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Volterio, il robot per la ricarica a pavimento comodo ed efficiente

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La start up austriaca Volterio presenta un dispositivo di ricarica robotizzato poco ingombrante e di rapida installazione. E’ molto simile, nella filosofia, alle piastre per la ricarica ad induzione. Ma garantendo una connessione fisica tra auto e caricatore evita le eccessive dispersioni di energia. Il prototipo del robot di ricarica si muove usando i motori FAULHABER.

Il robot di ricarica sviluppato da Volterio

La ricarica induttiva senza contatto tra le piastre integrate nel pavimento o nel manto stradale e l’autovettura è certamente meno invasiva rispetto a quella tradizionale, dalle colonnine. L’installazione richiede però importa ti lavori di scavo e la perdita di energia è significativa, soprattutto se l’autovettura non è perfettamente allineata al dispositivo di induzione sul terreno. Infine per motivi di sicurezza non si presta a ricariche ad alta potenza.

Di qui l’idea di Volterio: sviluppare una tecnologia che unisca le caratteristiche dell’induzione e quelle della ricarica plug in. Il caricabatterie Volterio si presenta come una piastra a pavimento pavimento non più alta di 6 centimetri. Quando l’auto elettrica da ricaricare si posizione sulla piastra, un braccio robotizzato, dialogando wireless con la presa del mezzo, “cerca” la connessione nel sottoscocca e si collega. Il conducente non ha altro da fare che attivare la ricarica con la propria app e abbandonare l’auto in sosta.

Il connettore è di forma conica, quindi è in grado di stabilire un contatto ottimale anche se il veicolo non è parcheggiato esattamente sulla sua verticale. E’ sufficiente che si trovi all’interno di un “campo di 50 centimetri per 50. La connesisone, sostengono gli ideatori, viene stabilita in meno di 15 secondi.

L’intera unità può anche essere completamente interrata. La potenza massima della ricarica  domestica in corrente alternata è di 22 kW. La tecnologia puù anche essere abilitata per gestire ricariche in corrente continua fino a 100 kW, quindi in stazioni pubbliche fast. La stazione di ricarica è progettata per circa 20.000 cicli

Christian Flechl

L’idea di Volterio nasce da una tesi di laurea scritta da Christian Flechl nel 2014 all’Università di Graz (Austria). Flechl ha poi fondato la start up Volterio Gmbh di sui è amministratore delegato. Il dispositivo entrerà presto nella fase di produzione industriale e commercializzazione.

Nello sviluppo del prototipo è stata fondamentale la collaborazione con FAULHABER che ha realizzato i tre motori che muovono il braccio robotico lungo i tre assi: «Volevamo costruire un’unità che fosse il più piatta possibile, quindi sin dall’inizio lo spazio disponibile era molto ridotto», racconta il giovane ingegnere. «Allo stesso tempo, si tratta di spostare pesi notevoli. I motori, in combinazione con un riduttore appropriato, devono quindi garantire una notevole coppia ed una velocità elevata nel minimo volume».

Non molte aziende sono in grado di rispondere a queste specifiche. «FAULHABER ha sponsorizzato l’intero progetto  _ aggiunge Flechl_ con una consulenza tecnica approfondita, selezionando i motori appropriati e persino fornendo i motori gratuitamente». Nei prototipi sono stati installati micromotori CC con riduttori planetari e un controllore di movimento specifico.

Il prototipo ha già superato una serie di test e ha suscitato l’interesse di diversi produttori di auto elettriche “premium” sostengono in Volterio. Nel frattempo l’azienda sta sviluppando altre applicazioni: «I processi automatizzati di ricarica possono essere utilizzati in vari modi _ afferma Christian Flechl _. Questo vale per l’intero settore logistico e per tutti i veicoli senza conducente. Sono già in fase di sviluppo anche soluzioni per camion elettrici. Stiamo sviluppando robot di ricarica appropriati, affidandoci sempre al prezioso supporto di FAULHABER».

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