cui la Russia rivendica la proprietà in quanto collegato alla sua piattaforma continentale ed ove ha insediato decine di basi militari per tenerne il controllo manu-militari, in quanto zone ricchissime di giacimenti di metano e petrolio.
In ogni caso se proviamo a pensare ai vari scenari possibili, tra necessità di ridurre i consumi per cause climatiche e avvento di nuove possibilità (penso non soltanto alle auto elettriche ma anche ai mezzi pubblici urbani che diventano sempre più elettrici) non c’è affatto da stare sereni. Posso soltanto provare a immaginare la reazione dei produttori quando inizierà una vera riduzione dei volumi, se inizialmente proveranno a farsi concorrenza sui prezzi o se chiuderanno i rubinetti per sostenere i prezzi e compensare le minori vendite. Di certo non voglio trovarmi fra le mani un’auto che va a benzina, magari nuova, pagando quello che decidono altri senza possibilità di fare nulla se non tagliare i viaggi non essenziali.
Per tua sfortuna ho fatto come mi hai suggerito:
“ Toyota Motor’s global sales and output fell in the first half with sizable declines in Japan and China canceling out a resurgence of hybrids in North America.”
https://www.japantimes.co.jp/business/2024/07/30/companies/toyota-first-half-sales/
https://www.reuters.com/business/autos-transportation/toyota-cut-2026-global-ev-production-by-around-third-1-mln-nikkei-reports-2024-09-06/
you don’t say? ennesimo AD che deve scendere dal pulpito e ammettere di aver preso un abbaglio. belle e comode le elettriche, certo. però i consumatori non le comprano.
e toyoda gode 😀
Purtroppo stiamo attraversando un momento particolare.
Non solo per l’industria delle auto elettriche, ma anche per tutto quello che concerne la produzione di energia Green.
Questo periodo è anche noto come “transizione” e avrebbe dovuto traghettarci in tempo rapidi in una zona confortevole fatta di assenza di prodotti che usano il petrolio.
Purtroppo e lo ripeto purtroppo…dal dire al fare ci di mezzo il mare.
Le case produttrici sono in crisi proprio per via dell’elettrico, troppo veloce il suo ingresso e troppo poca matura la tecnologia adottata.
Alcuni produttori come Toyota hanno capito subito che la transizione va fatta “quando” i componenti giusti saranno resi disponibili.
Prima occorre una via di mezzo per continuare a fare cassa.
Quindi Ibride full e Plug in.
Qualche elettrica pura come rappresentanza…
Ci stanno ripensando tutti.
Anche la produzione di energia greeen che servirebbe per alimentare le auto green sta andando in crisi, e non solo in Italia.
Il Fotovoltaico sta segnando il passo, in molte zone ci sono grosse difficoltà a collegarlo alla rete.
In Uk i tempo di allaccio sono triplicati, in USA anche di più…
E si pensa a impianti off grid per produrre energia green da destinare ad essere stoccata in altre energie chimiche, come l’idrogeno.
Ed è proprio l’idrogeno, oggi molto costoso e poco utilizzato, sarà invece al centro degli sviluppi più promettenti.
Generando nuove ed efficienti tecnologie con efficienza che sfiorano il 90% e con sistemi di stoccaggio a temperatura ambiente e bassa pressione.
Questo è probabilmente il futuro per molti sistemi industriali, autotrazione pubblica e grossi mezzi su terra e navali.
Ma potrebbe diventarlo anche per l’auto di tutti i giorni…
Lo vedremo presto nei prossimi10 anni…vedremo chi vince e chi perde.
Io penso che ci sarà un mix di tutte le tecnologie…in base agli utilizzi….
Al momento tutta questa fretta ha creato una crisi senza precedenti nell’industria auto europea.
