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Volkswagen con Bosch: santa allenza per le batterie 2.0

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Il Gruppo Volkswagen stringe i tempi del suo progetto di elettrificazione. Entra nell’americana 24M che sviluppa batterie a stato semisolido e si allea con Bosch per industrializzare tecnologie e processi produttivi. Serviranno nelle sei gigafactory  che realizzerà entro il 2030 in Europa. L’obiettivo è una capacità totale si 240 GWh  all’anno.

Una scommessa sulle celle a stato semisolido

In dicembre ha acquisito una quota del del 25% nella strat up  24M Technologies con sede a Cambridge, in Massachusetts. L’azienda americana è specializzata nello sviluppo di batterie innovative a stato semisolido. Le due società daranno vita a una joint venture che, utilizzando la piattaforma SemiSolid di 24M, industrializzerà la tecnologia di produzione di celle semisolide per applicazioni automobilistiche.

Con il colosso tedesco della componentistica Bosch, invece, Volkswagen lavorerà alla creazione di una società provider di soluzioni per l’allestimento di fabbriche destinate alla produzione di batterie in Europa.

Gigafactory “chiavi in mano ” per tutta Europa

Volkswagen e Bosch si alleano nelle batterie. Svilupperanno tecnologie e linee produttive per le gigafactory di tutta europa

Le due società forniranno ai produttori di celle europei soluzioni integrate per la produzione, nonché supporto in loco per l’avvio delle operazioni e per la manutenzione. Le società puntano alla leadership di costo e a quella tecnologica nell’industrializzazione della tecnologia delle batterie, e alla produzione in serie di batterie sostenibili e all’avanguardia.

L’approccio “local for local” (produzione in loco destinata ai locali), spiegano le due aziende in una nota «rappresenta un ulteriore passo verso l’obiettivo di una mobilità a zero emissioni».

La richiesta nell’intero settore è altissima: solo in Europa, diverse società pianificano la costruzione di fabbriche per la produzione di celle, con una capacità totale annua di circa 700 GWh entro il 2030. Volkswagen metterà a disposizione il proprio know how in campo automobilistico e Bosch quello nella componentistica, nell’automazione industriale e nell’integrazione dei sistemi.

Volkswagen-Bosch: una filiera europea delle batterie

«Lavoriamo per costruire una filiera di approvvigionamento europea per la mobilità elettrica ‘made in Europe’ totalmente localizzata – un’opportunità rara nel panorama storico del business» ha commentato Thomas Schmall, membro del Cda del Gruppo Volkswagen con responsabilità per la Tecnologia e CEO di Volkswagen Group Components.

Volkswagen batterie
I dirigenti delle due aziende tedesche durante la firma dell’accordo da remoto

Rolf Najork, membro del Cda del Gruppo Bosch e presidente di Bosch Rexroth ha aggiunto: «L’industria europea ha il potenziale per diventare un driver tecnologico per la trasformazione ecologica dell’economia». Queste le basi sulle quali  entro il 2022 le due aziende costituiranno una società dedicata.

24M, la rivoluzione delle batterie nata al Mit

La piattaforma SemiSolid di 24M sarà sicuramente parte di questo disegno. Adotta una architettura rivoluzionaria, a cavallo tra le batterie agli ioni di litio tradizionali e quelle a flusso. Sia l’anodo sia il catodo, infatti, sono miscelati con l’elettrolita assumendo una consistena argillosa. Definiti rispettivamente anolita e catolita, vengono tenuti separati da una membrana permeabile soltanto al passaggio degli ioni di litio.

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Rispetto alla tecnologia tradizionale le celle a stato semisolido contengono l‘80% di materiali inerti in meno. Sono quondi più semplici da produrre, sono più sicure e promettono di resistere a un numero superiore di cicli di carica e scarica. I costi si ridurrebbero del 30% circa,  ben al di sotto dei 100 dollari al kWh. La capacità  gravimetrica ha già superato i 350 Wh per kg e punta a 450 per la versione commerciale.

L’azienda americana 24M che ha sviluppato questa tecnologia è stata fondata dallo scienziato Yet Ming Chiang e nasce nel 2015 come spin off del  Mit di Boston.

Yet Ming Chiang

Nell’operazione che ha portato all’ingresso di Volkswagen ha raccolto 56 milioni di dollari di finanziamento. Ha già importanti accordi di partnership con la giapppinese Kyocera nella batterie di accumulo statico e con la norvegese Freyr nelle celle batteria per autotrazione.

 

«La piattaforma di produzione SemiSolid offre il potenziale per ridurre sostanzialmente i costi di capitale e operativi», ha detto Steffen Blase, responsabile del settore M&A di Volkswagen. Secondo voci di mercato il gruppo tedesco potrebbe creare una società ad hoc raggruppando tutte le sue attività nella batterie e successivamente quotarla in Bosa.

 

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2 COMMENTI

  1. spero che Bosch faccia meglio le batterie delle lavatrici………….ho una serie 6 (carica dall’alto) da 4-5 anni ed il coperchio ha la corrosione passante.

    Mai accaduto in 55 anni di vita.

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