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L’Antitrust Uk contro “il volo 100% sostenibile”: era greenwashing

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Nel Regno Unito, l’Authority della pubblicità vieta un annuncio della compagnia aerea Virgin Atlantic “per il primo volo 100% sostenibile“. In realtà, era greenwashing. Le emissioni inquinanti venivano  abbattute “solo” del 64% 

Per l’aviazione civile dovrebbe essere la via maestra per raggiungere un livello di emissioni nette zero entro il 2050. Stiamo parlando dell’utilizzo di quello che viene definito come Saf, Sustainable Aviation Fuel.

In buona sostanza, la compagna aeree utilizzano carburanti “sostenibili” prodotti dagli scarti agroalimentari o grassi animali. Una pratica che non azzera, ma riduce le emissioni se venissero usate nella stessa quantità del cherosene.

Su questo punto, si gioca il contenzioso aperto dall’Advertising Standards Authority (Asa), una sorta di antitrust britannico. Ha contestato alla compagnia Virgin Atlantic di aver presentato l’utilizzo del Saf con una pubblicità “fuorviante”, amplificandone l’impatto ambientale.

Per i “voli sostenibili” si usano combustili di origine agroalimentare che limitano le emissioni fino al 70%

Per il suo primo volo intercontinentale, nel novembre scorso, Virgin Atlantic ha trasmesso uno spot in cui si presentava come “la prima compagnia aerea commerciale al mondo a volare su una rotta transatlantica utilizzando carburante sostenibile al 100%”.

Secondo l’Autorithy, il testo dello spot – e in particolare il riferimento al 100% sostenibile – può “indurre a credere che non ci siano state emissioni di carbonio e non ci fossero impatti negativi sull’ambiente, accusando la compagnia di “greenwashing”.

È importante che le affermazioni sul carburante sostenibile  spieghino chiaramente qual è la realtà, in modo che i consumatori non siano indotti a pensare che il volo che stanno prendendo sia più ecologico di quanto non sia in realtà“, ha spiegato l’Authority.

In effetti, gli studi più attendibili sostengono che i combustibili sostenibili utilizzati dall’aviazione civile possano arrivare a limitare le emissioni fino al 70% rispetto ai carburanti tradizionali di origine fossile. Ma non ad azzerarle.

Non per nulla si parla di transizione. Si passa attraverso i Sustainable Aviation Fuel per poi arrivare entro il 2050 all’utilizzo di combustibili a zero emissioni, come l’idrogeno prodotto dalle rinnovabili.

Virgin Atlantic, pur specificando che nel volo sotto accusa le emissioni sono state limitate del 64%, ha contestato la decisione dell’authority, affermando che continuerà nella sua politica di carburanti sostenibili.

Secondo gli addetti ai lavori, l’Authority  continuerà nella sua campagna nel sottolineare gli aspetti più evidenti di greenwashing per una informazione corretta.

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4 COMMENTI

  1. Vedere la parola ecosostenibile associata ai voli personalmente la vedo come una barzelletta. Io prendo molti voli durante l’anno (10 solo nei primi cinque mesi ), solitamente le trattenute con voli che presentano la dicitura “Green” li evito

    • Comunque anche un taglio del 70% non è poco.
      Puoi fare 3 voli ed inquinare meno di uno.

      OK essere green, ma manco stare lì che se è 99% embeee non è 100%.

    • E perchè li eviti? Fa così schifo avere un inquinamento netto inferiore di altri?
      Il Saf è un progetto che comprendere vari operatori. Non è una cazzata.
      I volo è una di quelle casistiche che non ha molte soluzioni praticabili già da ora (come invece accade lo spostamento su ruote) quindi ogni miglioramento dovrebbe essere accolto e non ostentato.

      • Nei voli scelgo sempre tratte ed orari più convenienti alle mie attività anche se tra i più cari, cerco sempre l’utilizzo di hub primari e compagnie di volo primarie (Emirates, Lufthansa, Japan, Turkish) per evitare tutti i disguidi delle low costo. Al massimo vedo che dichiarano una emissione 30% più bassa ma non numeri a casaccio . Vuoi mettere fare una tratta con compagnia che ti dichiara 50 o 60 %di emissioni inquinati in meno (fosse vero) ma ti fa volare su hub secondario e magari tra a e b ti tocca fare uno o due scali oppure prendere un volo diretto se disponibile ma però non scrivono che è un volo “ecologico”

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