Vedremo come verrà risolta…
Intanto molti lavoratori perderanno il posto e questo è solo il minimo dei mali…
Posso confermare i tempi assurdi per il fotovoltaico: ho installato l’impianto il 15 giugno, sto ancora aspettando la connessione, e non so quando la faranno, e parliamo di 3,6 kW monofase
Le case europee sono in crisi perché vendono sempre più solo in Europa ed è l’Europa che è al centro di una crisi con gli europei che sono in attesa: proviamo a togliere i dazi ai cinesi e poi vediamo.
Nel confronto tra l’impostazione di Volvo e quella di Toyota, personalmente mille volte Volvo.
La transizione ecologica è urgente e necessaria, la posizione di Volvo è sempre stata di traino, posto che la modulazione delle tempistiche è sul “si fa tutto quello che si può”.
La posizione di Toyota è sempre stata di freno per mantenere lo status quo.
Personalmente non penso che Toyota ci abbia visto giusto ne ora ne mai.
Peccato che nell’ultimo anno abbiano incrementato le vendite del 7% , una cosa sono i desideri l’altra e la realtà.
Mettiamo i puntini sulle i. “La produzione globale di Toyota, inclusa quella delle sussidiarie Daihatsu Motor e Hino Motors, è scesa del 9,8% rispetto ai primi sei mesi del 2023, a circa 5 milioni di unità. Nello stesso periodo, le vendite mondiali sono diminuite del 4,7%, a 5,2 milioni.” Fonte: https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria_analisi/2024/07/30/primo-semestre-in-calo-per-toyota-vendite-globali-47_f80cbc5f-7ee0-4017-a0ae-3938e2c9bca3.html
La realtà è più complessa, il calo è dovuto a stop produttivi causati da “problemi” (chiamiamoli così, è un eufemismo) di omologazione, e non ad una minore richiesta di mercato: “Tokyo, 09 ago 05:39: Toyota Motor Corp. ha rivisto al ribasso il suo obiettivo di produzione globale da 10,3 a 9,8 milioni di unità per l’anno 2024. La revisione riflette i blocchi parziali della produzione in Giappone dovuti al recente scandalo delle certificazioni. Il nuovo obiettivo segna il primo calo della produzione da quattro anni a questa parte per il primo costruttore di auto mondiale: nel 2023 Toyota ha prodotto infatti 10,03 milioni di autovetture. A seguito dello scandalo delle irregolarità nelle certificazioni, emerso in Giappone lo scorso giugno, Toyota ha sospeso la produzione di tre modelli di successo: Corolla Fielder, Corolla Axio e Yaris Cross”.
La realtà sarà complessa, non lo metto in dubbio. Ma di certo i dati sparati da Marco (e altri) sono farlocchi.
“Le case produttrici sono in crisi proprio per via dell’elettrico, troppo veloce il suo ingresso e troppo poca matura la tecnologia adottata.
Alcuni produttori come Toyota hanno capito subito che la transizione va fatta “quando” i componenti giusti saranno resi disponibili.”
Tesla dimostra l’esatto contrario.
La realtà è che Volvo e tutti gli altri hanno per anni resistito contro la transizione verso la mobilità pulita e, quando costretti dalle normative UE sulle emissioni di CO2 per auto, hanno fatto il minimo e controvoglia per evitare sanzioni europee.
Invece di mettercisi di buzzo buono e di imparare da Tesla e dal suo diverso approccio industriale all’automobile, si sono arroccati nei cari, vecchi schemi industriali di produzione delle auto termiche cercando di applicarli alle auto termiche… con i risultati che vediamo.
“Anche la produzione di energia greeen che servirebbe per alimentare le auto green sta andando in crisi, e non solo in Italia.”
Parlare di “crisi” non è esatto: paradossalmente, il problema è un tasso di sviluppo delle FER (in Italia soprattutto del fotovoltaico, altrove dell’eolico, soprattutto offshore) così repentino che ha colto di sorpresa chi dovrebbe occuparsi di gestire e aggiornare le reti di raccolta e distribuzione dell’energia elettrica. Niente di irrisolvibile, e benvenga una sovrapproduzione dalle FER, tutta energia rinnovabile!
“Al momento tutta questa fretta ha creato una crisi senza precedenti nell’industria auto europea.”
Il problema non è la fretta: nessuno è stato obbligato a uscire sul mercato con un’auto elettrica prima del 2035.
Il problema è l’impegno messo dalle case automobilistiche nei prodotti rilasciati finora. Vale quanto detto nel primo commento più sopra.
“Intanto molti lavoratori perderanno il posto e questo è solo il minimo dei mali…”
Le consiglio la visione di questa puntata di Presa Diretta dell’ottobre 2023 intitolata “La scossa elettrica”: le cose stanno molto diversamente dalle tante balle su centinaia di migliaia di disoccupati…
https://www.raiplay.it/video/2023/10/La-scossa-elettrica—Presa-Diretta—Puntata-del-09102023-a0ea5d78-4a2d-41d6-9d89-35e54f82d619.html
Il guaio Eugenio è che per studiare una nuova vettura le case produttrici impiegano da 5 ad 8 anni per nuovi motori, piattaforme, sistemi elettronici… Con già addosso 10-15 di ritardo… dovevano “buttare fuori” qualcosa in tempi brevi (contando sulla rete di vendita già sul campo e sui marchi conosciuti rispetto ai concorrenti BEV) perché una volta fatto il (grosso) acquisto il cliente non torna sul mercato per altri 5 o anche 10 e più anni….
(Normale 5 abbiano lanciato prodotti ibridati multipiattaforma..molto cari e poco efficienti. Guarda che fatica fa persino Renault a presentare auto economiche… nonostante sia l’ unica presente con BEV da 15 anni)
Per quel che riguarda la futura occupazione…le stime saranno da aggiornare se avranno successo i programmi di Musk di sostituire ulteriori lavorazioni coi suoi Tesla-bot…che pure i cinesi stanno già “copiando”; Xiaomi sta già portando avanti linee di assemblaggio smartphone completamente automatiche…e l’ idea è di fare altrettanto con le vetture..
Ho quindi il timore che anche le stime di “La scossa elettrica” non tengano conto dei prossimi sviluppi…
Idrogeno.. il vettore energetico per chi non capisce un cazzo di energia.
Ssshhhh… che se ti sente Toyoda…
Eccone un’altra. Allora l’idea che la bev non sia ancora pronta ad essere l’unico tipo di motorizzazione sul mercato non è solo il pensiero di alcuni che scrivono qui. Il 2040 è lontanissimo, mancano 16 anni e può succedere di tutto. Ormai mi pare chiaro che il calo di vendite sia una cosa conclamata, tutti stanno ritrattando , Toyota sarà soddisfattissima di avere visto giusto
Chissà come se la ride mr. Toyoda per l’harakiri dei suoi concorrenti così tanto sbeffeggiato più e più volte da questo sito , che nel frattempo ad agosto Toyota addirittura in forte crescita del 23,9% quando tutti gli altri piangono amaramente.
Toyota ha perso -5% di fatturato vendite e -10% di numero vetture vendute nel 1° semestre 2024 rispetto al 1° semestre 2023
..sa che risate..
Resta il problema inderogabile…. abbattere / azzerare le immissioni di gas clima-alteranti e tossici in atmosfera, per abbassare le temperature medie globali già oltre le soglie critiche indicate decenni fa.
Se non si riuscirà ad abbassare le soglie di emissioni in tempi brevi con i traffici di veicoli, veivoli e navi… andrà drasticamente ridotto in altri settori altrettanto impattanti … ( edifici, industrie, agricoltura -quindi alimentazione possibile ..).
Vediamo chi si scatena ora con le proteste “questo NO.. Quello NO ! Non Qui ! “
E’ palese come quasi tutti gli stakeholders di vari paesi abbiano approcciato male i nuovi prodotti a motore elettrico.
Va riconosciuto a Tesla che il creare in contemporanea una rete di ricarica e gigafactory per batterie assieme alle auto elettriche ha dato non solo un vantaggio tecnologico ma anche di “ambiente” (completato poi con impianti domestici ed aziendali di fotovoltaico con accumulo ! ).
Forse in Europa andavano coinvolti assieme sia i produttori di veicoli che i realizzatori di colonnine di ricarica stradali (e non limitarsi a fornire in dotazione una WB casalinga… perché puoi partir carico da casa… ma dove devi arrivare poi cosa fai ?? ).
In Italia son partiti decisi ma “a casaccio”, installando magari tante colonnine AC 11/22kWh in posti poco significativi o poco raggiungibili (magari per eventi come fiere e mercati come spesso riportato qui su Vaielettrico), di conseguenza sottoutilizzati (e quindi in perdita secca) e poi non manutenzionati a dovere, facendo si che sia il classico caso di “cane che si morde la coda”.
Per citare un’altra definizione (stamani mi son alzato cosi…) abbiamo pure l’ “effetto Galapagos” di una tecnologia molto efficiente ed avanzata “buttata” in un contesto per nulla formato per utilizzarla, che quindi rischia di restare in un’area circoscritta (come da noi la Norvegia) dove tutto funziona perfettamente e con soddisfazione… mentre il resto del continente arranca a strappi per portare avanti la transizione… con inevitabili spinte alterne tra chi vuol proseguire e chi tornare al passato (perché di quello si tratta ! ed abbiamo pure forti motivazione legate alla vivibilità del pianeta).
Volvo e tutte le altre case cercheranno di tornare su quote di veicoli ICE ibridati, gli unici comprensibili per la maggior parte degli acquirenti… I Cinesi verranno “confinati” in aree africane ed asiatiche che troveranno convenienti i loro prodotti e non porranno certo dazi … ma il calo complessivo delle economie sarà generalizzato e delle centinaia di case produttrici (tra storiche e startup) ne rimarranno alla fine del 2040 poche decine.. così come rischiano di essere poche persone quelle che potranno comprarsi auto (o case) visto l’arrivo di sistemi produttivi a basso impiego di lavoro umano un po’ in tutti i settori.
scusate se stamani sono una chimera tra Cassandra e Nostradamus … ma la vedo così.
E venendole dietro nel ragionamento , se in Europa, che so, ipoteticamente arrivassimo a 100 milioni o più di disoccupati e o sottopagati secondo lei a preoccuparsi dovrebbero essere questi ultimi?
Già i prodromi ci sono tutti, metti molta gente alle corde e poi vedi cosa esce dalle urne
Questa roba , fatta così, è già morta
Come diceva qualcuno ” se la preoccupazione è la prossima settimana non arrivo a pensare alle prossime generazioni
Ma a chi è ” de coccio” queste cose non entrano
Cento milioni di disoccupati sono una sciocchezza inaccettabile. Fra occupati diretti e indiretti l’automotive europea dà lavoro a circa 14 milioni di lavoratori. Quelli potenzialmente a rischio potrebbero essere 730 mila, secondo le peggiori stime.
Le sembrano pochi? In molti casi dietro a ciascuno di essi ci sta una famiglia
Non sono pochi, ma nemmeno troppi per non poterli riassorbire in un continente che conta 600 milioni di anime. Sempre che l’industria dell’auto non ritrovi un suo equilibrio nella transizione, come in molti credono.
Ma certo che è una forzatura ( se non si era colto , mi spiace)ma una forzatura che intanto voleva comprendere non solo il comparto auto e poi che seguiva il ragionamento del sig. Damiano che già di suo partiva da una visione molto negativa difficilmente riscontrabile
Era il filo logico, comunque presente , che mi sembrava base di ragionamenti
Purtroppo certe dinamiche vengono decise da gruppi potenti (ed in contrasto tra loro per interessi -loro- contrapposti).
Molti di questi non hanno problemi di giudizio al voto elettorale (del resto..anche i politici son sempre immuni..e si ripresentano) .
Non a caso le dinamiche nella storia sono sempre le medesime (in diversi secoli..e con diversi protagonisti..sotto diverse “bandiere”).
Non a caso scoppiano sempre guerre… raramente rivoluzioni..